Antonioli/Boscacci/Eydallin, vittoria epica nel Trofeo Mezzalama

28 Aprile 2019

Mezzalama durissimo per il freddo polare, il vento micidiale e la visibilità ridotta dalla nebbia e dal nevischio che hanno sferzato gli scialpinisti in corsa e lo staff di guide alpine e volontari schierati sui ghiacciai del Monte Rosa. Certamente questa XXII è stata l’edizione più difficile di quelle moderne che ricordi lo staff diretto da Adriano Favre, svoltesi ogni due anni dal 1997 da Breuil-Cervinia a Gressoney-la-Trinité. Ma probabilmente oggi si è corsa la “maratona bianca” più impegnativa di tutti i tempi.
Perché mai come oggi è stato necessario, per le condizioni meteo proibitive, rinunciare e aggirare i tre quattromila, ossia il Castore (4126 m) e il Naso del Lyskamm (4272 m), classici pilastri della gara leggendaria, e naturalmente anche la Roccia della scoperta (4177 m) in programma questa volta in omaggio alla prima ascensione del 1778. Il tratto più alto e più ostico per l’infuriare del maltempo è stato così il segmento tra il colle del Breithorn (3818 m) e il Passo di Verra (3844 m), un falsopiano di un paio di chilometri solitamente facile, oggi diventato infernale.
Con simili condizioni una settantina di squadre non sono riuscite a superare in tempo i cancelli orari. Così ha brillato ancora di più sulla massa delle 279 squadre al via, per un totale di 837 atleti da 18 nazioni, la forma e la determinazione dei favoriti. Era attesa la battaglia tra la cordata degli alpini Robert Antonioli, Michele Boscacci e Matteo Eydallin e quella del fuoriclasse spagnolo Kilian Jornet Burgada, oggi in squadra con gli austriaci Armin Hoeft e Jakob Hermann. Ma anche questa volta, come ormai da quattro edizioni, hanno rivinto i militari del Centro Sportivo Esercito con il tempo di 4h 45’ 30”. Partiti subito in testa, Antonioli, Boscacci ed Eydallin hanno sempre condotto la gara con un ritmo molto sostenuto a dispetto delle intemperie. Dietro di essi si sono stabilmente inseriti gli svizzeri Werner Marti e Martin Anthamatten in squadra con l’italiano William Boffelli riuscendo a strappare il secondo posto con un distacco di 2’51”. Così la squadra di Kilian Jornet staccata di 3’51” ha dovuto accontentarsi del terzo posto. Decisamente più alti i distacchi degli altri.
Tra le donne, come previsto, il primo posto è andato alla cordata delle francesi Axelle Mollaret e Lorna Bonnel con l’italiana Alba de Silvestro nel tempo di 5h 59’48”.
Da rilevare che anche i tempi dei migliori non sono confrontabili con quelli delle trascorse edizioni. In ogni caso l’aggiramento del Castore, del Naso del Lyskamm e della Roccia della Scoperta a quote più basse, ha comportato un dislivello in salita di 3400 metri, equivalente a quello del percorso classico.

MASCHILE

1. C. S. Esercito
Michele Boscacci (IT)
Robert Antonioli (IT)
Matteo Eydallin (IT)
04:45:30
2. TEAM ATK
Werner Marti (CH)
William Boffelli (IT)
Martin Anthamatten (CH)
04:48:21
3. Kilian with the Austrian’s
Jakob Herrmann (AT)
Armin Hoefl (AT)
Kilian Jornet Burgada (ES)
04:49:21
4. Puissance
Xavier Gachet (FR)
Samuel Equy (FR)
William Bon Mardio n (FR)
05:08:28
5. LanfraObyAymo Team Laspo
Henri Aymonod (IT)
Alex Oberbacher (IT)
Pietro Lanfranchi (IT)
05:22:04

FEMMINILE

1. Esercito France
Axelle Mollaret (FR)
Alba De Silvestro (IT)
Lorna Bonnel (FR)
05:59:43
2. C.S. Esercito CAMP
Giulia Murada (IT)
Ilaria Veronese (IT)
Mara Martini (IT)
06:42:31
3. Nicolini Ghirardi Balzarini
Elena Nicolini (IT)
Bianca Balzarini (I T)
Corinna Ghirardi (IT)
06:43:02
4. Dynafit Girls
Veronika Mayerhofer ( AT)
Malene Blikken Haukøy (NO)
Johanna Hiemer (AT)
07:13:05
5. Bielerine & Gio
Katrin Bieler (IT)
Giorgia Felicetti (IT)
Annie Bieler (IT)
07:27:21

