Brignone: “Ho sofferto tanto, ma non potevo certo mollare questa maglia rossa di leader che mi piace sempre più”

12 Dicembre 2015

Nemmeno il dolore di una fortissima frustata rimediata nella prima manche inforcando con il braccio sinistro una porta dopo una quindicina di secondi ha messo freno alla cavlcata di Federica Brignone che, dop il successo di Soelden e il terzo posto di Beaver Creek, tiene aperta la propria striscia sul podio in Coppa del mondo anche nell’appuntamento di Are. “Devo fare i complimenti a tutto lo staff – spiega la venticinquenne valdostana del Centro Sportivo Carabinieri, al decimo podio in carriera nella sfera di cristallo -. Alla fine della prima manche non riusivo nemmeno a muovermi per colpa della botta alla spalla che avevo rimediato inforcando con un braccio una porta. Ho pensato anche di non partire nella seconda manche, ma il dottore mi ha fatto un’infiltrazione permettendomi di partire regolarmente nella seconda. A quel punto non ho pensato più a nulla, mi sono concetrata esclusivamente sulla pista e mi sono lanciata. Questo podio vale tantissimo per il modo in cui è maturato, con una prima manche in cui la partenza abbassata mi ha penalizzato perchè quel tratto era particolarmente tecnico, e poi ho commesso un grave errore che poteva costarmi caro. Nella seconda invece non avevo più nulla perdere, così ho realizzato il miglior tempo, dimostrando a me stessa che quest’anno posso togliermi delle soddisfazioni”. Un pensiero va anche alla maglia rossa di leader della specialità che indossa sin dal primo gigante di Soelden. “E’ un colore che mi è sempre piaciuto, sono quasi due mesi che la indosso e comincio a sentirla una parte di me…”.

Brignone: “Ho sofferto tanto, ma non potevo certo mollare questa maglia rossa di leader che mi piace sempre più”

12 Dicembre 2015

Nemmeno il dolore di una fortissima frustata rimediata nella prima manche inforcando con il braccio sinistro una porta dopo una quindicina di secondi ha messo freno alla cavlcata di Federica Brignone che, dop il successo di Soelden e il terzo posto di Beaver Creek, tiene aperta la propria striscia sul podio in Coppa del mondo anche nell’appuntamento di Are. “Devo fare i complimenti a tutto lo staff – spiega la venticinquenne valdostana del Centro Sportivo Carabinieri, al decimo podio in carriera nella sfera di cristallo -. Alla fine della prima manche non riusivo nemmeno a muovermi per colpa della botta alla spalla che avevo rimediato inforcando con un braccio una porta. Ho pensato anche di non partire nella seconda manche, ma il dottore mi ha fatto un’infiltrazione permettendomi di partire regolarmente nella seconda. A quel punto non ho pensato più a nulla, mi sono concetrata esclusivamente sulla pista e mi sono lanciata. Questo podio vale tantissimo per il modo in cui è maturato, con una prima manche in cui la partenza abbassata mi ha penalizzato perchè quel tratto era particolarmente tecnico, e poi ho commesso un grave errore che poteva costarmi caro. Nella seconda invece non avevo più nulla perdere, così ho realizzato il miglior tempo, dimostrando a me stessa che quest’anno posso togliermi delle soddisfazioni”. Un pensiero va anche alla maglia rossa di leader della specialità che indossa sin dal primo gigante di Soelden. “E’ un colore che mi è sempre piaciuto, sono quasi due mesi che la indosso e comincio a sentirla una parte di me…”.