Schnarf: “Sono contenta di avere ritrovato il mio istinto da supergigantista”

05 Dicembre 2017

Un diciottesimo e un ventisettesimo posto in discesa, un sesto in supergigante. Il fine settimana di Lake Louise si è concluso con un bel piazzamento per Johanna Schnarf, la trentatreenne finanziera della Valdaora, 175 presenze sul massimo circuito, è ormai una decana delle piste di tutto il mondo e va a caccia della qualificazione alla seconda Olimpiade della carriera dopo quella di Vancouver 2010. “Nelle discese sono partita con grande fiducia – racconta -, ma per un insieme di fattori non sono riuscita ad arrivare dove avrei voluto, con piazzamenti ben lontani dalle mie aspirazioni. Ho commesso qualche errorino di troppo, ho alternati tratti buoni ad altri meno buoni perchè non ero sciolta. Però non sono stata fortunata, perchè nella prima discesa hanno interrotto le partenze per oltre dieci minuti a causa della caduta di Lindsey Vonn proprio quando nevicava con maggiore intensità, mentre nella seconda la pista si è velocizzata atleta dopo atleta e io avevo un pettorale basso”.

Molto melgio sono andate le cose in supergigante: “Ci ho messo ancora maggiore grinta e determinazione, ci tenevo a migliorare in questa specialità dopo che avevo fatto abbastanza fatica l’anno scorso, diciamo che ho ritrovato il mio istinto da supergigantista. Peccato per avere lasciato mezzo secondo sull’ultimo curvone prima del traguardo, penso di potermela giocare nelle prossime occasioni con le migliori per il podio”.

Schnarf: “Sono contenta di avere ritrovato il mio istinto da supergigantista”

05 Dicembre 2017

Un diciottesimo e un ventisettesimo posto in discesa, un sesto in supergigante. Il fine settimana di Lake Louise si è concluso con un bel piazzamento per Johanna Schnarf, la trentatreenne finanziera della Valdaora, 175 presenze sul massimo circuito, è ormai una decana delle piste di tutto il mondo e va a caccia della qualificazione alla seconda Olimpiade della carriera dopo quella di Vancouver 2010. “Nelle discese sono partita con grande fiducia – racconta -, ma per un insieme di fattori non sono riuscita ad arrivare dove avrei voluto, con piazzamenti ben lontani dalle mie aspirazioni. Ho commesso qualche errorino di troppo, ho alternati tratti buoni ad altri meno buoni perchè non ero sciolta. Però non sono stata fortunata, perchè nella prima discesa hanno interrotto le partenze per oltre dieci minuti a causa della caduta di Lindsey Vonn proprio quando nevicava con maggiore intensità, mentre nella seconda la pista si è velocizzata atleta dopo atleta e io avevo un pettorale basso”.

Molto melgio sono andate le cose in supergigante: “Ci ho messo ancora maggiore grinta e determinazione, ci tenevo a migliorare in questa specialità dopo che avevo fatto abbastanza fatica l’anno scorso, diciamo che ho ritrovato il mio istinto da supergigantista. Peccato per avere lasciato mezzo secondo sull’ultimo curvone prima del traguardo, penso di potermela giocare nelle prossime occasioni con le migliori per il podio”.