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Frau chiude la carriera in Cdm da re: “Ma ci sono ancora i Mondiali…”. Per l’Italia tre coppe di specialità
Con la cancellazione delle finali di Dizin, la Coppa del mondo di sci d’erba si è chiusa ufficialmente con le competizioni di Tambre, che hanno premiato nelle classifiche generali l’austriaco Hannes Angerer e la slovacca Nikola Fricova. Seppure l’Italia guidata da Fausto Cerentin quest’anno non sia riuscita a raggiungere l’obiettivo massimo (Edoardo Frau è giunto secondo fra gli uomini), ha comunque recitato un ruolo da protagonista, con diciannove podi complessivi (di cui undici successi) e una serie di podi nelle classifiche di specialità (Frau vincitore in supergigante e gigante, Filippo Zamboni secondo nello slalom maschile, Margherita Mazzoncini regina nel supergiogante femminile, piazzamenti che hanno consetito alla nazionale di casa nostra di raggiungere il secondo posto nella graduatoria per nazioni, dietro alla Repubblica Ceca ma davanti all’Austria.
Il mondo dello sci d’erba ha reso omaggio a Frau. Il 41enne campione di origine veneta che vive in Valle d’Aosta ha chiuso una carriera inimitabile aggiudicandosi il gigante conclusivo, un trionfo che gli permette di fissare a quota 53 i trionfi della carriera. L’atleta del Centro Sportivo Esercito entra di diritto nella storia della disciplina, con sei successi nella classifica finale (2009, 2013, 2014, 2017, 2018 e 2019), almeno dieci titoli di specialità e diciotto medaglie iridate, di cui quattro d’oro. Un bilancio che potrà essere migliorato ulteriormente nei Mondiali di Sitna Nad Vlari, in programma dal 7 all’11 settembre. “Concludere la stagione e la propria carriera con una vittoria non ha prezzo – ha commentato Frau -. Ci tenevo tantissimo a vincere il gigante e nonostante fossi in ritardo nella prima manche, ho tirato fuori le unghie, sfornando una grande prestazione che mi è valsa anche la vittoria della coppetta di specialità di gigante. E’ stata una stagione partita non benissimo ma finita in crescendo, c’è il rammarico di non aver vinto la generale ma il mio diretto avversario Angerer è stato più costante e l’ha meritata. La stagione non è finita, ci sono ancora i Mondiali e qualche medaglia mi piacerebbe portarla a casa”.
Frau chiude la carriera in Cdm da re: “Ma ci sono ancora i Mondiali…”. Per l’Italia tre coppe di specialità
Con la cancellazione delle finali di Dizin, la Coppa del mondo di sci d’erba si è chiusa ufficialmente con le competizioni di Tambre, che hanno premiato nelle classifiche generali l’austriaco Hannes Angerer e la slovacca Nikola Fricova. Seppure l’Italia guidata da Fausto Cerentin quest’anno non sia riuscita a raggiungere l’obiettivo massimo (Edoardo Frau è giunto secondo fra gli uomini), ha comunque recitato un ruolo da protagonista, con diciannove podi complessivi (di cui undici successi) e una serie di podi nelle classifiche di specialità (Frau vincitore in supergigante e gigante, Filippo Zamboni secondo nello slalom maschile, Margherita Mazzoncini regina nel supergiogante femminile, piazzamenti che hanno consetito alla nazionale di casa nostra di raggiungere il secondo posto nella graduatoria per nazioni, dietro alla Repubblica Ceca ma davanti all’Austria.
Il mondo dello sci d’erba ha reso omaggio a Frau. Il 41enne campione di origine veneta che vive in Valle d’Aosta ha chiuso una carriera inimitabile aggiudicandosi il gigante conclusivo, un trionfo che gli permette di fissare a quota 53 i trionfi della carriera. L’atleta del Centro Sportivo Esercito entra di diritto nella storia della disciplina, con sei successi nella classifica finale (2009, 2013, 2014, 2017, 2018 e 2019), almeno dieci titoli di specialità e diciotto medaglie iridate, di cui quattro d’oro. Un bilancio che potrà essere migliorato ulteriormente nei Mondiali di Sitna Nad Vlari, in programma dal 7 all’11 settembre. “Concludere la stagione e la propria carriera con una vittoria non ha prezzo – ha commentato Frau -. Ci tenevo tantissimo a vincere il gigante e nonostante fossi in ritardo nella prima manche, ho tirato fuori le unghie, sfornando una grande prestazione che mi è valsa anche la vittoria della coppetta di specialità di gigante. E’ stata una stagione partita non benissimo ma finita in crescendo, c’è il rammarico di non aver vinto la generale ma il mio diretto avversario Angerer è stato più costante e l’ha meritata. La stagione non è finita, ci sono ancora i Mondiali e qualche medaglia mi piacerebbe portarla a casa”.