L’ANNUNCIO A FIEMME 2013: PIETRO PILLER COTTRER LASCIA L’AGONISMO

27 Febbraio 2013

Dopo 18 anni di Coppa del Mondo, un titolo olimpico e uno mondiale, l’azzurro Pietro Piller Cottrer dice basta e si ritira. A 38 anni vanta anche 36 podi in Coppa del Mondo (otto vittorie, tra individuali e staffette) e la Coppa di specialista distance 2009, unico italiano a riuscire nell’impresa.

“E’ forse il risultato che maggiormente mi fa palpitare – ha spiegato Piller Cottrer in una conferenza stampa ai Mondiali Fiemme 2013 – perche’ premia l’atleta piu’ regolare della stagione, il migliore”. “Ho deciso di ritirarmi – ha detto con a fianco Silvio Fauner – dopo l’incidente alla Marcialonga che mi ha impedito di partecipare a questi Mondiali”. Piller Cottrer ha conquistato un oro olimpico in staffetta (Torino 2006), due argenti (Staffetta Salt Lake City 2002 e 15Km F Vancouver 2010) e un bronzo (Combinata Torino 2006). Nel 2005 vinse il titolo mondiale a Oberstdorf nella 15Km F con argento il compagno di squadra Fulvio Valbusa. Vi sono poi il bronzo della combinata a Sapporo ’97 e in staffetta ai Mondiali Trondheim ’97. Un’impresa seguita pochi giorni dopo dalla vittoria nella 50Km di Holmenkollen-Oslo davanti al fenomenale Bjorn Daehlie, che arrivo’ al traguardo distrutto, vomitando. Divenne il piu’ giovane vincitore di questa gara, la cui vittoria e’ paragonabile ad una nel grande slam nel tennis, e fu invitato a cena da Re Harald V. Per quest’impresa – la prima di otto vittorie in Coppa, di cui sei individuali, e 36 podi – venne soprannominato Caterpiller per la forza con cui stroncava gli avversari. Il suo grande rimpianto rimane la 50Km ai Giochi di Nagano ’98. Era il grande favorito ma in una insidiosa curva fini nelle reti, in oltre un metro di neve fresca. Una trappola che lo costrinse al ritiro. “Ero incavolato nero, me ne andai a casa senza parlare con nessuno. Tutti mi dissero che avrei potuto rifarmi, che avevo tempo. Ma io ero ancora piu’ nero. le occasioni non si devono lasciar a scappare. Non sapevo nemmeno se sarei poi andato a Salt Lake City. Per me era una occasione persa”. “Ringrazio Dio per avermi dato il talento. Io non sono un fisicaccio come Northug o un grande calcolatore come Cologna, ma credo di avere la ‘centralina’, cioè il cervello, che funziona molto bene. E penso che nel fondo sia questo l’elemento determinante”. L’emozione era palpabile, nella sala conferenze di Cavalese dove Piller ha dato l’addio all’agonismo, e non sono mancati momenti di autentica commozione con la standing ovation della stampa internazionale. Grazie Pietro!

“Desidero ringraziare Pietro per tutto quello che ha saputo dare al fondo nazionale e internazionale – ha detto il Presidente Fisi, Flavio Roda -, è e rimarrà uno dei campioni che hanno dato maggior lustro allo sport italiano. Il suo talento, il suo modo di interpretare le gare, la sua carica agonistica e il suo stile inconfondibile, lo hanno reso vincente e popolare in tutto il mondo. E’ un patrimonio sportivo che appartiene all’Italia e che la Federazione non intende dimenticare”.

L’ANNUNCIO A FIEMME 2013: PIETRO PILLER COTTRER LASCIA L’AGONISMO

27 Febbraio 2013

Dopo 18 anni di Coppa del Mondo, un titolo olimpico e uno mondiale, l’azzurro Pietro Piller Cottrer dice basta e si ritira. A 38 anni vanta anche 36 podi in Coppa del Mondo (otto vittorie, tra individuali e staffette) e la Coppa di specialista distance 2009, unico italiano a riuscire nell’impresa.

“E’ forse il risultato che maggiormente mi fa palpitare – ha spiegato Piller Cottrer in una conferenza stampa ai Mondiali Fiemme 2013 – perche’ premia l’atleta piu’ regolare della stagione, il migliore”. “Ho deciso di ritirarmi – ha detto con a fianco Silvio Fauner – dopo l’incidente alla Marcialonga che mi ha impedito di partecipare a questi Mondiali”. Piller Cottrer ha conquistato un oro olimpico in staffetta (Torino 2006), due argenti (Staffetta Salt Lake City 2002 e 15Km F Vancouver 2010) e un bronzo (Combinata Torino 2006). Nel 2005 vinse il titolo mondiale a Oberstdorf nella 15Km F con argento il compagno di squadra Fulvio Valbusa. Vi sono poi il bronzo della combinata a Sapporo ’97 e in staffetta ai Mondiali Trondheim ’97. Un’impresa seguita pochi giorni dopo dalla vittoria nella 50Km di Holmenkollen-Oslo davanti al fenomenale Bjorn Daehlie, che arrivo’ al traguardo distrutto, vomitando. Divenne il piu’ giovane vincitore di questa gara, la cui vittoria e’ paragonabile ad una nel grande slam nel tennis, e fu invitato a cena da Re Harald V. Per quest’impresa – la prima di otto vittorie in Coppa, di cui sei individuali, e 36 podi – venne soprannominato Caterpiller per la forza con cui stroncava gli avversari. Il suo grande rimpianto rimane la 50Km ai Giochi di Nagano ’98. Era il grande favorito ma in una insidiosa curva fini nelle reti, in oltre un metro di neve fresca. Una trappola che lo costrinse al ritiro. “Ero incavolato nero, me ne andai a casa senza parlare con nessuno. Tutti mi dissero che avrei potuto rifarmi, che avevo tempo. Ma io ero ancora piu’ nero. le occasioni non si devono lasciar a scappare. Non sapevo nemmeno se sarei poi andato a Salt Lake City. Per me era una occasione persa”. “Ringrazio Dio per avermi dato il talento. Io non sono un fisicaccio come Northug o un grande calcolatore come Cologna, ma credo di avere la ‘centralina’, cioè il cervello, che funziona molto bene. E penso che nel fondo sia questo l’elemento determinante”. L’emozione era palpabile, nella sala conferenze di Cavalese dove Piller ha dato l’addio all’agonismo, e non sono mancati momenti di autentica commozione con la standing ovation della stampa internazionale. Grazie Pietro!

“Desidero ringraziare Pietro per tutto quello che ha saputo dare al fondo nazionale e internazionale – ha detto il Presidente Fisi, Flavio Roda -, è e rimarrà uno dei campioni che hanno dato maggior lustro allo sport italiano. Il suo talento, il suo modo di interpretare le gare, la sua carica agonistica e il suo stile inconfondibile, lo hanno reso vincente e popolare in tutto il mondo. E’ un patrimonio sportivo che appartiene all’Italia e che la Federazione non intende dimenticare”.