Merighetti: “Riparto dalla medaglia di legno a Sochi, ho ancora più fame di rivincita”

11 Giugno 2014

Daniela Merighetti suda e sgobba a Bergamo sotto lo sguardo attento del nuovo preparatore della velocità femminile Damiano Scolari che in questi giorni sta seguendo il lavoro fisico della finanziera. La 33enne bresciana si appresta a tagliare il traguardo delle quindici stagioni in Coppa del mondo, più longeva di lei nelle trenta della world start lista di discesa è rimasta solamente Elisabeth Goergl dopo il ritiro di Fraenzi Aufdenblatten, mentre Dada (che vanta 206 presenze nelal sfera di cristallo) continua a dimostrare con i fatti che la sua voglia di emergere e la combattività sono tuttora intatte.

“Continuerò a gareggiare fino a quando non toglierò alla Goergl il record di più anziana vincitrice in coppa… – esordisce sorridendo -. Scherzi a parte, riparto dal quarto posto olimpico di Sochi che mi ha lasciato tanta amarezza perchè ho perduto la medaglia d’oro per 27 centesimi e quella di bronzo per 10 centesimi, ma allo stesso tempo mi ha dato grande fiducia nei miei mezzi, anche se fino a quel punto la stagione non era andata benissimo. Adesso sto allenandomi con impegno, la schiena mi permette di lavorare nel modo giusto, cerco solamente di non affaticare troppo le ginocchia”.

La sua prima vittoria in carriera in coppa giunse nella discesa di Cortina del gennaio 2012, a nove anni di distanza dal primo piazzamento sul podio ottenuto in gigante ad Are nel 2003, quando fu seconda dopo avere concluso ventinovesima la prima manche. Il trionfo sulla Tofane rilanciò le sue ambizioni di alta classifica, tanto che nelle settimane successive arrivò terza in supergigante a Bansko e nel gennaio 2013 seconda sempre in discesa a St. Anton. Una conferma di grande longevità, e Daniela per cercare di rimanere ad alto livello ha apportato anche un cambiamento a livello di materiali. “Dopo tanti anni passati con la stessa azienda, ho pensato che fosse giunto il momento giusto per cambiare qualcosa a livello di sci (è passata da Salomon a Fischer, ndr). Il programma estivo prevede una ventina di giorni sul ghiacciaio prima di affrontare la trasferta in Argentina. Cominceremo a Les Deux Alpes all’inizio di luglio, un periodo lungo di dodici giorni, poi a fine luglio faremo un raduno atletico con la squadra, e all’inizio di agosto ci sposteremo a Zermatt per due brevi periodi di circa quattro giorni”.

L’anno prossimo l’obiettivo è spostato sui Mondiali di Vail, in Colorado, una competizione che non le ha mai dato grandi soddisfazioni nonostante quattro partecipazioni. “La pista mi è sembrata molto bella la scorsa stagione, con un bel piano iniziale, l’unica cosa che manca forse è un piccolo saltino. Affronteremo le gare con grinta, siamo un gruppo rodato con gente d’esperienza e una givoane Sofia Goggia che ha tutto il tempo per guarire bene e arrivare tra le primissime. E’ una grande lavoratrice e possiede talento, sarà un buon punto di riferimento anche per me”.

Merighetti: “Riparto dalla medaglia di legno a Sochi, ho ancora più fame di rivincita”

11 Giugno 2014

Daniela Merighetti suda e sgobba a Bergamo sotto lo sguardo attento del nuovo preparatore della velocità femminile Damiano Scolari che in questi giorni sta seguendo il lavoro fisico della finanziera. La 33enne bresciana si appresta a tagliare il traguardo delle quindici stagioni in Coppa del mondo, più longeva di lei nelle trenta della world start lista di discesa è rimasta solamente Elisabeth Goergl dopo il ritiro di Fraenzi Aufdenblatten, mentre Dada (che vanta 206 presenze nelal sfera di cristallo) continua a dimostrare con i fatti che la sua voglia di emergere e la combattività sono tuttora intatte.

“Continuerò a gareggiare fino a quando non toglierò alla Goergl il record di più anziana vincitrice in coppa… – esordisce sorridendo -. Scherzi a parte, riparto dal quarto posto olimpico di Sochi che mi ha lasciato tanta amarezza perchè ho perduto la medaglia d’oro per 27 centesimi e quella di bronzo per 10 centesimi, ma allo stesso tempo mi ha dato grande fiducia nei miei mezzi, anche se fino a quel punto la stagione non era andata benissimo. Adesso sto allenandomi con impegno, la schiena mi permette di lavorare nel modo giusto, cerco solamente di non affaticare troppo le ginocchia”.

La sua prima vittoria in carriera in coppa giunse nella discesa di Cortina del gennaio 2012, a nove anni di distanza dal primo piazzamento sul podio ottenuto in gigante ad Are nel 2003, quando fu seconda dopo avere concluso ventinovesima la prima manche. Il trionfo sulla Tofane rilanciò le sue ambizioni di alta classifica, tanto che nelle settimane successive arrivò terza in supergigante a Bansko e nel gennaio 2013 seconda sempre in discesa a St. Anton. Una conferma di grande longevità, e Daniela per cercare di rimanere ad alto livello ha apportato anche un cambiamento a livello di materiali. “Dopo tanti anni passati con la stessa azienda, ho pensato che fosse giunto il momento giusto per cambiare qualcosa a livello di sci (è passata da Salomon a Fischer, ndr). Il programma estivo prevede una ventina di giorni sul ghiacciaio prima di affrontare la trasferta in Argentina. Cominceremo a Les Deux Alpes all’inizio di luglio, un periodo lungo di dodici giorni, poi a fine luglio faremo un raduno atletico con la squadra, e all’inizio di agosto ci sposteremo a Zermatt per due brevi periodi di circa quattro giorni”.

L’anno prossimo l’obiettivo è spostato sui Mondiali di Vail, in Colorado, una competizione che non le ha mai dato grandi soddisfazioni nonostante quattro partecipazioni. “La pista mi è sembrata molto bella la scorsa stagione, con un bel piano iniziale, l’unica cosa che manca forse è un piccolo saltino. Affronteremo le gare con grinta, siamo un gruppo rodato con gente d’esperienza e una givoane Sofia Goggia che ha tutto il tempo per guarire bene e arrivare tra le primissime. E’ una grande lavoratrice e possiede talento, sarà un buon punto di riferimento anche per me”.