La Marcialonga ha dato spettacolo nelle Valli di Fiemme e Fassa: tutte le emozioni della 47esima edizione

26 Gennaio 2020

“Veneziani gran signori, padovani gran dottori, vicentini magna gatti, veronesi tutti… matti!” recita un detto popolare, e non poteva essere altrimenti per Virgilio Zanetti, veronese classe 1946 che oggi ha chiuso la Marcialonga di Fiemme e Fassa con un tempo di 10:10:12, venendo accolto dal pubblico festante presente a Cavalese e dai tradizionali fuochi d’artificio, sotto gli occhi del presidente Angelo Corradini che gli ha consegnato la corona d’alloro assieme alla Soreghina.

Il vincitore, il norvegese Tore Bjoerseth Berdal, ha impiegato 3:05:52 per vincere la Marcialonga, ma gli applausi erano tutti per l’ultimo arrivato, quasi fosse stato il primo. Visibilmente provato ma felice, Zanetti al traguardo racconta la propria storia: “Sono un veronese di San Zeno di Montagna, 40 Marcialonghe per me a 74 anni (41 con quella odierna…), è stata durissima rientrare nei tempi limite dei cancelli di arrivo”. Difficoltà anche ad affrontare gli ultimi chilometri di pista, dopo che erano passati praticamente… tutti! “Neve molle nella parte alta, superato Predazzo sono invece andato bene”, raccontando la contesa nei dettagli quasi fosse uno degli élite Visma Ski Classics. Zanetti ha sempre praticato sci di fondo fin da quando aveva 16 anni: “Andavamo in Lessinia o a San Zeno di Montagna”. Uno sci club (il Nordico) che curiosamente è nato proprio a Cavalese… “creato con vari appassionati di sci di fondo”.

Zanetti prosegue: “Dopo 30 edizioni avevo smesso, ma dei ragazzi hanno deciso di fare la Marcialonga e così mi sono aggregato per arrivare a 40”. Andando a verificare sul sempre aggiornatissimo sito di Marcialonga, il migliore risultato di Virgilio è stato nel 1977 (sesta edizione), dove è giunto 262°. Si chiude così una 47.a edizione ricchissima di campioni, ma il cuore e l’anima della stessa sono sempre i ‘bisonti’ che la rendono unica nel panorama mondiale, una lunga narrazione di storia e cultura dello sport, della fatica e del volontariato. Fuochi d’artificio per chiudere, è finita…. anzi oggi si ricomincia di nuovo per la 48.a edizione del 2021, si correrà il 31 gennaio!

La Marcialonga ha dato spettacolo nelle Valli di Fiemme e Fassa: tutte le emozioni della 47esima edizione

26 Gennaio 2020

“Veneziani gran signori, padovani gran dottori, vicentini magna gatti, veronesi tutti… matti!” recita un detto popolare, e non poteva essere altrimenti per Virgilio Zanetti, veronese classe 1946 che oggi ha chiuso la Marcialonga di Fiemme e Fassa con un tempo di 10:10:12, venendo accolto dal pubblico festante presente a Cavalese e dai tradizionali fuochi d’artificio, sotto gli occhi del presidente Angelo Corradini che gli ha consegnato la corona d’alloro assieme alla Soreghina.

Il vincitore, il norvegese Tore Bjoerseth Berdal, ha impiegato 3:05:52 per vincere la Marcialonga, ma gli applausi erano tutti per l’ultimo arrivato, quasi fosse stato il primo. Visibilmente provato ma felice, Zanetti al traguardo racconta la propria storia: “Sono un veronese di San Zeno di Montagna, 40 Marcialonghe per me a 74 anni (41 con quella odierna…), è stata durissima rientrare nei tempi limite dei cancelli di arrivo”. Difficoltà anche ad affrontare gli ultimi chilometri di pista, dopo che erano passati praticamente… tutti! “Neve molle nella parte alta, superato Predazzo sono invece andato bene”, raccontando la contesa nei dettagli quasi fosse uno degli élite Visma Ski Classics. Zanetti ha sempre praticato sci di fondo fin da quando aveva 16 anni: “Andavamo in Lessinia o a San Zeno di Montagna”. Uno sci club (il Nordico) che curiosamente è nato proprio a Cavalese… “creato con vari appassionati di sci di fondo”.

Zanetti prosegue: “Dopo 30 edizioni avevo smesso, ma dei ragazzi hanno deciso di fare la Marcialonga e così mi sono aggregato per arrivare a 40”. Andando a verificare sul sempre aggiornatissimo sito di Marcialonga, il migliore risultato di Virgilio è stato nel 1977 (sesta edizione), dove è giunto 262°. Si chiude così una 47.a edizione ricchissima di campioni, ma il cuore e l’anima della stessa sono sempre i ‘bisonti’ che la rendono unica nel panorama mondiale, una lunga narrazione di storia e cultura dello sport, della fatica e del volontariato. Fuochi d’artificio per chiudere, è finita…. anzi oggi si ricomincia di nuovo per la 48.a edizione del 2021, si correrà il 31 gennaio!