Curtoni: “Costante nelle due manche, potevo essere tra le migliori dieci”. Rossetti: “Un sogno che si realizza, pensavo di non essermi qualificata”

14 Gennaio 2020

Queste le dichiarazioni delle azzurre al termine dello slalom di Flachau.

Irene Curtoni: “Ho un po’ di amaro in bocca, peccato per l’errore nella seconda manche perché potevo entrare nelle migliori dieci. Ci ho provato, ho sciato bene in tutte due la manche ma vorrei qualcosa di meglio. Al Sestriere sarò di nuovo in partenza nel gigante che pensavo di aver abbandonato: la pista sarò come sempre preparata bene, andrà a cuor leggere per godermela ma sempre con l’obiettivo di far bene”.

Marta Rossetti: “Sono davvero contenta, per un po’ di minuti sono stata seduta al Leaders Corner è un sogno che si realizza. Sono partita con il pettorale numero 56 e sinceramente non pensavo di essermi qualificata, credevo di aver fatto diversi errori. Con un po’ di fortuna e nonostante le buche ci sono riuscita. La squadra è unita, giovane, e lavora molto bene in allenamento: l’obiettivo di concretizzarlo in gara. Io sono cresciuta sulle nevi di Campiglio con Rudy Rodolfi e Fabio Paganini come allenatori. Da tre anni mi alleno con la squadra ma quando ho tempo torno a lavorare anche lì. Adesso ci sarà Maribor: non ho mai gareggiato lì ma spero che la pista mi piaccia”.

Curtoni: “Costante nelle due manche, potevo essere tra le migliori dieci”. Rossetti: “Un sogno che si realizza, pensavo di non essermi qualificata”

14 Gennaio 2020

Queste le dichiarazioni delle azzurre al termine dello slalom di Flachau.

Irene Curtoni: “Ho un po’ di amaro in bocca, peccato per l’errore nella seconda manche perché potevo entrare nelle migliori dieci. Ci ho provato, ho sciato bene in tutte due la manche ma vorrei qualcosa di meglio. Al Sestriere sarò di nuovo in partenza nel gigante che pensavo di aver abbandonato: la pista sarò come sempre preparata bene, andrà a cuor leggere per godermela ma sempre con l’obiettivo di far bene”.

Marta Rossetti: “Sono davvero contenta, per un po’ di minuti sono stata seduta al Leaders Corner è un sogno che si realizza. Sono partita con il pettorale numero 56 e sinceramente non pensavo di essermi qualificata, credevo di aver fatto diversi errori. Con un po’ di fortuna e nonostante le buche ci sono riuscita. La squadra è unita, giovane, e lavora molto bene in allenamento: l’obiettivo di concretizzarlo in gara. Io sono cresciuta sulle nevi di Campiglio con Rudy Rodolfi e Fabio Paganini come allenatori. Da tre anni mi alleno con la squadra ma quando ho tempo torno a lavorare anche lì. Adesso ci sarà Maribor: non ho mai gareggiato lì ma spero che la pista mi piaccia”.