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Le nuove sfide della Brignone: “Penso di avere fatto un salto in avanti, sarà il campo a dimostrare il nostro valore”
Federica Brignone scalpita. La venticinquenne valdostana si appresta a staccare sabato 24 ottobre il biglietto numero 7 della carriera sul ghiacciaio di Soelden, dall’alto della nona posizione occupata nella World Cup starting list di gigante. La pista austriaca le ha finora regalato gioie e dolori, a cominciare dal 2011 quando rifilò distacchi abissali alla concorrenza nella prima manche per poi uscire nella seconda parte di gara. L’anno scorso arrivò invece un quinto posto che rappresenta il suo migliore piazzamento da quelle parti. “Il primo appuntamento della stagione è sempre particolare, perchè si arriva senza particolari punti di riferimento – racconta Federica -. Ad esempio questa estate non siamo riuscite ad allenarci con la continuità quanto avremmo voluto, perchè purtroppo le condizioni del tempo non ci hanno assistito, a cominciare dalla trasferta argentina. Anche recentemente siamo state a Hintertux ma abbiamo potuto girare solo per tre giorni. A parte questo inconveniente che nel nostro sport può accadere, sono felicissima del lavoro svolto. Ho cercato di sfruttare ogni opportunità al meglio, penso di avere fatto un passo avanti. Mi manca un gradino ulteriore che appureremo solamente al cancelletto di partenza a Soelden. Attaccherò come sempre, il resto non conta”.
La Brignone versione 2016 punta ad allargare i propri orizzonti: “Durante la preparazione ho cercato di abituarmi maggiormente alla velocità, per cui ho insistito tanto sul supergigante. Purtroppo non sono riuscita a fare molto slalom, ma sono decisa a recuperare il tempo perduto. Con il nuovo staff ci troviamo bene, il gruppo è amalgamato da anni. I molti ritiri alla fine della passata stagione sono il segnale di un cambio generazionale: “Sicuramente qualcosa sta cambiando in termini di protagoniste ma non cambia la sostanza: più si va avanti, più diventa difficile per tutte. E’ chiaro che i ritiri di Maze e di tante altre protagoniste potrebbe in apparenza potrebbe facilitare le cose, ma ogni anno c’è qualche nome nuovo che esce e anche quest’anno sarà sicuramente così. Le mie favorite per la Coppa del mondo? Sarebbe facile dire una fra Vonn, fenninger e magari Gut o Weirather, tuttavia voglio andare oltre e dico Shiffrin e Rebensburg che sta tornando competitiva ad altissimo livello”.
Le nuove sfide della Brignone: “Penso di avere fatto un salto in avanti, sarà il campo a dimostrare il nostro valore”
Federica Brignone scalpita. La venticinquenne valdostana si appresta a staccare sabato 24 ottobre il biglietto numero 7 della carriera sul ghiacciaio di Soelden, dall’alto della nona posizione occupata nella World Cup starting list di gigante. La pista austriaca le ha finora regalato gioie e dolori, a cominciare dal 2011 quando rifilò distacchi abissali alla concorrenza nella prima manche per poi uscire nella seconda parte di gara. L’anno scorso arrivò invece un quinto posto che rappresenta il suo migliore piazzamento da quelle parti. “Il primo appuntamento della stagione è sempre particolare, perchè si arriva senza particolari punti di riferimento – racconta Federica -. Ad esempio questa estate non siamo riuscite ad allenarci con la continuità quanto avremmo voluto, perchè purtroppo le condizioni del tempo non ci hanno assistito, a cominciare dalla trasferta argentina. Anche recentemente siamo state a Hintertux ma abbiamo potuto girare solo per tre giorni. A parte questo inconveniente che nel nostro sport può accadere, sono felicissima del lavoro svolto. Ho cercato di sfruttare ogni opportunità al meglio, penso di avere fatto un passo avanti. Mi manca un gradino ulteriore che appureremo solamente al cancelletto di partenza a Soelden. Attaccherò come sempre, il resto non conta”.
La Brignone versione 2016 punta ad allargare i propri orizzonti: “Durante la preparazione ho cercato di abituarmi maggiormente alla velocità, per cui ho insistito tanto sul supergigante. Purtroppo non sono riuscita a fare molto slalom, ma sono decisa a recuperare il tempo perduto. Con il nuovo staff ci troviamo bene, il gruppo è amalgamato da anni. I molti ritiri alla fine della passata stagione sono il segnale di un cambio generazionale: “Sicuramente qualcosa sta cambiando in termini di protagoniste ma non cambia la sostanza: più si va avanti, più diventa difficile per tutte. E’ chiaro che i ritiri di Maze e di tante altre protagoniste potrebbe in apparenza potrebbe facilitare le cose, ma ogni anno c’è qualche nome nuovo che esce e anche quest’anno sarà sicuramente così. Le mie favorite per la Coppa del mondo? Sarebbe facile dire una fra Vonn, fenninger e magari Gut o Weirather, tuttavia voglio andare oltre e dico Shiffrin e Rebensburg che sta tornando competitiva ad altissimo livello”.