E’ scomparso Mario Bacher, gli sport invernali in lutto

16 Luglio 2014

Il mondo degli sport invernali è in lutto. Questa notte ci ha lasciati, a causa di un male incurabile, Mario Bacher, classe 1941 di Formazza fondista degli anni sessanta e settanta è considerato un vero e proprio grande campione nonostante il suo nome non sia presente negli albi d’oro. Un gentiluomo che ha fatto la storia dello sci di fondo di Formazza e più in generale dell’Italia. Ha vestito la maglia azzurra per 14 anni a cavallo fra il 1960 ed il 1970. E’ stato primo per due volte nella “Settimana del fondo in Trentino Alto Adige”. Ed ancora le vittorie ottenute nei circuiti di gare che la nazionale affrontava fra Natale e l’Epifania. Ma più ancora che per l’attività agonistica, il suo nome va ricordato per quello che ha fatto per la crescita del fondo quando, da istruttore nazionale, insieme a Prucker, Mismetti e Macor, ha “inventato” la scuola italiana dello sci di fondo creandone tecnica e didattica.

Nessuno, prima di lui, aveva mai interpretato con la stessa plasticità e perfezione del gesto i passi del fondo che allora, oltre all’alternato e alla spinta, comprendevano triplo, finlandese, passo di giro che l’attuale sistema di battitura delle piste ha reso acronistici ma certamente non superati. Al suo attivo anche una Coppa Kurikkala. A dargli una garanzia per il futuro ha poi provveduto la Forestale quando ha allestito la prima squadra di fondisti: lui è stato il primo atleta di livello. In maglia azzurra è stato convocato per le Olimpiadi di Innsbruck del 1964, ma non ha gareggiato; ai Mondiali di Oslo, nel 1966, si è piazzato 18esimo, secondo degli italiani dietro Steiner, nella 50 chilometri, la sua distanza preferita. Sempre nella 50 chilometri, 12esimo e primo degli italiani alle Olimpiadi di Grenoble del 1968, e 21esimo nel 1970, ai Mondiali di Vysoke Tatry. Con la Nazionale ha chiuso l’attività agonistica nel 1973, dopo aver vinto la Coppa Italia nel 1972, diventando l’allenatore della squadra B, pur continuando fino al 1978 a gareggiare per la Forestale, della quale è stato allenatore con Pertile.

Quando è andato in pensione avrebbe potuto dedicarsi tranquillamente allo sport al quale ha legato i suoi anni migliori, gli è capitata la disgrazia del figlio Marco, vittima di un incidente stradale proprio a pochi metri da casa, che gli ha procurato uno stato di coma dal quale non è più uscito.

Mario Bacher, lascia la moglie Renata e gli altri due figli Laura e Roberto.
La Federazione Italiana Sport Invernali si stringe alla famiglia Bacher in questo doloroso momento.

E’ scomparso Mario Bacher, gli sport invernali in lutto

16 Luglio 2014

Il mondo degli sport invernali è in lutto. Questa notte ci ha lasciati, a causa di un male incurabile, Mario Bacher, classe 1941 di Formazza fondista degli anni sessanta e settanta è considerato un vero e proprio grande campione nonostante il suo nome non sia presente negli albi d’oro. Un gentiluomo che ha fatto la storia dello sci di fondo di Formazza e più in generale dell’Italia. Ha vestito la maglia azzurra per 14 anni a cavallo fra il 1960 ed il 1970. E’ stato primo per due volte nella “Settimana del fondo in Trentino Alto Adige”. Ed ancora le vittorie ottenute nei circuiti di gare che la nazionale affrontava fra Natale e l’Epifania. Ma più ancora che per l’attività agonistica, il suo nome va ricordato per quello che ha fatto per la crescita del fondo quando, da istruttore nazionale, insieme a Prucker, Mismetti e Macor, ha “inventato” la scuola italiana dello sci di fondo creandone tecnica e didattica.

Nessuno, prima di lui, aveva mai interpretato con la stessa plasticità e perfezione del gesto i passi del fondo che allora, oltre all’alternato e alla spinta, comprendevano triplo, finlandese, passo di giro che l’attuale sistema di battitura delle piste ha reso acronistici ma certamente non superati. Al suo attivo anche una Coppa Kurikkala. A dargli una garanzia per il futuro ha poi provveduto la Forestale quando ha allestito la prima squadra di fondisti: lui è stato il primo atleta di livello. In maglia azzurra è stato convocato per le Olimpiadi di Innsbruck del 1964, ma non ha gareggiato; ai Mondiali di Oslo, nel 1966, si è piazzato 18esimo, secondo degli italiani dietro Steiner, nella 50 chilometri, la sua distanza preferita. Sempre nella 50 chilometri, 12esimo e primo degli italiani alle Olimpiadi di Grenoble del 1968, e 21esimo nel 1970, ai Mondiali di Vysoke Tatry. Con la Nazionale ha chiuso l’attività agonistica nel 1973, dopo aver vinto la Coppa Italia nel 1972, diventando l’allenatore della squadra B, pur continuando fino al 1978 a gareggiare per la Forestale, della quale è stato allenatore con Pertile.

Quando è andato in pensione avrebbe potuto dedicarsi tranquillamente allo sport al quale ha legato i suoi anni migliori, gli è capitata la disgrazia del figlio Marco, vittima di un incidente stradale proprio a pochi metri da casa, che gli ha procurato uno stato di coma dal quale non è più uscito.

Mario Bacher, lascia la moglie Renata e gli altri due figli Laura e Roberto.
La Federazione Italiana Sport Invernali si stringe alla famiglia Bacher in questo doloroso momento.