Gustavo
THOENI
Gustavo Thoeni, classe ’51, è uno dei più grandi sciatori italiani di tutti i tempi. Nativo di Trafoi, frazione del comune di Stelvio, Thoeni ha vinto per quattro volte la Coppa del Mondo generale (1971, 1972, 1973 e 1975), e una volta si è classificato secondo nel 1974.
Nel suo palmares ci sono anche cinque Coppe del Mondo di specialità, successi ai Mondiali e alle Olimpiadi: ha vinto l’oro nello slalom gigante e l’argento nello slalom speciale agli XI Giochi Olimpici invernali di Sapporo 1972, l’argento nello slalom speciale ai XII di Innsbruck 1976, due ori (slalom gigante e slalom speciale) ai Mondiali di Sankt Moritz 1974. Vanno inoltre aggiunti i due titoli mondiali in combinata del 1972 e del 1976, validi per l’albo d’oro dei Mondiali ma non per le Olimpiadi.
Come allenatore, ha guidato la nazionale italiana e per anni ha seguito personalmente Alberto Tomba, contribuendo ai suoi successi (tra i quali la vittoria della Coppa del Mondo, terzo italiano a riuscirci dopo lo stesso Thoeni e Piero Gros).
Thoeni era arruolato nella Guardia di Finanza e fece parte del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle. Inizialmente allenato dal padre Giorgio, si mise in luce ai Campionati italiani juniores del 1969, aggiudicandosi il titolo nella discesa libera, nello slalom gigante e nello slalom speciale. Esordì in Coppa del Mondo nella stagione 1969/1970, e al suo esordio, l’11 dicembre 1969, vinse lo slalom gigante di Val d’Isére; in quella stagione, grazie anche a nove podi (4 vittorie – tra le quali i due slalom giganti disputati sulla 3-Tre di Madonna di Campiglio -, 4 secondi posti, 1 terzo posto) si aggiudicò la sua prima Coppa del Mondo di slalom gigante e si piazzò al terzo posto nella classifica generale.
Nel 1970-1971 migliorò ulteriormente il suo rendimento in Coppa del Mondo: in quella stagione i podi furono dodici (4 vittorie, 4 secondi posti, 4 terzi posti) e Thoeni vinse la sua prima coppa di cristallo assoluta, oltre a bissare quella di slalom gigante e a piazzarsi secondo nella classifica di slalom speciale.
Anche nel 1971-1972 vinse sia la Coppa assoluta, sia quella di slalom gigante; i podi in questo caso furono sette (1 vittoria, 4 secondi posti, 2 terzi posti). Debuttò inoltre ai Giochi olimpici invernali: a Sapporo 1972 vinse la medaglia d’oro nello slalom gigante, quella d’argento nello slalom speciale (entrambe le medaglie erano valide anche ai fini dei Mondiali 1972) e si classificò 13° nella discesa libera. Vinse inoltre la gara di combinata, disputata in sede olimpica ma valida soltanto ai fini iridati.
Nel 1972-1973 giunsero la terza Coppa del Mondo generale e la prima di slalom speciale; i podi furono sette, con 3 vittorie (tra le quali quella nel prestigioso slalom gigante della Chuenisburgli di Adelboden), 3 secondi posti e 1 terzo posto.
Nel 1974 ai Mondiali di Sankt Moritz, Thoeni vinse l’oro sia in slalom gigante (rimontando nella seconda manche dall’8a posizione ottenuta nella prima) sia in slalom speciale. In Coppa del Mondo invece non riuscì a confermarsi al vertice della classifica generale, battuto dal compagno di squadra Piero Gros; ottenne comunque otto podi (3 vittorie – bissando tra l’altro il successo sulla Chuenisburgli -, 3 secondi posti e 2 terzi posti) e vinse la sua seconda Coppa di slalom speciale. Il 7 gennaio a Berchtesgaden fu tra l’altro uno dei protagonisti di un risultato storico per la nazionale italiana: quel giorno ai primi cinque posti dello slalom gigante si piazzarono cinque sciatori azzurri e Thoeni fu secondo dietro a Gros e davanti a Erwin Stricker, Helmuth Schmalzl e Tino Pietrogiovanna; fu in quell’occasione che fu coniata l’espressione “Valanga azzurra”.
