I primi 80 giorni di Livio Magoni con le slalomgigantiste: “Il gruppo si sta cementando, credo in queste ragazze”

30 Luglio 2013

Cresce la fiducia intorno alla squadra femminile delle discipline tecniche chiamate a riscattare una stagione al di sotto delle aspettative. Al termine del terzo raduno stagionale sulla neve (un viaggio è stato effettuato a Stubai e due allo Stelvio) e di oltre due mesi effettivo di lavoro includendo le settimane di allenamento a secco, il nuovo responsabile Livio Magoni ha un quadro della situazione molto meglio definito rispetto al suo arrivo in squadra dopo le stagioni trionfali vissute nello staff della slovena Tina Maze.
“Ho trovato un gruppo di ragazze molto ben disposte al sacrificio e una situazione complessiva meno drammatica di quello che si dipingeva – racconta il 50enne tecnico bergamasco di Aviatico -. Credo che il filo conduttore di tutto il gruppo sia quello della motivazione e dell’entusiasmo. Aspettiamo il primo momento della stagione veramente importante che sarà in Argentina, quando entrerà in scena anche il cronometro. Dico sempre che sarà un po’ come fare la cosiddetta prova costume”.

In attesa che Irene Curtoni e Manuela Moelgg mettano a regime il motore dopo i recenti problemi fisici (“le aspettiamo senza mettere loro pressione, tanto che non verranno a Ushuaia per proseguire la riabilitazione”), il primo risultato concreto raggiunto dallo staff è il recupero atletico di gran parte delle atlete (Brignone, Karbon, Gianesini, Sabrina Fanchini) che per una lunga serie di infortuni l’anno passato non hanno potuto essere protagoniste. “Stiamo rimettendo insieme i pezzi – conferma scherzosamente Magoni -. Brignone e Karbon (che ha tolto settimana scorsa due viti dalla caviglia infortunata, ndr) stanno facendo passi da gigante. Ho visto per un paio di giorni una Gianesini rinfrancata e da recuperare solamente sotto il profilo tecnico”. Un’altra sfida è rappresentata dal desiderio di assistere alla definitiva esplosione di giovani promettenti come Elena Curtoni e Lisa Agerer che ancora non hanno mostrato per intero la loro classe. “Dopo Garmisch 2011 (dove fu sesta in supergigante, ndr), Elena si è un po’ perduto dietro a tante piccole cose, adesso è focalizzata su quelle che contano veramente. Conosco Lisa da poco tempo, però mi dicono si sia proposta diversamente rispetto al passato, sta cambiando il suo modo di approcciare allo sci”.

Del gruppo delle discipline tecniche farà parte anche quest’anno Nadia Fanchini, che proseguirà la preparazione sulla falsariga di quella dell’anno scorso, quando vinse l’argento in discesa ai Mondiali di Schladming. “Comincerà dalle porte larghe ma si allenerà anche con qualche porta di slalom. Nadia è un valore prezioso che va gestito col bilancino viste le sue ginocchia particolarmente delicate. Più avanti decideremo con Alberto Ghezze come adoperarla pure nella velocità. Lo stesso discorso varrà per Sofia Goggia che in questo momento sta lavorando più sulla discesa”.

Il programma di agosto prevede un ultimo periodo di allenamento sulla neve a Saas Fee dal 10 al 13 agosto, prima della partenza fissata per Ushuaia martedì 27. “Saranno tre settimane molto importanti che affronteremo via via sempre più intensamente. Nella prima rifiniremo la tecnica sui pali dopo l’addestramento di questo periodo, incentrandoci sulla qualità. A Saas Fee decideremo ragazza per ragazza due o tre aspetti tecnici sui quali dovranno concentrarsi. Nella seconda settimana passeremo sul chilometraggio, nella terza farà la sua apparizione il cronometro”.

Particolare attenzione è data allo slalom, il settore apparso maggiormente in crisi negli ultimi anni. “C’è tanto da lavorare, abbiamo parlato con tutti i tecnici e siamo sicuri che sia un problema di atteggiamento generale e di approccio verso la disciplina e mi riferisco sia agli atleti che agli allenatori. Finora lo slalom è stato considerato come una forma di allenamento di sostegno alle altre discipline, invece deve diventare un snodo della preparazione. Chiara Costazza sembra avere recuperato tanta fiducia in se stessa, attorno alla trentina vedo giovani come Azzola, Benzoni e Pardeller che stanno imparando con profitto”.

