De Fabiani: “Ho faticato molto all’inizio, poi ho ritrovato le forze. Il bicchiere è mezzo pieno”

06 Febbraio 2016

Francesco De Fabiani guarda il bicchiere mezzo pieno dopo il settimo posto nella mitica 50 km di Holmenkollen a tecnica classica. “Sono abbastanza soddisfatto per due motivi – spiega l’alpino di Gressoney -. Nei primi giri c’era qualcosa che non girava, ho fatto veramente fatica a stare a contatto col gruppo, mi sembrava difficile stare addirittura agganciato. Per qualche minuto ho pensato che se avessi dovuto fare tutta la gara in quelle condizioni, sarei stato costretto a ritirarmi. Invece dopo una quindicina di chilometri ho cambiato gli sci e mi sono sentito subito meglio, però le primissime posizioni erano andate e mi è dispiaciuto perchè nei restanti 35 chilometri ho avuto buone sensazioni. Stavo molto facilmente in mezzo agli altri, non facevo fatica. Direi che è stata una gara opposta rispetto all’anno scorso, quando rimasi a contatto dei primi fino a 5 chilometri dalla fine e poi sono andato in crisi di fame. Sapevo che alla fine me la sarei giocata con Northug, gli altri erano abbastanza stanchi, per cui il settimo posto è un buon risultato e mi fa ben sperare per la gara di sabato prossimo a Falun dove ci sarà una 10 km a tecnica classica”.

De Fabiani: “Ho faticato molto all’inizio, poi ho ritrovato le forze. Il bicchiere è mezzo pieno”

06 Febbraio 2016

Francesco De Fabiani guarda il bicchiere mezzo pieno dopo il settimo posto nella mitica 50 km di Holmenkollen a tecnica classica. “Sono abbastanza soddisfatto per due motivi – spiega l’alpino di Gressoney -. Nei primi giri c’era qualcosa che non girava, ho fatto veramente fatica a stare a contatto col gruppo, mi sembrava difficile stare addirittura agganciato. Per qualche minuto ho pensato che se avessi dovuto fare tutta la gara in quelle condizioni, sarei stato costretto a ritirarmi. Invece dopo una quindicina di chilometri ho cambiato gli sci e mi sono sentito subito meglio, però le primissime posizioni erano andate e mi è dispiaciuto perchè nei restanti 35 chilometri ho avuto buone sensazioni. Stavo molto facilmente in mezzo agli altri, non facevo fatica. Direi che è stata una gara opposta rispetto all’anno scorso, quando rimasi a contatto dei primi fino a 5 chilometri dalla fine e poi sono andato in crisi di fame. Sapevo che alla fine me la sarei giocata con Northug, gli altri erano abbastanza stanchi, per cui il settimo posto è un buon risultato e mi fa ben sperare per la gara di sabato prossimo a Falun dove ci sarà una 10 km a tecnica classica”.