Antonioli/Boscacci/Eydallin, vittoria epica nel Trofeo Mezzalama

28 Aprile 2019

Mezzalama durissimo per il freddo polare, il vento micidiale e la visibilità ridotta dalla nebbia e dal nevischio che hanno sferzato gli scialpinisti in corsa e lo staff di guide alpine e volontari schierati sui ghiacciai del Monte Rosa. Certamente questa XXII è stata l’edizione più difficile di quelle moderne che ricordi lo staff diretto da Adriano Favre, svoltesi ogni due anni dal 1997 da Breuil-Cervinia a Gressoney-la-Trinité. Ma probabilmente oggi si è corsa la “maratona bianca” più impegnativa di tutti i tempi.
Perché mai come oggi è stato necessario, per le condizioni meteo proibitive, rinunciare e aggirare i tre quattromila, ossia il Castore (4126 m) e il Naso del Lyskamm (4272 m), classici pilastri della gara leggendaria, e naturalmente anche la Roccia della scoperta (4177 m) in programma questa volta in omaggio alla prima ascensione del 1778. Il tratto più alto e più ostico per l’infuriare del maltempo è stato così il segmento tra il colle del Breithorn (3818 m) e il Passo di Verra (3844 m), un falsopiano di un paio di chilometri solitamente facile, oggi diventato infernale.
Con simili condizioni una settantina di squadre non sono riuscite a superare in tempo i cancelli orari. Così ha brillato ancora di più sulla massa delle 279 squadre al via, per un totale di 837 atleti da 18 nazioni, la forma e la determinazione dei favoriti. Era attesa la battaglia tra la cordata degli alpini Robert Antonioli, Michele Boscacci e Matteo Eydallin e quella del fuoriclasse spagnolo Kilian Jornet Burgada, oggi in squadra con gli austriaci Armin Hoeft e Jakob Hermann. Ma anche questa volta, come ormai da quattro edizioni, hanno rivinto i militari del Centro Sportivo Esercito con il tempo di 4h 45’ 30”. Partiti subito in testa, Antonioli, Boscacci ed Eydallin hanno sempre condotto la gara con un ritmo molto sostenuto a dispetto delle intemperie. Dietro di essi si sono stabilmente inseriti gli svizzeri Werner Marti e Martin Anthamatten in squadra con l’italiano William Boffelli riuscendo a strappare il secondo posto con un distacco di 2’51”. Così la squadra di Kilian Jornet staccata di 3’51” ha dovuto accontentarsi del terzo posto. Decisamente più alti i distacchi degli altri.
Tra le donne, come previsto, il primo posto è andato alla cordata delle francesi Axelle Mollaret e Lorna Bonnel con l’italiana Alba de Silvestro nel tempo di 5h 59’48”.
Da rilevare che anche i tempi dei migliori non sono confrontabili con quelli delle trascorse edizioni. In ogni caso l’aggiramento del Castore, del Naso del Lyskamm e della Roccia della Scoperta a quote più basse, ha comportato un dislivello in salita di 3400 metri, equivalente a quello del percorso classico.

MASCHILE

1. C. S. Esercito
Michele Boscacci (IT)
Robert Antonioli (IT)
Matteo Eydallin (IT)
04:45:30
2. TEAM ATK
Werner Marti (CH)
William Boffelli (IT)
Martin Anthamatten (CH)
04:48:21
3. Kilian with the Austrian’s
Jakob Herrmann (AT)
Armin Hoefl (AT)
Kilian Jornet Burgada (ES)
04:49:21
4. Puissance
Xavier Gachet (FR)
Samuel Equy (FR)
William Bon Mardio n (FR)
05:08:28
5. LanfraObyAymo Team Laspo
Henri Aymonod (IT)
Alex Oberbacher (IT)
Pietro Lanfranchi (IT)
05:22:04

FEMMINILE

1. Esercito France
Axelle Mollaret (FR)
Alba De Silvestro (IT)
Lorna Bonnel (FR)
05:59:43
2. C.S. Esercito CAMP
Giulia Murada (IT)
Ilaria Veronese (IT)
Mara Martini (IT)
06:42:31
3. Nicolini Ghirardi Balzarini
Elena Nicolini (IT)
Bianca Balzarini (I T)
Corinna Ghirardi (IT)
06:43:02
4. Dynafit Girls
Veronika Mayerhofer ( AT)
Malene Blikken Haukøy (NO)
Johanna Hiemer (AT)
07:13:05
5. Bielerine & Gio
Katrin Bieler (IT)
Giorgia Felicetti (IT)
Annie Bieler (IT)
07:27:21