Hofer: “Sognavo da bambino questo momento”. Wierer: “Siamo una squadra fortissima”

19 Febbraio 2014

Le parole degli azzurri che hanno conquistato una indimenticabile medaglia di bronzo olimpica nella storia del biathlon, la quarta per l’Italia nella rassegna a cinque cerchi. “Sapevamo che questa gara rappresentava una grande opportunità – racconta Dorothea Wierer -. Abbiamo fatto tutti il nostro lavoro, compreso al poligono di tiro dove non sempre eravamo molto stabili negli ultimi tempi. Abbiamo azzeccato la giornata giusta, disponevamo di sci velocissimi che i nostri bravissimi skimen ci hanno preparato anche questa volta e ne abbiamo approfittato. Dedico la medaglia a quanti hanno creduto in noi, faccio fatica a capire esattamente cosa ci sta accadendo”.

Karin Oberhofer: “E’ il giusto premio per un’Olimpiade disputata ad altissimo livello. Ci siamo concentrati bene, abbiamo dato il massimo, ognuno nelle proprie possibilità ed è venuto fuori questo risultato. Questa è la medaglia più bella per tutta la squadra. Il nostro segreto? Insieme ci divertiamo”.

Dominik Windisch: “Il mio pensiero va a mio fratello Markus che è presente qui a Sochi. Mi ha aiutato in questi anni a crescere, oggi non ha corso ma sicuramente ha fatto il tifo per tutti noi. Ho vissuto un momento di tensione quando ho sbagliato due tiri nella seconda serie, sono riuscito a rimanere freddo e non sbagliare”.

Lukas Hofer: “Dedico a mio padre mancato un paio d’anni fa questa medaglia, lui è sempre lì a fare il tifo per me. Quando ho preso il cambio da Windisch mi sono detto che non avrei potuto perdere il terzo posto. Ho badato esclusivamente a concentrarmi su me stesso e colpire il bersaglio. Nel corso della stagione abbiamo dimostrato di essere al pari di molte squadre, ovviamente deve sempre andare tutto bene. Spero che questo bronzo convinca molti atleti giovani a provare il nostro sport. quando sono arrivato al quarto colpo mi è venuto qualche pensiero ma non c’era tempo per sbagliare, quando l’ho colpito mi sono goduto l’ultimo giro. Sognavo la medaglia olimpica da bambino, farlo in una staffetta è fantastico”.

Hofer: “Sognavo da bambino questo momento”. Wierer: “Siamo una squadra fortissima”

19 Febbraio 2014

Le parole degli azzurri che hanno conquistato una indimenticabile medaglia di bronzo olimpica nella storia del biathlon, la quarta per l’Italia nella rassegna a cinque cerchi. “Sapevamo che questa gara rappresentava una grande opportunità – racconta Dorothea Wierer -. Abbiamo fatto tutti il nostro lavoro, compreso al poligono di tiro dove non sempre eravamo molto stabili negli ultimi tempi. Abbiamo azzeccato la giornata giusta, disponevamo di sci velocissimi che i nostri bravissimi skimen ci hanno preparato anche questa volta e ne abbiamo approfittato. Dedico la medaglia a quanti hanno creduto in noi, faccio fatica a capire esattamente cosa ci sta accadendo”.

Karin Oberhofer: “E’ il giusto premio per un’Olimpiade disputata ad altissimo livello. Ci siamo concentrati bene, abbiamo dato il massimo, ognuno nelle proprie possibilità ed è venuto fuori questo risultato. Questa è la medaglia più bella per tutta la squadra. Il nostro segreto? Insieme ci divertiamo”.

Dominik Windisch: “Il mio pensiero va a mio fratello Markus che è presente qui a Sochi. Mi ha aiutato in questi anni a crescere, oggi non ha corso ma sicuramente ha fatto il tifo per tutti noi. Ho vissuto un momento di tensione quando ho sbagliato due tiri nella seconda serie, sono riuscito a rimanere freddo e non sbagliare”.

Lukas Hofer: “Dedico a mio padre mancato un paio d’anni fa questa medaglia, lui è sempre lì a fare il tifo per me. Quando ho preso il cambio da Windisch mi sono detto che non avrei potuto perdere il terzo posto. Ho badato esclusivamente a concentrarmi su me stesso e colpire il bersaglio. Nel corso della stagione abbiamo dimostrato di essere al pari di molte squadre, ovviamente deve sempre andare tutto bene. Spero che questo bronzo convinca molti atleti giovani a provare il nostro sport. quando sono arrivato al quarto colpo mi è venuto qualche pensiero ma non c’era tempo per sbagliare, quando l’ho colpito mi sono goduto l’ultimo giro. Sognavo la medaglia olimpica da bambino, farlo in una staffetta è fantastico”.