Paris: “Ho realizzato il sogno della mia infanzia”. Fill: “Ho voluto strafare dove non dovevo”

26 Gennaio 2013

Dominik Paris fatica ad analizzare con lucidità l’impresa che ha messo a segno nell’università dello sci. “E’ andata veramente bene – spiega il 23enne forestlae di Val d’Ultimo -, non ero partito benissimo, ma l’uscita dallo Steilhang è stata perfetta e così ho portato fuori una velocità incredibile. Vincere a Kitzbuehel significa entrare nella leggenda, è il sogno di ogni atleta, quando ho visto Guay davanti a me mi sono un po’ spaventato ma alla fine è andata bene. Ci ho messo molto del mio, è stato fantastico vedere tutta quella gente”. Il primo posto nella classifica di specialità apre nuove scenari: “E’ vero, sono in prima posizione, tuttavia non penso di essere il più forte. Faremo i conti a fine stagione, fino ad adesso è andata bene, sono abbastanza soddisfatto per la mia costanza di risultati perchè sono sempre con i più bravi. per il momento mi godo la vittoria più bella, era un sogno che coltivavo sin da piccolo”.

Gianluca Rulfi, responsabile della velocità, gongola: “Quando si è sempre nelle posizioni di vertice, poi è più facile salire di un altro gradino. Sono tutti molto vicini, oggi è toccata a Dominik, un’altra volta toccherà ad un altro. Stiamo raccogliendo il frutto del lavoro svolto in questi tempi, una serie di piccoli particolari che stanno girando a puntino e ciconsentono di fare la differenza. In questo periodo sta andando tutto bene, compreso lo stato di salute generale, continuiamo a lavorare in questa direzione”.

Peter Fill racconta l’errore che lo ha visto protagonista di un’incredibile piroetta: “Ho qualche dolorino ai due polsi, soprattutto al sinistro, ma le radiografie hanno escluso qualsiasi complicanza. Ho sprecato una bella occasione perchè sentivo di andare forte e con la caduta ho spaccato uno sci. Sono arrivato sulla stradina che volevo forse un po’ strafare e l’ho pagata. Quella è la curva più difficile sul circuito, ho pensato a fare velocità da subito anzichè a metà curva”.

Paris: “Ho realizzato il sogno della mia infanzia”. Fill: “Ho voluto strafare dove non dovevo”

26 Gennaio 2013

Dominik Paris fatica ad analizzare con lucidità l’impresa che ha messo a segno nell’università dello sci. “E’ andata veramente bene – spiega il 23enne forestlae di Val d’Ultimo -, non ero partito benissimo, ma l’uscita dallo Steilhang è stata perfetta e così ho portato fuori una velocità incredibile. Vincere a Kitzbuehel significa entrare nella leggenda, è il sogno di ogni atleta, quando ho visto Guay davanti a me mi sono un po’ spaventato ma alla fine è andata bene. Ci ho messo molto del mio, è stato fantastico vedere tutta quella gente”. Il primo posto nella classifica di specialità apre nuove scenari: “E’ vero, sono in prima posizione, tuttavia non penso di essere il più forte. Faremo i conti a fine stagione, fino ad adesso è andata bene, sono abbastanza soddisfatto per la mia costanza di risultati perchè sono sempre con i più bravi. per il momento mi godo la vittoria più bella, era un sogno che coltivavo sin da piccolo”.

Gianluca Rulfi, responsabile della velocità, gongola: “Quando si è sempre nelle posizioni di vertice, poi è più facile salire di un altro gradino. Sono tutti molto vicini, oggi è toccata a Dominik, un’altra volta toccherà ad un altro. Stiamo raccogliendo il frutto del lavoro svolto in questi tempi, una serie di piccoli particolari che stanno girando a puntino e ciconsentono di fare la differenza. In questo periodo sta andando tutto bene, compreso lo stato di salute generale, continuiamo a lavorare in questa direzione”.

Peter Fill racconta l’errore che lo ha visto protagonista di un’incredibile piroetta: “Ho qualche dolorino ai due polsi, soprattutto al sinistro, ma le radiografie hanno escluso qualsiasi complicanza. Ho sprecato una bella occasione perchè sentivo di andare forte e con la caduta ho spaccato uno sci. Sono arrivato sulla stradina che volevo forse un po’ strafare e l’ho pagata. Quella è la curva più difficile sul circuito, ho pensato a fare velocità da subito anzichè a metà curva”.