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Razzoli torna dall’Argentina: “L’incidente? Niente di serio. Il 27 sarò di nuovo sugli sci”
Un giorno e mezzo di viaggio e un polso ingessato “un po’ all’antica”, come dice lui, non hanno tolto il buonumore a Giuliano Razzoli, campione olimpico dello slalom a Whistler, appena rientrato dalla lunga trasferta di Ushuaia. Lo abbiamo atteso all’aeroporto di Linate per una chiacchierata esclusiva con Fisi.org in vista della nuova stagione di gare.
“Oh, ho fatto fuori tutte le magliette del mio fan club”, esordisce il Razzo con il carrello dei bagagli stracarico. E immediatamente si parla dell’incidente.
“Stavo facendo allenamento di slalom”, dice, “quando il bastoncino sinistro mi è rimasto impigliato in un palo e mi ha girato il polso. Si tratta di una piccola frattura all’ultima frazione del radio, i dottori mi hanno subito tranquillizzato. Un piccolo intralcio che non mi fermerà se non per qualche giorno. Già il 27 sarò di nuovo sugli sci per la prossima sessione di allenamento. Stamattina farò comunque degli esami al Galeazzi di Milano e spero mi cambino questa ingessatura anni ’70 che mi hanno messo in Argentina. Vorrei qualcosa di più moderno”.
94 chili di muscoli, un sorriso soddisfatto, il Razzo è pronto a ripartire. “Abbiamo lavorato molto bene in Argentina, è sempre utile la trasferta. Io ho fatto molto slalom e un po’ di gigante. Più slalom comunque”. Hai visto qualcuno più veloce di te fra i rapid gates? “Non mi pare..”, è la prima risposta (Mike Bongiorno diceva che è quella che vale). Poi il Razzo fa un sorriso e dice: “Siamo una bella squadra, tutti forti e bisognerà sudarsi il posto come al solito”. Va bene così.
Ti è mancato il Parmigiano? “Me lo sono portato dietro. Ne avevo una forma con me e alla dogana argentina hanno anche cercato di farmela lasciare giù.. I miei compagni di squadra mi hanno visto sbiancare in faccia quando i poliziotti mi hanno chiesto cosa era quella forma di formaggio. Poi tutto si è risolto per il meglio”.
A parte il piccolo intoppo dell’infortunio al polso, i programmi di Razzo sono già stabiliti. “A novembre si comincia con le gare e adesso arriva il periodo in cui bisogna far crescere al massimo la forma. Il lavoro in Argentina, come sempre, serve per arrivare a settembre nel migliore dei modi. Ora si comincia a girare sulle nostre montagne e bisogna crescere di giorno in giorno per arrivare all’appuntamento con i primi slalom in piena forma. La concorrenza sarà agguerrita”. Gli obiettivi non dichiarati sono: la costanza nei risultati di vertice in slalom, la crescita nel gigante e, ovviamente, l’appuntamento con le medaglie iridate di Garmisch, il prossimo febbraio.
“Approfitto di questi giorni per fare un po’ di vacanza”, conclude il Razzo, “ma sarà l’ultima perché poi si va verso la stagione e bisogna fare sul serio”.
Ben tornato, Razzo.
Razzoli torna dall’Argentina: “L’incidente? Niente di serio. Il 27 sarò di nuovo sugli sci”
Un giorno e mezzo di viaggio e un polso ingessato “un po’ all’antica”, come dice lui, non hanno tolto il buonumore a Giuliano Razzoli, campione olimpico dello slalom a Whistler, appena rientrato dalla lunga trasferta di Ushuaia. Lo abbiamo atteso all’aeroporto di Linate per una chiacchierata esclusiva con Fisi.org in vista della nuova stagione di gare.
“Oh, ho fatto fuori tutte le magliette del mio fan club”, esordisce il Razzo con il carrello dei bagagli stracarico. E immediatamente si parla dell’incidente.
“Stavo facendo allenamento di slalom”, dice, “quando il bastoncino sinistro mi è rimasto impigliato in un palo e mi ha girato il polso. Si tratta di una piccola frattura all’ultima frazione del radio, i dottori mi hanno subito tranquillizzato. Un piccolo intralcio che non mi fermerà se non per qualche giorno. Già il 27 sarò di nuovo sugli sci per la prossima sessione di allenamento. Stamattina farò comunque degli esami al Galeazzi di Milano e spero mi cambino questa ingessatura anni ’70 che mi hanno messo in Argentina. Vorrei qualcosa di più moderno”.
94 chili di muscoli, un sorriso soddisfatto, il Razzo è pronto a ripartire. “Abbiamo lavorato molto bene in Argentina, è sempre utile la trasferta. Io ho fatto molto slalom e un po’ di gigante. Più slalom comunque”. Hai visto qualcuno più veloce di te fra i rapid gates? “Non mi pare..”, è la prima risposta (Mike Bongiorno diceva che è quella che vale). Poi il Razzo fa un sorriso e dice: “Siamo una bella squadra, tutti forti e bisognerà sudarsi il posto come al solito”. Va bene così.
Ti è mancato il Parmigiano? “Me lo sono portato dietro. Ne avevo una forma con me e alla dogana argentina hanno anche cercato di farmela lasciare giù.. I miei compagni di squadra mi hanno visto sbiancare in faccia quando i poliziotti mi hanno chiesto cosa era quella forma di formaggio. Poi tutto si è risolto per il meglio”.
A parte il piccolo intoppo dell’infortunio al polso, i programmi di Razzo sono già stabiliti. “A novembre si comincia con le gare e adesso arriva il periodo in cui bisogna far crescere al massimo la forma. Il lavoro in Argentina, come sempre, serve per arrivare a settembre nel migliore dei modi. Ora si comincia a girare sulle nostre montagne e bisogna crescere di giorno in giorno per arrivare all’appuntamento con i primi slalom in piena forma. La concorrenza sarà agguerrita”. Gli obiettivi non dichiarati sono: la costanza nei risultati di vertice in slalom, la crescita nel gigante e, ovviamente, l’appuntamento con le medaglie iridate di Garmisch, il prossimo febbraio.
“Approfitto di questi giorni per fare un po’ di vacanza”, conclude il Razzo, “ma sarà l’ultima perché poi si va verso la stagione e bisogna fare sul serio”.
Ben tornato, Razzo.