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Moelgg: “Oggi le gambe giravano a meraviglia, la fortuna è stata dalla mia parte”
La terza medaglia iridata della carriera conquistata in gigante chiude il cerchio dopo un argento e un bronzo arrivati in slalom nel 2007 ad Are e nel 2011 a Garmisch. Il 2012/13 di Manfred Moelgg si riempie di nuova gloria in una stagione che lo ha visto tornare ai massimi livelli anche in Coppa del mondo, come testimoniano il secondo posto nel gigante di Soelden dello scorso ottobre e il terzo nello slalom di Adelboden del 13 gennaio. “Sono molto emozionato – spiega il finanziere -, l’obiettivo della prima manche era quello di rimanere a contatto con i mostri sacri del gigante e ci sono riuscito. Nella seconda sapevo di dovere rischiare e l’ho fatto. Ho sbagliato tantissimo in cima dove ho fatto un errore stupido, però sentivo che i piedi andavano comunque e mi sono detto di rimanere concentrato perchè avrei potuto recuperare. Dopo quattro quarti posti in stagione, stavolta la fortuna è stata dalla mia parte. E’ incredibile, di solito sono abbastanza agitato prima della gara, stavolta invece ho riposato bene. Fare un podio a Schladming è incredibile, qui si fa la storia dello sci”.
Le parole di Davide Simoncelli, sesto e mai così bene in un Mondiale: “Sono stato 33 centesimi più lento del previsto (riferendosi al distacco dal bronzo, ndr), probabilmente li ho perduti al penultimo intermedio della seconda manche o subito prima. Non posso recriminare per nulla, sono molto contento per Manfred che ha fatto una seconda manche d’attacco e si merita questa medaglia, io c’ho provato ma sono arrivato a fare poco meno di ciò che serviva”.
Max Blardone, undicesimo: “E’ finita anche per quest’anno, ho 33 anni e le occasioni sono sempre di meno. Speravo di arrivare a questa gara da protagonista, così non è stato. E’ difficle, lo scorso anno mi ero ripreso alla grande, mi aspettavo qualcosa di più. Non sono soddisfatto, ma alla fine è andata così”.
Roberto Nani, ventitreesimo: “C’ho provato, anche se ho pagato un po’ fisicamente la seconda manche, dove il ritmo era un po’ contenuto e molto tecnico, sapevo che ogni minimo errore non sarebbe stato perdonato”.
Moelgg: “Oggi le gambe giravano a meraviglia, la fortuna è stata dalla mia parte”
La terza medaglia iridata della carriera conquistata in gigante chiude il cerchio dopo un argento e un bronzo arrivati in slalom nel 2007 ad Are e nel 2011 a Garmisch. Il 2012/13 di Manfred Moelgg si riempie di nuova gloria in una stagione che lo ha visto tornare ai massimi livelli anche in Coppa del mondo, come testimoniano il secondo posto nel gigante di Soelden dello scorso ottobre e il terzo nello slalom di Adelboden del 13 gennaio. “Sono molto emozionato – spiega il finanziere -, l’obiettivo della prima manche era quello di rimanere a contatto con i mostri sacri del gigante e ci sono riuscito. Nella seconda sapevo di dovere rischiare e l’ho fatto. Ho sbagliato tantissimo in cima dove ho fatto un errore stupido, però sentivo che i piedi andavano comunque e mi sono detto di rimanere concentrato perchè avrei potuto recuperare. Dopo quattro quarti posti in stagione, stavolta la fortuna è stata dalla mia parte. E’ incredibile, di solito sono abbastanza agitato prima della gara, stavolta invece ho riposato bene. Fare un podio a Schladming è incredibile, qui si fa la storia dello sci”.
Le parole di Davide Simoncelli, sesto e mai così bene in un Mondiale: “Sono stato 33 centesimi più lento del previsto (riferendosi al distacco dal bronzo, ndr), probabilmente li ho perduti al penultimo intermedio della seconda manche o subito prima. Non posso recriminare per nulla, sono molto contento per Manfred che ha fatto una seconda manche d’attacco e si merita questa medaglia, io c’ho provato ma sono arrivato a fare poco meno di ciò che serviva”.
Max Blardone, undicesimo: “E’ finita anche per quest’anno, ho 33 anni e le occasioni sono sempre di meno. Speravo di arrivare a questa gara da protagonista, così non è stato. E’ difficle, lo scorso anno mi ero ripreso alla grande, mi aspettavo qualcosa di più. Non sono soddisfatto, ma alla fine è andata così”.
Roberto Nani, ventitreesimo: “C’ho provato, anche se ho pagato un po’ fisicamente la seconda manche, dove il ritmo era un po’ contenuto e molto tecnico, sapevo che ogni minimo errore non sarebbe stato perdonato”.