- Home
- Innerhofer: “Pista difficile da sciare, quindi mi piace”. Paris: “Devo ancora imparare bene il tracciato”
Innerhofer: “Pista difficile da sciare, quindi mi piace”. Paris: “Devo ancora imparare bene il tracciato”
Le impressioni di alcuni degli azzurri dopo il primo allenamento sulla pista “Deborah Compagnoni” di Santa Caterina Valfurva.
CHRISTOF INNERHOFER, terzo tempo assoluto, a 34 centesimi da Ferstl, e migliore degli azzurri: “E’ una pista difficile da sciare: c’è poca luce e non finisce mai. Però mi piace da matti. Forse perché la schiena non mi ha dato fastidio, anche il raffreddore mi ha lasciato in pace e mi sono trovato molto a mio agio soprattutto nella prima parte del tracciato, preparato benissimo e abbastanza ghiacciato”. Il guaio è che nel primo pomeriggio gli è tornata la febbre, per la verità solo poche linee, ma quanto bastano per consigliarlo di rimanere a letto e magari dare forfait nella seconda prova cronometrata di domani.
DOMINIK PARIS, un inizio di stagione davvero scoppiettante: tre podi, mai sotto il quinto posto (nel superG di Beaver Creek) nelle sei prove veloci sinora disputate. Pessimista come è nelle sue abitudini: “Proprio non mi ci trovo, non mi piace, forse anche perché ho sbagliato prima dell’ultimo intermedio (in zona Fank) e mi sono quasi fermato. Mi è sembrato di vedere un capriolo, come successe tempo fa a Kristian Ghedina. Ovviamente scherzo. E’ una pista stretta, quasi obbligata nel tracciato, parecchio buia. Servirebbero i fari antinebbia per vederci meglio”. E comunque alla fine tredicesimo e sempre di buon umore.
Innerhofer: “Pista difficile da sciare, quindi mi piace”. Paris: “Devo ancora imparare bene il tracciato”
Le impressioni di alcuni degli azzurri dopo il primo allenamento sulla pista “Deborah Compagnoni” di Santa Caterina Valfurva.
CHRISTOF INNERHOFER, terzo tempo assoluto, a 34 centesimi da Ferstl, e migliore degli azzurri: “E’ una pista difficile da sciare: c’è poca luce e non finisce mai. Però mi piace da matti. Forse perché la schiena non mi ha dato fastidio, anche il raffreddore mi ha lasciato in pace e mi sono trovato molto a mio agio soprattutto nella prima parte del tracciato, preparato benissimo e abbastanza ghiacciato”. Il guaio è che nel primo pomeriggio gli è tornata la febbre, per la verità solo poche linee, ma quanto bastano per consigliarlo di rimanere a letto e magari dare forfait nella seconda prova cronometrata di domani.
DOMINIK PARIS, un inizio di stagione davvero scoppiettante: tre podi, mai sotto il quinto posto (nel superG di Beaver Creek) nelle sei prove veloci sinora disputate. Pessimista come è nelle sue abitudini: “Proprio non mi ci trovo, non mi piace, forse anche perché ho sbagliato prima dell’ultimo intermedio (in zona Fank) e mi sono quasi fermato. Mi è sembrato di vedere un capriolo, come successe tempo fa a Kristian Ghedina. Ovviamente scherzo. E’ una pista stretta, quasi obbligata nel tracciato, parecchio buia. Servirebbero i fari antinebbia per vederci meglio”. E comunque alla fine tredicesimo e sempre di buon umore.