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Roda: “Usciamo da questa Olimpiade con una Federazione competitiva nei risultati e risanata nei conti economici”
Il Presidente della Federazione Italiana Sport Invernali Flavio Roda ha incontrato a Casa Italia i giornalisti per tracciare un bilancio delle Olimpiadi Invernali coreane. Ecco alcuni passi del suo intervento.
“E’ stata un’Olimpiade che ci ha lasciato soddisfatti. E’ giusto dare merito agli atleti che hanno conquistato le medaglie, la Federazione sa benissimo che le vittorie sono soprattutto merito loro. Sono state medaglie importanti, con due ori di assoluto valore: Sofia Goggia in discesa come mai era stato fatto in passato, così come Michela Moioli nello snowboardcross, e altri piazzamenti di valore. Nello stesso tempo non è stato raggiunto il risultato che ci prospettavamo in altre discipline”.
“L’argento di Pellegrino è importante in una specialità difficile, Brignone ha raggiunto un risultato di prestigio in una gara che era diventata difficile, ottenuto con grande determinazione e grandi capacità, penso sia una delle nostre sciastrici più competitive tecnicamente. Il bronzo di Dominik Windisch nella sprint maschile del biathlon è arrivato in condizioni particolari, il valore della staffetta mista è noto ed è stato confermato”.
“Quando siamo partiti per la Corea avevo una mia idea sul nostro valore, la Federazione ha investito tanto sui tecnici e nella massima assistenza agli atleti: il nostro obiettivo era quello di conquistare fra le sei e le dieci medaglie ed è stato raggiunto. Avevo dato per certe alcune medaglie come la discesa maschile, dove l’oro era difficile da prendere ma un posto sul podio era raggiungibile. Non è andata così, però sono convinto ci sia stato il massimo impegno. In gigante e slalom abbiamo visto arrivare i ragazzi preparati anche se non hanno concretizzato, ma le condizioni con cui ci siamo presentati all’appuntamento erano le migliori. Fra le ragazze sono stati raggiunti due obiettivi importanti. Sappiamo che sono competitive in tutte le discipline, rimane un pizzico di rammarico per l’errore di Goggia in supergigante, però credo che l’abbia aiutata a ottenere il massimo risultato in discesa. Pensavo anche ad una medaglia con Dominik Fischnaller nello slittino. Qui aveva vinto l’anno passato in coppa, era venuto a collaudare la pista e si aspettava molto. La medaglia non è arrivata ma il gruppo si è mostrato performante, molto giovane, alla prima esperienza senza Armin Zoeggeler in pista, tuttavia i suoi consigli da direttore tecnico sono stati preziosi ed ha dimostrato coraggio nelle scelte. Nello snowboard il gigante parallelo disponeva di un gruppo assolutamente competitivo, non ha funzionato il fatto che i tempi non troppo buoni in qualifica sono costati molto nella scelta del tracciato e i nostri ragazzi sono stati sfavoriti, nonostante ciò Roland Fischnaller ha mostrato un ottimo valore”.
“Ci sono settori che stanno ottenendo risultati, altri che stanno lavorando altrettanto forte ma faticano ancora a crescere come il salto con gli sci, ma è soprattutto un problema di reclutamento. Nella combinata nordica ho parlato molto con Pittin, mi ha confessato che non ha ancora smaltito del tutto i timori seguiti all’infortunio di quache anno fa in seguito ad un salto, è un ragazzo che dobbiamo cercare di recuperare perchè è un talento. Peccato anche che non ci sia stato Samuel Costa perchè avrebbero potuto insieme fare bene. Nel fondo femminile conosciamo benissimo le nostri condizioni, nel fondo maschile c’è qualche segnale positivo, se pensiamo ad esempio alla bella prestazione della staffetta. Nello skeleton abbiamo qualificato un atleta ma eravamo senza l’infortunato Mattia Gaspari, il nostro migliore elemento, nel bob abbiamo provato in questi anni tante soluzioni. Il CONI prima di Vancouver investì molti soldi, ma la decisione non ha purtroppo reso, adesso dobbiamo riflettere su come muoverci per il futuro. Anche nello snowboard e freestyle dovremo capire in quali format investire perchè le medaglie sono tante e c’è margine per crescere. Per il futuro bisognerà incrementare gli interventi per avere la possibilità di rimanere ai massimi livelli, l’indirizzo di quello che sarà il budget è già stato impostato e le squadre non avranno problemi nel programmare la prossima stagione. Il bilancio si chiuderà con 1,5 milioni di utile e permetterà alla Federazione di estinguere con tre anni di anticipo il piano di rientro finanziario che aveva stabilito con il Coni, ricostruendo oltretutto un fondo di riserva. Il nuovo Presidente che verrà eletto nella prossima Assemblea del 22 aprile guiderà una federazione completamente risanata. Ringrazio il Coni che ci ha assistito in ogni singola giornata di questa bella avventura e tutti coloro che ci hanno aiutato, carta stampata e televisioni, nel dare visibilità in questa Olimpiade al mondo degli sport invernali e quindi alla montagna”.