I primi 80 giorni di Livio Magoni con le slalomgigantiste: “Il gruppo si sta cementando, credo in queste ragazze”

30 Luglio 2013

Cresce la fiducia intorno alla squadra femminile delle discipline tecniche chiamate a riscattare una stagione al di sotto delle aspettative. Al termine del terzo raduno stagionale sulla neve (un viaggio è stato effettuato a Stubai e due allo Stelvio) e di oltre due mesi effettivo di lavoro includendo le settimane di allenamento a secco, il nuovo responsabile Livio Magoni ha un quadro della situazione molto meglio definito rispetto al suo arrivo in squadra dopo le stagioni trionfali vissute nello staff della slovena Tina Maze.
“Ho trovato un gruppo di ragazze molto ben disposte al sacrificio e una situazione complessiva meno drammatica di quello che si dipingeva – racconta il 50enne tecnico bergamasco di Aviatico -. Credo che il filo conduttore di tutto il gruppo sia quello della motivazione e dell’entusiasmo. Aspettiamo il primo momento della stagione veramente importante che sarà in Argentina, quando entrerà in scena anche il cronometro. Dico sempre che sarà un po’ come fare la cosiddetta prova costume”.

In attesa che Irene Curtoni e Manuela Moelgg mettano a regime il motore dopo i recenti problemi fisici (“le aspettiamo senza mettere loro pressione, tanto che non verranno a Ushuaia per proseguire la riabilitazione”), il primo risultato concreto raggiunto dallo staff è il recupero atletico di gran parte delle atlete (Brignone, Karbon, Gianesini, Sabrina Fanchini) che per una lunga serie di infortuni l’anno passato non hanno potuto essere protagoniste. “Stiamo rimettendo insieme i pezzi – conferma scherzosamente Magoni -. Brignone e Karbon (che ha tolto settimana scorsa due viti dalla caviglia infortunata, ndr) stanno facendo passi da gigante. Ho visto per un paio di giorni una Gianesini rinfrancata e da recuperare solamente sotto il profilo tecnico”. Un’altra sfida è rappresentata dal desiderio di assistere alla definitiva esplosione di giovani promettenti come Elena Curtoni e Lisa Agerer che ancora non hanno mostrato per intero la loro classe. “Dopo Garmisch 2011 (dove fu sesta in supergigante, ndr), Elena si è un po’ perduto dietro a tante piccole cose, adesso è focalizzata su quelle che contano veramente. Conosco Lisa da poco tempo, però mi dicono si sia proposta diversamente rispetto al passato, sta cambiando il suo modo di approcciare allo sci”.

Del gruppo delle discipline tecniche farà parte anche quest’anno Nadia Fanchini, che proseguirà la preparazione sulla falsariga di quella dell’anno scorso, quando vinse l’argento in discesa ai Mondiali di Schladming. “Comincerà dalle porte larghe ma si allenerà anche con qualche porta di slalom. Nadia è un valore prezioso che va gestito col bilancino viste le sue ginocchia particolarmente delicate. Più avanti decideremo con Alberto Ghezze come adoperarla pure nella velocità. Lo stesso discorso varrà per Sofia Goggia che in questo momento sta lavorando più sulla discesa”.

Il programma di agosto prevede un ultimo periodo di allenamento sulla neve a Saas Fee dal 10 al 13 agosto, prima della partenza fissata per Ushuaia martedì 27. “Saranno tre settimane molto importanti che affronteremo via via sempre più intensamente. Nella prima rifiniremo la tecnica sui pali dopo l’addestramento di questo periodo, incentrandoci sulla qualità. A Saas Fee decideremo ragazza per ragazza due o tre aspetti tecnici sui quali dovranno concentrarsi. Nella seconda settimana passeremo sul chilometraggio, nella terza farà la sua apparizione il cronometro”.

Particolare attenzione è data allo slalom, il settore apparso maggiormente in crisi negli ultimi anni. “C’è tanto da lavorare, abbiamo parlato con tutti i tecnici e siamo sicuri che sia un problema di atteggiamento generale e di approccio verso la disciplina e mi riferisco sia agli atleti che agli allenatori. Finora lo slalom è stato considerato come una forma di allenamento di sostegno alle altre discipline, invece deve diventare un snodo della preparazione. Chiara Costazza sembra avere recuperato tanta fiducia in se stessa, attorno alla trentina vedo giovani come Azzola, Benzoni e Pardeller che stanno imparando con profitto”.