Ravetto: “Abbiamo una squadra eccezionale, Innerhofer è il prototipo dello sciatore moderno”

11 Febbraio 2014

Le parole di Claudio Ravetto, direttore tecnico della squadra maschile che dopo avere chiuso l’esperienza di Vancouver con l’oro di Giuliano Razzoli, apre la rassegna a cinque cerchi di Sochi con l’argento di Christof Innerhofer in discesa. “Sono veramente contento, peccato quei 15 minuti di ritardo perchè la neve si è un po’ smollata. Bravissimo Innerhofer, bravissimi anche gli altri. Fill era ben messo, poi ha perso linea in fondo, grandissimo Paris a cui servirà più questo piazzamento che qualsiasi vittoria. Un paio di giorni fa stava mollando di testa, invece ha tenuto fino in fondo. In questi giorni abbiamo fatto più di dieci ore di video per studiare la pista centimetro oper centimetro. Partire così tranquillizza molto la squadra, ho guardato i primi tre ma quando è partito Innerhofer mi sono girato dall’altra parte. La stagione fino era andata così così, però la squadra è rimasta compatta. Lo staff voleva fortemente questo risultato, gli atleti si sono aiutati moltissimo, ognuno dava un consiglio all’altro. Non oso pensare cosa sarebbe stata una vittoria, vuol dire che ci è rimasta un po’ di fame per le prossime gare. Si è discusso molto su questa pista e su questo modo di sciare. E’ il prototipo delle piste moderne, per me è una pista eccezionale e Innerhofer e Mayer sono due sciatori moderni insieme a Reichelt che non è a Sochi”.

“Noi siamo molto forti quando conta e le condizioni sono buone, non deve essere un demerito ma un vanto. In queste Olimpiadi ci sono tanti fenomeni, bastano pochi centesimi per passare da una medaglia alla quindicesima posizione, queste gare sono da affronbtare senza paura. Sappiamo di avere una squadra forte e ragazzi da stimare”

Ravetto: “Abbiamo una squadra eccezionale, Innerhofer è il prototipo dello sciatore moderno”

11 Febbraio 2014

Le parole di Claudio Ravetto, direttore tecnico della squadra maschile che dopo avere chiuso l’esperienza di Vancouver con l’oro di Giuliano Razzoli, apre la rassegna a cinque cerchi di Sochi con l’argento di Christof Innerhofer in discesa. “Sono veramente contento, peccato quei 15 minuti di ritardo perchè la neve si è un po’ smollata. Bravissimo Innerhofer, bravissimi anche gli altri. Fill era ben messo, poi ha perso linea in fondo, grandissimo Paris a cui servirà più questo piazzamento che qualsiasi vittoria. Un paio di giorni fa stava mollando di testa, invece ha tenuto fino in fondo. In questi giorni abbiamo fatto più di dieci ore di video per studiare la pista centimetro oper centimetro. Partire così tranquillizza molto la squadra, ho guardato i primi tre ma quando è partito Innerhofer mi sono girato dall’altra parte. La stagione fino era andata così così, però la squadra è rimasta compatta. Lo staff voleva fortemente questo risultato, gli atleti si sono aiutati moltissimo, ognuno dava un consiglio all’altro. Non oso pensare cosa sarebbe stata una vittoria, vuol dire che ci è rimasta un po’ di fame per le prossime gare. Si è discusso molto su questa pista e su questo modo di sciare. E’ il prototipo delle piste moderne, per me è una pista eccezionale e Innerhofer e Mayer sono due sciatori moderni insieme a Reichelt che non è a Sochi”.

“Noi siamo molto forti quando conta e le condizioni sono buone, non deve essere un demerito ma un vanto. In queste Olimpiadi ci sono tanti fenomeni, bastano pochi centesimi per passare da una medaglia alla quindicesima posizione, queste gare sono da affronbtare senza paura. Sappiamo di avere una squadra forte e ragazzi da stimare”