Goggia riceve il tricolore dal Presidente Mattarella: “Portabandiera garante di valori etici e sportivi”

23 Dicembre 2021

Sofia Goggia ha ricevuto nella giornata di giovedì 23 dicembre il tricolore dalle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una cerimonia emozionante che ha sancito ufficialmente la nomina della 29enne bergamasca ad alfiere italiano all’apertura dei giochi di Pechino 2022. La campionessa olimpica ha avuto parole ricche di orgoglio ed emozione, piene della gioia di una condivisione che abbraccia i valori del Paese e li proietta verso l’evento sportivo più importante.

“Mi piace pensare che questo ruolo non parta solo dalla mia vittoria in Corea” – ha esordito Goggia ricevendo il vessillo – “, ma anche da quella chiamata che lei, Presidente Mattarella, mi fece dopo l’infortunio che mi impedì di partecipare ai Mondiali di Cortina. Lei mi disse parole che ho vivide nella mente, mi esortò ad andare oltre, verso traguardi lontani, verso Pechino 2022. Mi esortò a guardare nel mio cuore, ad andare avanti incurante degli ostacoli sul mio percorso e io credo di aver fatto così. Essere la portabandiera non significa solo sventolare il tricolore durante la cerimonia d’apertura, ma essere garante di valori etici, non solo sportivi, che bisogna adottare sempre, sia con la tuta da gara che in abiti civili: le prometto che lo faremo tutti”.

Goggia riceve il tricolore dal Presidente Mattarella: “Portabandiera garante di valori etici e sportivi”

23 Dicembre 2021

Sofia Goggia ha ricevuto nella giornata di giovedì 23 dicembre il tricolore dalle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una cerimonia emozionante che ha sancito ufficialmente la nomina della 29enne bergamasca ad alfiere italiano all’apertura dei giochi di Pechino 2022. La campionessa olimpica ha avuto parole ricche di orgoglio ed emozione, piene della gioia di una condivisione che abbraccia i valori del Paese e li proietta verso l’evento sportivo più importante.

“Mi piace pensare che questo ruolo non parta solo dalla mia vittoria in Corea” – ha esordito Goggia ricevendo il vessillo – “, ma anche da quella chiamata che lei, Presidente Mattarella, mi fece dopo l’infortunio che mi impedì di partecipare ai Mondiali di Cortina. Lei mi disse parole che ho vivide nella mente, mi esortò ad andare oltre, verso traguardi lontani, verso Pechino 2022. Mi esortò a guardare nel mio cuore, ad andare avanti incurante degli ostacoli sul mio percorso e io credo di aver fatto così. Essere la portabandiera non significa solo sventolare il tricolore durante la cerimonia d’apertura, ma essere garante di valori etici, non solo sportivi, che bisogna adottare sempre, sia con la tuta da gara che in abiti civili: le prometto che lo faremo tutti”.