Belmondo, la donna dei record: ecco la prima azzurra a vestirsi d’oro ai Giochi Olimpici Invernali

01 Aprile 2020

La prima volta non si scorda mai. Anzi, il primo oro tra i grandi non si scorda mai. Lo sa bene Stefania Belmondo, divenuta una colonna dello sci di fondo italiano a suon di vittorie e medaglie, tra le quali sei ori conquistati tra Mondiali e Olimpiadi. Proprio alle Olimpiadi del 1992 andate in scena ad Albertville, in Francia nel 1992, la cuneese toccò uno dei più alti picchi della sua carriera, entrando negli annali come la prima donna a vestirsi d’oro in una manifestazione a cinque cerchi invernale. Presentatasi al via della rassegna come una delle migliori atlete in circolazione (vantava già due allori iridati, un argento ed un oro conquistati in Val di Fiemme un anno prima), Stefania, affrontò il gravoso impegno con tenacia e non con poche pressioni. All’epoca 23enne, Belmondo si prese il tempo necessario per carburare ed entrare in condizione, ma le gioie non tardarono ad arrivare.

Il 15 febbraio, nella terza delle cinque gare programmate, ecco l’argento nella prova d’inseguimento di 10 km, seguito due giorni più tardi dal bronzo nella staffetta femminile disputata con le compagne di squadra Bice Vanzetta, Manuela Di Centa e Gabriella Paruzzi. Già in questa prova Stefania si era resa protagonista di una grande rimonta nella frazione finale, ma lo spettacolo doveva ancora arrivare. È il 21 febbraio, e 57 atlete sono pronte a partecipare alla distance di 30 km a tecnica libera, ultimo durissimo appuntamento. La stanchezza avvolge tutte le donne, e per rompere gli equilibri bisogna sparigliare le carte, inventarsi qualcosa. La piemontese allora decide di tentare il tutto per tutto sin dai primi metri: subito all’attacco per rovinare i piani delle sovietiche Ljubov Egorova ed Elena Valbe, le due candidate al trionfo finale. La partenza di Belmondo è più che mai brillante, Stefania sembra una belva pronta a far male alle sue rivali.

La gara avanza e Valbe pian piano si stacca e resta solo la Egorova, l’unica a tenerle testa seppur con qualche difficoltà. La sofferenza si fa sentire e la nativa di Vinadio sembra perdere qualche secondo: non è una impressione, ed infatti la russa si rifà sotto portandosi a solo otto secondi quando mancano sei chilometri. La fame di vittoria è però troppo forte e Belmondo riesce a tirare fuori le ultime energie nascoste rialzando i ritmi ed arrivando al traguardo a braccia alzate con il tempo di 1h22’30″1. Il cuore batte forte, bisogna solo attendere al traguardo Egorova. Dopo qualche minuto quest’ultima sbuca sul rettilineo conclusivo ma è già dietro: l’impresa è compiuta con quasi ventidue secondi di vantaggio. Può cominciare la festa, la prima di molte altre.

Belmondo, la donna dei record: ecco la prima azzurra a vestirsi d’oro ai Giochi Olimpici Invernali

01 Aprile 2020

La prima volta non si scorda mai. Anzi, il primo oro tra i grandi non si scorda mai. Lo sa bene Stefania Belmondo, divenuta una colonna dello sci di fondo italiano a suon di vittorie e medaglie, tra le quali sei ori conquistati tra Mondiali e Olimpiadi. Proprio alle Olimpiadi del 1992 andate in scena ad Albertville, in Francia nel 1992, la cuneese toccò uno dei più alti picchi della sua carriera, entrando negli annali come la prima donna a vestirsi d’oro in una manifestazione a cinque cerchi invernale. Presentatasi al via della rassegna come una delle migliori atlete in circolazione (vantava già due allori iridati, un argento ed un oro conquistati in Val di Fiemme un anno prima), Stefania, affrontò il gravoso impegno con tenacia e non con poche pressioni. All’epoca 23enne, Belmondo si prese il tempo necessario per carburare ed entrare in condizione, ma le gioie non tardarono ad arrivare.

Il 15 febbraio, nella terza delle cinque gare programmate, ecco l’argento nella prova d’inseguimento di 10 km, seguito due giorni più tardi dal bronzo nella staffetta femminile disputata con le compagne di squadra Bice Vanzetta, Manuela Di Centa e Gabriella Paruzzi. Già in questa prova Stefania si era resa protagonista di una grande rimonta nella frazione finale, ma lo spettacolo doveva ancora arrivare. È il 21 febbraio, e 57 atlete sono pronte a partecipare alla distance di 30 km a tecnica libera, ultimo durissimo appuntamento. La stanchezza avvolge tutte le donne, e per rompere gli equilibri bisogna sparigliare le carte, inventarsi qualcosa. La piemontese allora decide di tentare il tutto per tutto sin dai primi metri: subito all’attacco per rovinare i piani delle sovietiche Ljubov Egorova ed Elena Valbe, le due candidate al trionfo finale. La partenza di Belmondo è più che mai brillante, Stefania sembra una belva pronta a far male alle sue rivali.

La gara avanza e Valbe pian piano si stacca e resta solo la Egorova, l’unica a tenerle testa seppur con qualche difficoltà. La sofferenza si fa sentire e la nativa di Vinadio sembra perdere qualche secondo: non è una impressione, ed infatti la russa si rifà sotto portandosi a solo otto secondi quando mancano sei chilometri. La fame di vittoria è però troppo forte e Belmondo riesce a tirare fuori le ultime energie nascoste rialzando i ritmi ed arrivando al traguardo a braccia alzate con il tempo di 1h22’30″1. Il cuore batte forte, bisogna solo attendere al traguardo Egorova. Dopo qualche minuto quest’ultima sbuca sul rettilineo conclusivo ma è già dietro: l’impresa è compiuta con quasi ventidue secondi di vantaggio. Può cominciare la festa, la prima di molte altre.