Il mondo dello sci piange la scomparsa di Giuliana Chenal Minuzzo, prima donna italiana a vincere una medaglia olimpica a Oslo 1952

11 Novembre 2020

E’ mancata in queste ore Giuliana Chenal Minuzzo, fra le più grandi campionesse dello sci alpino nel dopoguerra. Nata a Vallonara (Vi) il 26 novembre 1931, vanta un primato storico: fu la prima donna italiana a vincere una medaglia ai Giochi Olimpici Invernali, conquistando il bronzo nella discesa libera femminile ai VI Giochi olimpici invernali di Oslo 1952. Ai successivi VII Giochi olimpici invernali di Cortina d’Ampezzo 1956 fu la prima donna della storia a pronunciare il giuramento olimpico.

Giuliana Minuzzo si mise in luce giovanissima ai campionati italiani assoluti femminili nel 1949, arrivando terza in discesa libera dietro a Celina Seghi e a Maria Grazia Marchelli. Lo stesso anno vinse la seconda edizione della Coppa Foemina, una gara internazionale di discesa e slalom femminile dell’Abetone istituita nel 1948. Fu presto considerata l’erede della Seghi, campionessa dell’Abetone che, al pari del conterraneo Zeno Colò, aveva dominato le gare di sci negli anni trenta e quaranta.

In pochi anni si affermò come una delle migliori sciatrici a livello internazionale, vincendo altre due volte la Coppa Foemina e ottenendo ottimi risultati anche all’estero, nelle prestigiose classiche austriache, svizzere e francesi (all’epoca non esisteva ancora il circuito della Coppa del Mondo di sci alpino, istituita nel 1966). Nel 1951 vinse il suo primo titolo italiano, in slalom gigante.

Nel 1952 partecipò ai VI Giochi olimpici invernali di Oslo. Era iscritta a tutte e tre le gare femminili di sci alpino in programma. Nello slalom gigante finì ventesima su quarantacinque concorrenti con il tempo di 2’18″2. Nello slalom speciale concluse all’ottavo posto con 2’15″9, mentre Celina Seghi fu quarta, a mezzo secondo dal podio. Il risultato migliore lo ottenne nella discesa libera del 17 febbraio, il giorno dopo la vittoria del connazionale Zeno Colò nella gara maschile. La discesa femminile si svolgeva su un tracciato lungo 1350 metri con un dislivello di 385 metri.

Su quarantadue concorrenti al via, Giuliana Minuzzo arrivò terza con il tempo di 1’49″0, dietro alla tedesca Annemarie Buchner (argento a 1’48″0) e all’austriaca Trude Beiser-Jochum (oro a 1’47″1). Fu un risultato storico: era la prima volta che una donna italiana vinceva una medaglia ai Giochi olimpici invernali. Il presidente Flavio Roda e tutta la Federazione Italiana Sport Invernali sono vicini alla famiglia in queste ore di triste dolore.

CARRIERA
Olimpiadi (2 medaglie, entrambe valide anche ai fini dei Mondiali):
2 bronzi (discesa libera a Oslo 1952; slalom gigante a Squaw Valley 1960)

Mondiali (1 medaglia, oltre a quelle conquistate in sede olimpica):
1 bronzo (combinata a Cortina d’Ampezzo 1956)

Campionati italiani
Campionessa italiana di discesa libera nel 1952, nel 1953 e nel 1955
Campionessa italiana di slalom gigante nel 1951 e nel 1953
Campionessa italiana di slalom speciale nel 1953, nel 1955, nel 1959 e nel 1963

Il mondo dello sci piange la scomparsa di Giuliana Chenal Minuzzo, prima donna italiana a vincere una medaglia olimpica a Oslo 1952

11 Novembre 2020

E’ mancata in queste ore Giuliana Chenal Minuzzo, fra le più grandi campionesse dello sci alpino nel dopoguerra. Nata a Vallonara (Vi) il 26 novembre 1931, vanta un primato storico: fu la prima donna italiana a vincere una medaglia ai Giochi Olimpici Invernali, conquistando il bronzo nella discesa libera femminile ai VI Giochi olimpici invernali di Oslo 1952. Ai successivi VII Giochi olimpici invernali di Cortina d’Ampezzo 1956 fu la prima donna della storia a pronunciare il giuramento olimpico.

Giuliana Minuzzo si mise in luce giovanissima ai campionati italiani assoluti femminili nel 1949, arrivando terza in discesa libera dietro a Celina Seghi e a Maria Grazia Marchelli. Lo stesso anno vinse la seconda edizione della Coppa Foemina, una gara internazionale di discesa e slalom femminile dell’Abetone istituita nel 1948. Fu presto considerata l’erede della Seghi, campionessa dell’Abetone che, al pari del conterraneo Zeno Colò, aveva dominato le gare di sci negli anni trenta e quaranta.

In pochi anni si affermò come una delle migliori sciatrici a livello internazionale, vincendo altre due volte la Coppa Foemina e ottenendo ottimi risultati anche all’estero, nelle prestigiose classiche austriache, svizzere e francesi (all’epoca non esisteva ancora il circuito della Coppa del Mondo di sci alpino, istituita nel 1966). Nel 1951 vinse il suo primo titolo italiano, in slalom gigante.

Nel 1952 partecipò ai VI Giochi olimpici invernali di Oslo. Era iscritta a tutte e tre le gare femminili di sci alpino in programma. Nello slalom gigante finì ventesima su quarantacinque concorrenti con il tempo di 2’18″2. Nello slalom speciale concluse all’ottavo posto con 2’15″9, mentre Celina Seghi fu quarta, a mezzo secondo dal podio. Il risultato migliore lo ottenne nella discesa libera del 17 febbraio, il giorno dopo la vittoria del connazionale Zeno Colò nella gara maschile. La discesa femminile si svolgeva su un tracciato lungo 1350 metri con un dislivello di 385 metri.

Su quarantadue concorrenti al via, Giuliana Minuzzo arrivò terza con il tempo di 1’49″0, dietro alla tedesca Annemarie Buchner (argento a 1’48″0) e all’austriaca Trude Beiser-Jochum (oro a 1’47″1). Fu un risultato storico: era la prima volta che una donna italiana vinceva una medaglia ai Giochi olimpici invernali. Il presidente Flavio Roda e tutta la Federazione Italiana Sport Invernali sono vicini alla famiglia in queste ore di triste dolore.

CARRIERA
Olimpiadi (2 medaglie, entrambe valide anche ai fini dei Mondiali):
2 bronzi (discesa libera a Oslo 1952; slalom gigante a Squaw Valley 1960)

Mondiali (1 medaglia, oltre a quelle conquistate in sede olimpica):
1 bronzo (combinata a Cortina d’Ampezzo 1956)

Campionati italiani
Campionessa italiana di discesa libera nel 1952, nel 1953 e nel 1955
Campionessa italiana di slalom gigante nel 1951 e nel 1953
Campionessa italiana di slalom speciale nel 1953, nel 1955, nel 1959 e nel 1963