De Fabiani: “La vittoria di Pellegrino mi ha insegnato che si può sempre puntare al massimo”. Noeckler: “Mi sento finalmente bene”

04 Gennaio 2015

Arrivano segnali positivi dalla squadra azzurra dopo la seconda tappa del Tour de Ski. Il primo e secondo tempo di giornata realizzati da Francesco De Fabiani e Dietmar Noeckler nella 15 km a tecnica classica di Oberstodrf arrivano dopo la vittoria di Federico Pellegrino nella sprint di Coppa del mondo a Davos e insieme ai primi punti conquistati da Virginia de Martin nella gara femminile, sono indice della crescita di condizione auspicata dall’allenatore responsabile Giuseppe Chenetti.

Le parole di De Fabiani dopo i traguardo: “E’ andata bene – spiega il ventiduenne valdostano dell’Esercito -, mentre nei primi chilometri di gara mi sentivo bene ma non riuscivo a rimanere davanti, soprattutto nel passo in spinta. Non pensavo di arrivare in fondo attaccato ai migliori, l’ultimo giro ci ho creduto, non mi sono accontentato della posizione ma ho dato tutto, compreso sull’ultima salita dove ho provato ad allungare ma alla fine mi sono mancate le forze e la volata non è ancora il mio forte. Il miglior tempo di giornata è un segnale importante, oggi ho imparato che posso arrivare nelle prime posizioni. la vittoria di Pellegrino a Davos ci ha insegnato che è possibile salire sul primo gradino del podio, adesso c’è una sprint dove cercherò di qualificarmi anche se sarà difficile, poi torneremo su distanze a me più congeniali dove spero di rimanere nelle posizioni di vertice”.

Giornata positiva anche per Dietmar Noeckler: “Finalmente dopo due anni sono riuscito a ritrovare le sensazioni giuste, sull’ultima salita mi sono accorto che potevo fare una gara da protagonista. L’obiettivo era entrare nei venti, poi ho agganciato il primo gruppo, cercando di rimanere davanti ma in salita ho perduto qualche secondo. Nella sprint in Val Mustair l’obiettivo sarà quello di superare le qualificazioni, poi mi concentrerò di più sulle gare classico perchè la salita del Cermis non si addice alle mie caratteristiche”. 

De Fabiani: “La vittoria di Pellegrino mi ha insegnato che si può sempre puntare al massimo”. Noeckler: “Mi sento finalmente bene”

04 Gennaio 2015

Arrivano segnali positivi dalla squadra azzurra dopo la seconda tappa del Tour de Ski. Il primo e secondo tempo di giornata realizzati da Francesco De Fabiani e Dietmar Noeckler nella 15 km a tecnica classica di Oberstodrf arrivano dopo la vittoria di Federico Pellegrino nella sprint di Coppa del mondo a Davos e insieme ai primi punti conquistati da Virginia de Martin nella gara femminile, sono indice della crescita di condizione auspicata dall’allenatore responsabile Giuseppe Chenetti.

Le parole di De Fabiani dopo i traguardo: “E’ andata bene – spiega il ventiduenne valdostano dell’Esercito -, mentre nei primi chilometri di gara mi sentivo bene ma non riuscivo a rimanere davanti, soprattutto nel passo in spinta. Non pensavo di arrivare in fondo attaccato ai migliori, l’ultimo giro ci ho creduto, non mi sono accontentato della posizione ma ho dato tutto, compreso sull’ultima salita dove ho provato ad allungare ma alla fine mi sono mancate le forze e la volata non è ancora il mio forte. Il miglior tempo di giornata è un segnale importante, oggi ho imparato che posso arrivare nelle prime posizioni. la vittoria di Pellegrino a Davos ci ha insegnato che è possibile salire sul primo gradino del podio, adesso c’è una sprint dove cercherò di qualificarmi anche se sarà difficile, poi torneremo su distanze a me più congeniali dove spero di rimanere nelle posizioni di vertice”.

Giornata positiva anche per Dietmar Noeckler: “Finalmente dopo due anni sono riuscito a ritrovare le sensazioni giuste, sull’ultima salita mi sono accorto che potevo fare una gara da protagonista. L’obiettivo era entrare nei venti, poi ho agganciato il primo gruppo, cercando di rimanere davanti ma in salita ho perduto qualche secondo. Nella sprint in Val Mustair l’obiettivo sarà quello di superare le qualificazioni, poi mi concentrerò di più sulle gare classico perchè la salita del Cermis non si addice alle mie caratteristiche”.