Roda: “Usciamo da questa Olimpiade con una Federazione competitiva nei risultati e risanata nei conti economici”
Il Presidente della Federazione Italiana Sport Invernali Flavio Roda ha incontrato a Casa Italia i giornalisti per tracciare un bilancio delle Olimpiadi Invernali coreane. Ecco alcuni passi del suo intervento.
“E’ stata un’Olimpiade che ci ha lasciato soddisfatti. E’ giusto dare merito agli atleti che hanno conquistato le medaglie, la Federazione sa benissimo che le vittorie sono soprattutto merito loro. Sono state medaglie importanti, con due ori di assoluto valore: Sofia Goggia in discesa come mai era stato fatto in passato, così come Michela Moioli nello snowboardcross, e altri piazzamenti di valore. Nello stesso tempo non è stato raggiunto il risultato che ci prospettavamo in altre discipline”.
“L’argento di Pellegrino è importante in una specialità difficile, Brignone ha raggiunto un risultato di prestigio in una gara che era diventata difficile, ottenuto con grande determinazione e grandi capacità, penso sia una delle nostre sciastrici più competitive tecnicamente. Il bronzo di Dominik Windisch nella sprint maschile del biathlon è arrivato in condizioni particolari, il valore della staffetta mista è noto ed è stato confermato”.
“Quando siamo partiti per la Corea avevo una mia idea sul nostro valore, la Federazione ha investito tanto sui tecnici e nella massima assistenza agli atleti: il nostro obiettivo era quello di conquistare fra le sei e le dieci medaglie ed è stato raggiunto. Avevo dato per certe alcune medaglie come la discesa maschile, dove l’oro era difficile da prendere ma un posto sul podio era raggiungibile. Non è andata così, però sono convinto ci sia stato il massimo impegno. In gigante e slalom abbiamo visto arrivare i ragazzi preparati anche se non hanno concretizzato, ma le condizioni con cui ci siamo presentati all’appuntamento erano le migliori. Fra le ragazze sono stati raggiunti due obiettivi importanti. Sappiamo che sono competitive in tutte le discipline, rimane un pizzico di rammarico per l’errore di Goggia in supergigante, però credo che l’abbia aiutata a ottenere il massimo risultato in discesa. Pensavo anche ad una medaglia con Dominik Fischnaller nello slittino. Qui aveva vinto l’anno passato in coppa, era venuto a collaudare la pista e si aspettava molto. La medaglia non è arrivata ma il gruppo si è mostrato performante, molto giovane, alla prima esperienza senza Armin Zoeggeler in pista, tuttavia i suoi consigli da direttore tecnico sono stati preziosi ed ha dimostrato coraggio nelle scelte. Nello snowboard il gigante parallelo disponeva di un gruppo assolutamente competitivo, non ha funzionato il fatto che i tempi non troppo buoni in qualifica sono costati molto nella scelta del tracciato e i nostri ragazzi sono stati sfavoriti, nonostante ciò Roland Fischnaller ha mostrato un ottimo valore”.
“Ci sono settori che stanno ottenendo risultati, altri che stanno lavorando altrettanto forte ma faticano ancora a crescere come il salto con gli sci, ma è soprattutto un problema di reclutamento. Nella combinata nordica ho parlato molto con Pittin, mi ha confessato che non ha ancora smaltito del tutto i timori seguiti all’infortunio di quache anno fa in seguito ad un salto, è un ragazzo che dobbiamo cercare di recuperare perchè è un talento. Peccato anche che non ci sia stato Samuel Costa perchè avrebbero potuto insieme fare bene. Nel fondo femminile conosciamo benissimo le nostri condizioni, nel fondo maschile c’è qualche segnale positivo, se pensiamo ad esempio alla bella prestazione della staffetta. Nello skeleton abbiamo qualificato un atleta ma eravamo senza l’infortunato Mattia Gaspari, il nostro migliore elemento, nel bob abbiamo provato in questi anni tante soluzioni. Il CONI prima di Vancouver investì molti soldi, ma la decisione non ha purtroppo reso, adesso dobbiamo riflettere su come muoverci per il futuro. Anche nello snowboard e freestyle dovremo capire in quali format investire perchè le medaglie sono tante e c’è margine per crescere. Per il futuro bisognerà incrementare gli interventi per avere la possibilità di rimanere ai massimi livelli, l’indirizzo di quello che sarà il budget è già stato impostato e le squadre non avranno problemi nel programmare la prossima stagione. Il bilancio si chiuderà con 1,5 milioni di utile e permetterà alla Federazione di estinguere con tre anni di anticipo il piano di rientro finanziario che aveva stabilito con il Coni, ricostruendo oltretutto un fondo di riserva. Il nuovo Presidente che verrà eletto nella prossima Assemblea del 22 aprile guiderà una federazione completamente risanata. Ringrazio il Coni che ci ha assistito in ogni singola giornata di questa bella avventura e tutti coloro che ci hanno aiutato, carta stampata e televisioni, nel dare visibilità in questa Olimpiade al mondo degli sport invernali e quindi alla montagna”.