Nel 1974-1975 tornò ad aggiudicarsi la Coppa assoluta, grazie alla vittoria conquistata nell’ultima gara, lo slalom parallelo della Val Gardena del 23 marzo, su Franz Klammer e Ingemar Stenmark, arrivati alla prova decisiva con gli stessi punti in classifica di Thoeni. Quell’anno colse inoltre il suo miglior piazzamento in discesa libera: il secondo posto, rimasto negli annali, sulla celebre Streif a Kitzbuhel il 18 gennaio, dietro a Klammer per soli tre millesimi di secondo.
Ai XII Giochi Olimpici invernali di Innsbruck 1976 fu il portabandiera dell’Italia durante la cerimonia di apertura e vinse, come quattro anni prima, la medaglia d’argento nello slalom speciale (valida anche ai fini dei Mondiali 1976); si classificò inoltre 26° nella discesa libera e 4° nello slalom gigante e si aggiudicò nuovamente la medaglia d’oro nella combinata iridata, disputata contestualmente alle Olimpiadi.
Ai XIII Giochi Olimpici invernali di Lake Placid 1980 fu per la seconda volta l’alfiere italiano durante la cerimonia di apertura, onore che condivide con il marciatore Ugo Frigerio, con lo schermidore Edoardo Mangiarotti e con lo slittinista Paul Hildgartner; si classificò quindi 8° nello slalom speciale. Ottenne il suo ultimo piazzamento in carriera il 15 marzo 1980 a Saalbach, quando fu 15° nello slalom speciale di Coppa del Mondo.
Thoeni è rimasto nella storia dello sci, oltre che per i suoi numerosi trionfi, anche per una serie di primati nazionali: è stato il primo italiano a vincere una gara di Coppa del Mondo in campo maschile, il primo a vincere uno slalom speciale e il primo italiano a vincere uno slalom gigante; vinse inoltre la prima combinata e il primo slalom parallelo disputati in Coppa del Mondo, rispettivamente il 12 gennaio 1975 a Wengen e il 23 marzo successivo in Val Gardena. Grande sciatore tecnico – inventò tra l’altro il “passo spinta” -, riuscì tuttavia a conquistare podi anche in discesa libera. Al suo ritiro, nel 1980, aveva partecipato a oltre trecento gare tra Juniores e Coppa del Mondo.
La fama della sua abilità fu tale da dare origine a una leggenda metropolitana, secondo la quale sulla Streif sarebbe riuscito a terminare la discesa con un solo sci avendo perso l’altro sull’Hausbergkante (tratto di pista da percorrere in diagonale con pendenza ripidissima). Fu lo stesso Thoeni, anni dopo, a smentire tale diceria. Ulteriore conferma della fama della quale godette negli anni di maggior successo è l’esser stato citato nella nota canzone Nuntereggae più di Rino Gaetano, assieme ad altre celebrità italiane dell’epoca; contribuì significativamente alla diffusione e alla popolarità dello sci alpino in Italia, sia come pratica sia come seguito televisivo.
Ritiratosi dall’attività agonistica, Thoeni ha intrapreso la carriera di allenatore. Ha contribuito in questa veste ai successi di Alberto Tomba, di cui è stato allenatore personale per nove anni, dal 1989 al 1996; in seguito è stato allenatore della nazionale italiana prima come direttore tecnico della squadra maschile e poi come direttore generale di tutte le nazionali italiane, sia maschili sia femminili.
STATISTICHE
Olimpiadi (3 medaglie):
1 oro (Slalom gigante a Sapporo 1972)
2 argenti (Slalom speciale a Sapporo 1972; Slalom speciale a Innsbruck 1976)
Mondiali (4 medaglie):
4 ori (Combinata a Sapporo 1972; Slalom gigante e Slalom speciale a Sankt Moritz 1974; Combinata a Innsbruck 1976)
Coppa del Mondo:
Vincitore della Coppa del Mondo nel 1971, 1972, 1973 e 1975
Vincitore della Coppa del Mondo di Slalom gigante nel 1970, 1971 e 1972
Vincitore della Coppa del Mondo di Slalom speciale nel 1973 e 1974
24 vittorie (11 in Slalom gigante, 8 in Slalom speciale, 4 in Combinata e 1 in Slalom parallelo)
45 podi (25 secondi posti, 20i terzi posti)