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Goggia: “Sono molto contenta”, Brignone “Non so se ho fatto amicizia con questa pista”. Curtoni; “Buon feeling”
Le parole delle velociste azzurre al termine della prima prova cronometrata sulla pista “Rock” di Yanqing:
Sofia Goggia: “Non ho fatto il supergigante per i pochi giorni sugli sci dopo la caduta di Cortinam ma soprattutto perché è un’incognita, non puoi costruirlo come la discesa libera. Chiaramente non sono al top, anzi, sono in una forma scarsa. Avevamo deciso due giorni prima che non avremmo partecipato, per evitare di avere troppe pressioni, con curve trabocchetto sulla mia gamba sinistra, che tiene se faccio le cose giuste ma non è così pronta e reattiva. Ho fatto una progressione incredibile ma ci vogliono i giusti tempi. Ne ho fatte di gare con i dolori, a dir la verità non ne ho adesso, ma la voglia di correre e fare le cose bene, fare una discesa olimpica che per me è la cosa più bella che possa esistere è tanta. Ci eravamo prefissati di fare una prova con molta calma e son contenta che in partenza non ho avuto paura, non ero pervasa dal terrore come pensavo avrei potuto essere. Ero ben concentrata e consapevole delle cose da fare, sono molto contenta. Chiaramente ho frenato, avevo un po’ di paura sulla parabolica intermedia però va tutto bene, e anzi, in due curve nel piano ho sentito la bellezza della velocità. Era importante fare una discesa così, di avere un approccio costruttivo; bellissimo essere qua. Ho fatto di tutto per esserci perché l’Olimpiade è l’Olimpiade. Fa malissimo sapere di essere imbattuta da dicembre 2020 e di non potere giocare le proprie carte anche nel superg. Non c’è stato un minuto in cui ho pensato di non farcela, tranne il giorno dopo l’infortunio. Grazie all’aiuto dei medici ho espresso la volontà di provarci, perché non posso accettare di essere rassegnata a prescindere. Stamattina in ricognizione, vedendo i cinque cerchi olimpici ero contentissima. Mi sono tranquillizzata, serena e consapevole di frenare dove serviva e fare quello che sapevo. Sono arrivata a 1″55 e con un po’ di foschia in partzena, lenta non sono? poi vediamo”.
Federica Brignone: “Sul piano era talmente dritta che ho saltato la porta, anche nei curvoni non bisogna chiudere e la più grande difficoltà è portare velocità, stare bene chiusi e sui dossi sfruttare le pendenze per sfruttar bene la velocità. Non so se ho fatto amicizia con questa pista, ma domani sarò già in qualifica. Secondo me Sofia fa bene a provare a far la gara, in discesa è stata la migliore quest’anno e se se la sente fa bene”
Elena Curtoni: “Mi è piaciuta molto questa discesa e ho avuto un buon feeling. Certo, son andata un po’ a spasso in certi punti ma come prima prova sono contenta. Proverò a qualificarmi anche per riscattarmi dal superg”
Nadia Delago: “Ero un po’ agitata perché non ero tranquillissima scendendo per prima. La pista è molto bella, più facile di quello che sembrava: la neve è molto bella e mi son divertita tanto”
Goggia: “Sono molto contenta”, Brignone “Non so se ho fatto amicizia con questa pista”. Curtoni; “Buon feeling”
Le parole delle velociste azzurre al termine della prima prova cronometrata sulla pista “Rock” di Yanqing:
Sofia Goggia: “Non ho fatto il supergigante per i pochi giorni sugli sci dopo la caduta di Cortinam ma soprattutto perché è un’incognita, non puoi costruirlo come la discesa libera. Chiaramente non sono al top, anzi, sono in una forma scarsa. Avevamo deciso due giorni prima che non avremmo partecipato, per evitare di avere troppe pressioni, con curve trabocchetto sulla mia gamba sinistra, che tiene se faccio le cose giuste ma non è così pronta e reattiva. Ho fatto una progressione incredibile ma ci vogliono i giusti tempi. Ne ho fatte di gare con i dolori, a dir la verità non ne ho adesso, ma la voglia di correre e fare le cose bene, fare una discesa olimpica che per me è la cosa più bella che possa esistere è tanta. Ci eravamo prefissati di fare una prova con molta calma e son contenta che in partenza non ho avuto paura, non ero pervasa dal terrore come pensavo avrei potuto essere. Ero ben concentrata e consapevole delle cose da fare, sono molto contenta. Chiaramente ho frenato, avevo un po’ di paura sulla parabolica intermedia però va tutto bene, e anzi, in due curve nel piano ho sentito la bellezza della velocità. Era importante fare una discesa così, di avere un approccio costruttivo; bellissimo essere qua. Ho fatto di tutto per esserci perché l’Olimpiade è l’Olimpiade. Fa malissimo sapere di essere imbattuta da dicembre 2020 e di non potere giocare le proprie carte anche nel superg. Non c’è stato un minuto in cui ho pensato di non farcela, tranne il giorno dopo l’infortunio. Grazie all’aiuto dei medici ho espresso la volontà di provarci, perché non posso accettare di essere rassegnata a prescindere. Stamattina in ricognizione, vedendo i cinque cerchi olimpici ero contentissima. Mi sono tranquillizzata, serena e consapevole di frenare dove serviva e fare quello che sapevo. Sono arrivata a 1″55 e con un po’ di foschia in partzena, lenta non sono? poi vediamo”.
Federica Brignone: “Sul piano era talmente dritta che ho saltato la porta, anche nei curvoni non bisogna chiudere e la più grande difficoltà è portare velocità, stare bene chiusi e sui dossi sfruttare le pendenze per sfruttar bene la velocità. Non so se ho fatto amicizia con questa pista, ma domani sarò già in qualifica. Secondo me Sofia fa bene a provare a far la gara, in discesa è stata la migliore quest’anno e se se la sente fa bene”
Elena Curtoni: “Mi è piaciuta molto questa discesa e ho avuto un buon feeling. Certo, son andata un po’ a spasso in certi punti ma come prima prova sono contenta. Proverò a qualificarmi anche per riscattarmi dal superg”
Nadia Delago: “Ero un po’ agitata perché non ero tranquillissima scendendo per prima. La pista è molto bella, più facile di quello che sembrava: la neve è molto bella e mi son divertita tanto”