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CONI: notte di stelle, 100 anni da sogno
Le luci illuminano la storia, i riflettori esaltano un orgoglioso tricolore, mai cosî splendente. È la notte delle stelle, il giorno del CONI. Il Centenario si chiude con una prima serata da applausi, celebrata in diretta tv dalla RAI, con uno spettacolo disegnato su misura per esaltare i campioni che hanno scritto a tinte forti la leggenda dello sport italiano, regalando prestigio al Paese, esportando l’immagine migliore dell’eccellenza italiana.
Paolo Bonolis chiama sul palco a turno i protagonisti di un secolo di imprese, rievocando immagini indelebili e imprese custodite negli annali.
Indimenticabili, come gli uomini che si alternano tra un racconto, un simpatico siparietto e un ricordo che tradisce emozione. Mai malinconico amarcord solo un flash back carico di significati per lanciare il guanto di sfida al futuro. Campioni olimpici e Paralimpici, circa 130 medaglie che abbracciano 100 anni di competizioni, dall’atletica alla vela una declinazione articolata di vittorie da omaggiate con sobria enfasi.
Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano racchiude tutti sotto un’unica bandiera, l’inno di Mameli interpetato da Bocelli è un soave afflato da condividere. Con emozione sincera. Brividi di gloria, complice quel senso di appartenenza che è un comune denominatore.
Di quel lontano 1914 si percepisce ancora una ammaliante sensazione di unicitá che abbraccia ogni protagonista.
Anche Gianni Morandi e altri prestigiosi attori hanno voluto onorare l’evento, i circa 3000 appassionati sugli spalti del Nicola Pietrangeli rubano con lo sguardo quegli attimi di leggendaria rievocazione. Da Cammarelle a Menichelli, introdotti dalle farfalle iridate della ritmica, passando per Federica Pellegrini e Filippo Magnini, fino al ricordo di Pietro Mennea che precede i due atleti simboli del secolo, Alberto Tomba e Sara Simeoni. E poi ancora Ondina Valle, Eugenio Monti e i ricordi di Roma ’60, griffati dalle imprese di Nino Benvenuti e Livio Berruti. L’epopea del Settebello attuale, campione del mondo in carica e argento olimpico, guidato da Sandro Campagna, oro da giocatore nel 1992 a Barcellona e felice di essere sulla scena insieme ai compagni di squadra olimpionici e ai suoi allievi attuali. Il ricorso dei trionfi paralimpici nelle parole di Alex Zanardi, il saluto commosso ai circa 7 mila atleti che hanno rappresentato l’Italia ai Giochi Olimpici.
Il Presidente Malagô ha salutato con orgoglio tutto il mondo CONI, ogni singola componente, ringraziando la scherma per lo straordinario contributo da sempre garantito allo sport italiano, celebrando tra l’altro il successo europeo nel fioretto femminile: una tripletta sensazionale, con Di Francisca oro, Batini argento e Vezzali bronzo, lei che era tra le protagoniste più attese della serata e si è concessa un’altra notte da campionessa. Una serata capace di promuovere un esempio formidabile per favorire la diffusione di un modello che punti alle medaglie partendo dall’attività di base. Musica e parole, aneddoti e Trionfi. Uomini e sport. Una magia infinita.
Tanti auguri, CONI. Nel firmamento romano brillano le stelle di cento anni di vibranti emozioni. Celebrare il passato vuol dire conquistare il futuro.
CONI: notte di stelle, 100 anni da sogno
Le luci illuminano la storia, i riflettori esaltano un orgoglioso tricolore, mai cosî splendente. È la notte delle stelle, il giorno del CONI. Il Centenario si chiude con una prima serata da applausi, celebrata in diretta tv dalla RAI, con uno spettacolo disegnato su misura per esaltare i campioni che hanno scritto a tinte forti la leggenda dello sport italiano, regalando prestigio al Paese, esportando l’immagine migliore dell’eccellenza italiana.
Paolo Bonolis chiama sul palco a turno i protagonisti di un secolo di imprese, rievocando immagini indelebili e imprese custodite negli annali.
Indimenticabili, come gli uomini che si alternano tra un racconto, un simpatico siparietto e un ricordo che tradisce emozione. Mai malinconico amarcord solo un flash back carico di significati per lanciare il guanto di sfida al futuro. Campioni olimpici e Paralimpici, circa 130 medaglie che abbracciano 100 anni di competizioni, dall’atletica alla vela una declinazione articolata di vittorie da omaggiate con sobria enfasi.
Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano racchiude tutti sotto un’unica bandiera, l’inno di Mameli interpetato da Bocelli è un soave afflato da condividere. Con emozione sincera. Brividi di gloria, complice quel senso di appartenenza che è un comune denominatore.
Di quel lontano 1914 si percepisce ancora una ammaliante sensazione di unicitá che abbraccia ogni protagonista.
Anche Gianni Morandi e altri prestigiosi attori hanno voluto onorare l’evento, i circa 3000 appassionati sugli spalti del Nicola Pietrangeli rubano con lo sguardo quegli attimi di leggendaria rievocazione. Da Cammarelle a Menichelli, introdotti dalle farfalle iridate della ritmica, passando per Federica Pellegrini e Filippo Magnini, fino al ricordo di Pietro Mennea che precede i due atleti simboli del secolo, Alberto Tomba e Sara Simeoni. E poi ancora Ondina Valle, Eugenio Monti e i ricordi di Roma ’60, griffati dalle imprese di Nino Benvenuti e Livio Berruti. L’epopea del Settebello attuale, campione del mondo in carica e argento olimpico, guidato da Sandro Campagna, oro da giocatore nel 1992 a Barcellona e felice di essere sulla scena insieme ai compagni di squadra olimpionici e ai suoi allievi attuali. Il ricorso dei trionfi paralimpici nelle parole di Alex Zanardi, il saluto commosso ai circa 7 mila atleti che hanno rappresentato l’Italia ai Giochi Olimpici.
Il Presidente Malagô ha salutato con orgoglio tutto il mondo CONI, ogni singola componente, ringraziando la scherma per lo straordinario contributo da sempre garantito allo sport italiano, celebrando tra l’altro il successo europeo nel fioretto femminile: una tripletta sensazionale, con Di Francisca oro, Batini argento e Vezzali bronzo, lei che era tra le protagoniste più attese della serata e si è concessa un’altra notte da campionessa. Una serata capace di promuovere un esempio formidabile per favorire la diffusione di un modello che punti alle medaglie partendo dall’attività di base. Musica e parole, aneddoti e Trionfi. Uomini e sport. Una magia infinita.
Tanti auguri, CONI. Nel firmamento romano brillano le stelle di cento anni di vibranti emozioni. Celebrare il passato vuol dire conquistare il futuro.