Pittin: “E’ stata la vittoria della fatica”. Chenetti: “E’ un fenomeno”

14 Gennaio 2012

Alessandro Pittin racconta la sua nuova impresa sulla neve di Chaux Neuve al termine di una gara rivelatasi ben più difficile della splendida cavalcata del giorno precedente. “E’ stata la vittoria della fatica perchè la gara era ben più dura di venerdì- ha spiegato il friulano -. Il salto del mattino è stato meno bene e il distacco maggiore. Ho faticato all’inizio per riprendere i primi e la stanchezza si è fatta sentire nella parte centrale. La lotta davanti era serrata, ho provato a portarmi davanti alla fine della salita ma le gambe non giravano come volevo. Così ho pensato soltanto a resistere per giocare le mie carte allo sprint ed è andata bene. Siamo arrivati in tre al fotofinish, ma sapevo che avevio conservato qualche centimetro di vantaggio sugli altri due, ero sicuro di avere vinto. Sei podi dall’inizio della stagione sono un numero spaventoso e allo stesso tempo soddisfacente, ma è ancora presto per trarre delle conclusioni. Sono secondo in classifica generale e domani c’è un’altra Gundersen, però le energie fisiche adesso sono in riserva. Spero di recuperare nella notte”.
Giuseppe Chenetti, allenatore della parte di fondo, si lustra gli occhi. “Oggi Pittin ha fatto un numero incredibile, non pensvo che avrebbe vinto – dice il tecnico trentino -. Dopo il salto aveva un gran distacco, mi sarei accontentato di un quinto posto. Invece ha fatto tutta la gara fortissimo, ha ricucito il gruppo, poi si è messo in testa e ha conservato qualche energia ancora per fare lo sprint. Sono sicuro che riuscirà a mantenere la forma fino a fine stagione, faremo un importante lavoro in vista delle gare in Val di Fiemme. E’ un fenomeno, e i suoi compagni vanno ugualmente forte. Tre nei venticinque e tre fra i primi otto tempi nel fondo sono un risultato ottimo”.

Pittin: “E’ stata la vittoria della fatica”. Chenetti: “E’ un fenomeno”

14 Gennaio 2012

Alessandro Pittin racconta la sua nuova impresa sulla neve di Chaux Neuve al termine di una gara rivelatasi ben più difficile della splendida cavalcata del giorno precedente. “E’ stata la vittoria della fatica perchè la gara era ben più dura di venerdì- ha spiegato il friulano -. Il salto del mattino è stato meno bene e il distacco maggiore. Ho faticato all’inizio per riprendere i primi e la stanchezza si è fatta sentire nella parte centrale. La lotta davanti era serrata, ho provato a portarmi davanti alla fine della salita ma le gambe non giravano come volevo. Così ho pensato soltanto a resistere per giocare le mie carte allo sprint ed è andata bene. Siamo arrivati in tre al fotofinish, ma sapevo che avevio conservato qualche centimetro di vantaggio sugli altri due, ero sicuro di avere vinto. Sei podi dall’inizio della stagione sono un numero spaventoso e allo stesso tempo soddisfacente, ma è ancora presto per trarre delle conclusioni. Sono secondo in classifica generale e domani c’è un’altra Gundersen, però le energie fisiche adesso sono in riserva. Spero di recuperare nella notte”.
Giuseppe Chenetti, allenatore della parte di fondo, si lustra gli occhi. “Oggi Pittin ha fatto un numero incredibile, non pensvo che avrebbe vinto – dice il tecnico trentino -. Dopo il salto aveva un gran distacco, mi sarei accontentato di un quinto posto. Invece ha fatto tutta la gara fortissimo, ha ricucito il gruppo, poi si è messo in testa e ha conservato qualche energia ancora per fare lo sprint. Sono sicuro che riuscirà a mantenere la forma fino a fine stagione, faremo un importante lavoro in vista delle gare in Val di Fiemme. E’ un fenomeno, e i suoi compagni vanno ugualmente forte. Tre nei venticinque e tre fra i primi otto tempi nel fondo sono un risultato ottimo”.