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Campionati Italiani, a Pragelato Martina Di Centa e Giacomo Gabrielli conquistano il titolo nella sprint in classico
Sotto una fitta nevicata e in più un forte vento che ha complicato le operazioni degli atleti ma soprattutto anche dei tecnici nella preparazione degli sci, a Pragelato si è svolta questa mattina la sprint in tecnica classica valida per i Campionati Nazionali Assoluti. Un grande merito va dato sicuramente in primis agli organizzatori per aver lavorato alacremente per consentire lo svolgimento migliore possibile della competizione.
Il campo partenti è stato certamente esiguo ma questo non ha impedito che la gara fosse ricca di emozioni, con una vittoria dal sapore speciale decisamente speciale. Si è imposta infatti Martina Di Centa, che conquista la medaglia d’oro nuovamente dopo la 10km di domenica in un format in cui non ci si aspettava un exploit dell’atleta del C.S. Carabinieri, ma forse la pista che tante gioie ha regalato alla sua famiglia, a partire dal padre Giorgio ha fornita anche a lei la giusta carica: la 24enne si è mostrata offensiva già in semifinale vinta su Ganz e apre la finale allo stesso modo, portandosi subito in testa con un discreto margine. Le avversarie hanno provato a farsi di nuovo sotto nel tratto in salita, ma le uniche in grado di restare sulle code della paluzzana sono state Nadine Laurent (Fiamme Oro), vincitrice della qualificazione davanti a Di Centa, e Federica Cassol (C.S. Esercito), che sono salite sul podio conquistando rispettivamente argento e oro.
Più indietro le due atlete delle Fiamme Gialle, Caterina Ganz e Nicole Monsorno, rispettivamente quarta e sesta. Quinta invece Sara Hutter (Fiamme Oro).
Dopo essersi imposto nelle qualificazioni, Giacomo Gabrielli (C.S. Esercito) completa l’impresa anche nelle fasi finali, battendo Federico Pellegrino (Fiamme Oro) in finale proprio sul lunghissimo rettilineo finale della pista olimpica di Pragelato. I due sono arrivati insieme ai metri conclusivi, ma rispetto alla semifinale l’atleta dell’Esercito ha dimostra di avere qualcosa in più del poliziotto valdostano, sia fisicamente che a livello di materiali, laddove la neve fresca ha del resto reso durissime le operazioni di volata e sorpasso a causa la neve fresca che ha continuato a scendere, come raccontato dagli stessi atleti al termine della gara. Mattia Armellini delle Fiamme Oro, che affronta l’ultima settimana di gare italiane della sua carriera, si attesta al terzo posto conquistando il bronzo.
Quarta piazza per Giovanni Ticcò, che proprio sul finale si è rialzato, stanchissimo, dopo l’ottimo secondo posto in qualificazione dietro proprio a Gabrielli. Mentre chiudono in quinta e sesta posizione Simone Daprà e Paolo Ventura.
Si ferma nella prima semifinale invece, Elia Barp, solo quarto nella prima semifinale dopo essere stato netto vincitore della sua batteria nei quarti; non riesce ad accedere in finale come lucky loser poiché la seconda semifinale è stata nettamente più veloce, con i primi quattro che hanno fatto segnare un tempo più basso di quello di Pellegrino, vincitore della sua semifinale. Sfortunato Alessandro Chiocchetti, che con facilità vince la sua batteria e sembrava inizialmente destinato a ripetersi in semifinale ma, dopo il gran lavoro iniziale, chiude rimane fuori dalla finale avendo forse speso troppo fisicamente.
“Era una gara a cui tenevo tantissimo – ha dichiarato al traguardo il vincitore, già campione su questa distanza nel 2021 -. Mi stavo preparando con grande attenzione a questo impegno già da un paio di settimane proprio insieme ad Armellini che ringrazio, battere un campione come Pellegrino non è impresa da tutt i giorni”.
Anche Pellegrino ha rilasciato un commento nel dopogara. “Sicuramente è andata meglio dei giorni precedenti – ha detto -, spero che la sprint di oggi sia stata un bell’allenamento in vista della 50 km di mercoledì. Dopo cinque settimane di quota mare, trovarci a gareggiare a 1600 metri di altitudine è fisiologico pagare un po’ dal punto di vista fisicio. Sono contento di essere qui, fa piacere vedere che qualche giovane si sta mettendo in evidenza e ha voglia di soffrire. La 50 km presenterà un percorso molto tosto, il meteo mette neve misto a pioggia, i materiali conteranno molto. Raschieremo il barile e vedremo cosa succederà”.
