Nadia Fanchini sugli sci dopo 248 giorni: “L’inferno è alle spalle, pronta a tornare”

06 Ottobre 2010

C’è un gradito ritorno nella squadra di discesa femminile che si sta allenando al Passo dello Stelvio fino a sabato 9 ottobre. A 248 giorni dalla terribile caduta nel supergigante di St. Moritz che le procurò la rottura del legamento crociato anteriore e del collaterale mediale di entrambe le ginocchia, Nadia Fanchini ha ottenuto il via libera dai medici per riprendere gradualmente gli allenamenti sulla neve. “Ho passato un 2010 da inferno – spiega la 24enne bresciana di Artogne -, ma adesso tutti i brutti pensieri sono finiti alle spalle. Sono stati mesi pesanti, in cui non potevo alzarmi dalla sedia a rotelle con entrambe le gambe ingessate, però sono contenta della reazione che ho avuto. Adesso mi sento fisicamente bene ma non voglio mettermi pressione. Ho imparato a fare un passo alla volta, logicamente mi piacerebbe correre a Lake Louise (discesa 27 novembre, supergigante il giorno successivo, ndr), ma non intendo farne una malattia. Tornerò a gareggiare soltanto quando sarò pronta”.

Nadia ripensa al lungo periodo di convalescenza in cui ha lavorato duramente per rispettare i tempi di recupero. “La mie vicende fisiche mi hanno insegnato a non mollare mai, si tratterà di tenere duro psicologicamente. Le discipline veloci rimangono le gare su cui puntare, ma non ho perduto del tutto il desiderio di diventare un giorno polivalente”.

A febbraio i Mondiali di Garmisch rappresenteranno l’appuntamento clou, l’occasione per cancellare definitivamente la sfortuna accumulata in questi anni di carriera. “Mi auguro di avere a febbraio una condizione in crescita, le piste tedesche mi piacciono e da quelle parti arrivai quarta in supergigante nel 2009, a soli due centesimi dal podio. Quale migliore occasione per riprendermi la rivincita sul destino?”.

Oltre alla Fanchini più piccola, sono presenti sul ghiacciaio la sorella Elena, Johanna Schnarf, Daniela Merighetti, Francesca Marsaglia, Elena Curtoni, Verena Stuffer e Lucia Mazzotti.

Nadia Fanchini sugli sci dopo 248 giorni: “L’inferno è alle spalle, pronta a tornare”

06 Ottobre 2010

C’è un gradito ritorno nella squadra di discesa femminile che si sta allenando al Passo dello Stelvio fino a sabato 9 ottobre. A 248 giorni dalla terribile caduta nel supergigante di St. Moritz che le procurò la rottura del legamento crociato anteriore e del collaterale mediale di entrambe le ginocchia, Nadia Fanchini ha ottenuto il via libera dai medici per riprendere gradualmente gli allenamenti sulla neve. “Ho passato un 2010 da inferno – spiega la 24enne bresciana di Artogne -, ma adesso tutti i brutti pensieri sono finiti alle spalle. Sono stati mesi pesanti, in cui non potevo alzarmi dalla sedia a rotelle con entrambe le gambe ingessate, però sono contenta della reazione che ho avuto. Adesso mi sento fisicamente bene ma non voglio mettermi pressione. Ho imparato a fare un passo alla volta, logicamente mi piacerebbe correre a Lake Louise (discesa 27 novembre, supergigante il giorno successivo, ndr), ma non intendo farne una malattia. Tornerò a gareggiare soltanto quando sarò pronta”.

Nadia ripensa al lungo periodo di convalescenza in cui ha lavorato duramente per rispettare i tempi di recupero. “La mie vicende fisiche mi hanno insegnato a non mollare mai, si tratterà di tenere duro psicologicamente. Le discipline veloci rimangono le gare su cui puntare, ma non ho perduto del tutto il desiderio di diventare un giorno polivalente”.

A febbraio i Mondiali di Garmisch rappresenteranno l’appuntamento clou, l’occasione per cancellare definitivamente la sfortuna accumulata in questi anni di carriera. “Mi auguro di avere a febbraio una condizione in crescita, le piste tedesche mi piacciono e da quelle parti arrivai quarta in supergigante nel 2009, a soli due centesimi dal podio. Quale migliore occasione per riprendermi la rivincita sul destino?”.

Oltre alla Fanchini più piccola, sono presenti sul ghiacciaio la sorella Elena, Johanna Schnarf, Daniela Merighetti, Francesca Marsaglia, Elena Curtoni, Verena Stuffer e Lucia Mazzotti.