Ghidoni: “Su questa pista le nostre punte sono Fill e Paris”

04 Febbraio 2016

“Peter Fill è riuscito ad essere filante nella parte bassa, è veloce in questa stagione e ha fatto un buon tempo, Dominik Paris potrebbe riuscire ad essere veloce: gli uomini di punta per l’Italia sono questi due. Per il resto, stiamo a vedere se c’è qualche inserimento – così racconta Alberto Ghidoni, responsabile della velocità, la prima prova sulla “Jeongseon downhill”.

“Il fatto è che nel tratto finale di quasi un minuto si al massimo a 90 km/h e, nonostante gli sforzi degli organizzatori, non si riesce a fare di più perché il pendio e le curve, che ci sono, non lo consentono – prosegue Ghidoni -. Sono un po’ preoccupato anche per il superG, perché la partenza è prevista 20 secondi più in basso rispetto a quella della discesa, ma se la tracciatura girerà molto nella parte bassa verrà fuori una gara lunghissima e molto lenta”.

“Staremo a vedere la seconda prova di domani – conclude Ghidoni -, su questa neve artificiale, sparata dall’organizzazione di Beaver Creek. Certo che bisognerà interpretare al meglio la parte mossa in alto e cercare di portare giù la massima velocità per avere delle chance”.

Ghidoni: “Su questa pista le nostre punte sono Fill e Paris”

04 Febbraio 2016

“Peter Fill è riuscito ad essere filante nella parte bassa, è veloce in questa stagione e ha fatto un buon tempo, Dominik Paris potrebbe riuscire ad essere veloce: gli uomini di punta per l’Italia sono questi due. Per il resto, stiamo a vedere se c’è qualche inserimento – così racconta Alberto Ghidoni, responsabile della velocità, la prima prova sulla “Jeongseon downhill”.

“Il fatto è che nel tratto finale di quasi un minuto si al massimo a 90 km/h e, nonostante gli sforzi degli organizzatori, non si riesce a fare di più perché il pendio e le curve, che ci sono, non lo consentono – prosegue Ghidoni -. Sono un po’ preoccupato anche per il superG, perché la partenza è prevista 20 secondi più in basso rispetto a quella della discesa, ma se la tracciatura girerà molto nella parte bassa verrà fuori una gara lunghissima e molto lenta”.

“Staremo a vedere la seconda prova di domani – conclude Ghidoni -, su questa neve artificiale, sparata dall’organizzazione di Beaver Creek. Certo che bisognerà interpretare al meglio la parte mossa in alto e cercare di portare giù la massima velocità per avere delle chance”.