Campionati Italiani, a Pragelato Martina Di Centa e Giacomo Gabrielli conquistano il titolo nella sprint in classico
Sotto una fitta nevicata e in più un forte vento che ha complicato le operazioni degli atleti ma soprattutto anche dei tecnici nella preparazione degli sci, a Pragelato si è svolta questa mattina la sprint in tecnica classica valida per i Campionati Nazionali Assoluti. Un grande merito va dato sicuramente in primis agli organizzatori per aver lavorato alacremente per consentire lo svolgimento migliore possibile della competizione.
Il campo partenti è stato certamente esiguo ma questo non ha impedito che la gara fosse ricca di emozioni, con una vittoria dal sapore speciale decisamente speciale. Si è imposta infatti Martina Di Centa, che conquista la medaglia d’oro nuovamente dopo la 10km di domenica in un format in cui non ci si aspettava un exploit dell’atleta del C.S. Carabinieri, ma forse la pista che tante gioie ha regalato alla sua famiglia, a partire dal padre Giorgio ha fornita anche a lei la giusta carica: la 24enne si è mostrata offensiva già in semifinale vinta su Ganz e apre la finale allo stesso modo, portandosi subito in testa con un discreto margine. Le avversarie hanno provato a farsi di nuovo sotto nel tratto in salita, ma le uniche in grado di restare sulle code della paluzzana sono state Nadine Laurent (Fiamme Oro), vincitrice della qualificazione davanti a Di Centa, e Federica Cassol (C.S. Esercito), che sono salite sul podio conquistando rispettivamente argento e oro.
Più indietro le due atlete delle Fiamme Gialle, Caterina Ganz e Nicole Monsorno, rispettivamente quarta e sesta. Quinta invece Sara Hutter (Fiamme Oro).
Dopo essersi imposto nelle qualificazioni, Giacomo Gabrielli (C.S. Esercito) completa l’impresa anche nelle fasi finali, battendo Federico Pellegrino (Fiamme Oro) in finale proprio sul lunghissimo rettilineo finale della pista olimpica di Pragelato. I due sono arrivati insieme ai metri conclusivi, ma rispetto alla semifinale l’atleta dell’Esercito ha dimostra di avere qualcosa in più del poliziotto valdostano, sia fisicamente che a livello di materiali, laddove la neve fresca ha del resto reso durissime le operazioni di volata e sorpasso a causa la neve fresca che ha continuato a scendere, come raccontato dagli stessi atleti al termine della gara. Mattia Armellini delle Fiamme Oro, che affronta l’ultima settimana di gare italiane della sua carriera, si attesta al terzo posto conquistando il bronzo.
Quarta piazza per Giovanni Ticcò, che proprio sul finale si è rialzato, stanchissimo, dopo l’ottimo secondo posto in qualificazione dietro proprio a Gabrielli. Mentre chiudono in quinta e sesta posizione Simone Daprà e Paolo Ventura.
Si ferma nella prima semifinale invece, Elia Barp, solo quarto nella prima semifinale dopo essere stato netto vincitore della sua batteria nei quarti; non riesce ad accedere in finale come lucky loser poiché la seconda semifinale è stata nettamente più veloce, con i primi quattro che hanno fatto segnare un tempo più basso di quello di Pellegrino, vincitore della sua semifinale. Sfortunato Alessandro Chiocchetti, che con facilità vince la sua batteria e sembrava inizialmente destinato a ripetersi in semifinale ma, dopo il gran lavoro iniziale, chiude rimane fuori dalla finale avendo forse speso troppo fisicamente.
“Era una gara a cui tenevo tantissimo – ha dichiarato al traguardo il vincitore, già campione su questa distanza nel 2021 -. Mi stavo preparando con grande attenzione a questo impegno già da un paio di settimane proprio insieme ad Armellini che ringrazio, battere un campione come Pellegrino non è impresa da tutt i giorni”.
Anche Pellegrino ha rilasciato un commento nel dopogara. “Sicuramente è andata meglio dei giorni precedenti – ha detto -, spero che la sprint di oggi sia stata un bell’allenamento in vista della 50 km di mercoledì. Dopo cinque settimane di quota mare, trovarci a gareggiare a 1600 metri di altitudine è fisiologico pagare un po’ dal punto di vista fisicio. Sono contento di essere qui, fa piacere vedere che qualche giovane si sta mettendo in evidenza e ha voglia di soffrire. La 50 km presenterà un percorso molto tosto, il meteo mette neve misto a pioggia, i materiali conteranno molto. Raschieremo il barile e vedremo cosa succederà”.