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Thaler: “E’ duro dire basta dopo vent’anni di carriera, ma è giunto di momento di chiudere questa meravigliosa avventura”
Una caduta nel corso della prima manche e la voglia di arrivare comunque al traguardo per salutare idealmente il suo pubblico che in ventuno anni di onorata militanza in Coppa del mondo lo ha sempre sostenuto. Patrick Thaler saluta i circo bianco a 40 anni e lo fa con un pizzico di emozione, chiude una carriera cominciata a Shigakogen nel marzo 1997 e terminata sulla Planai di Schladming in una serata del gennaio 2018, in mezzo tre terzi posti (due volte a Kitzbuehel nel 2009 e 2014 e una volta a Val d’Isère nel 2013), tre partecipazioni olimpiche e un settimo posto nei Mondiali di Val d’Isère del 2009.
“Avevo comunicato agli allenatori che sarei andato avanti se fossi rimasto nei trenta ma è andata diversamente – racconta il carabiniere di Sarentino -. E’ finita nella gara più bella dell’anno e sono felice così, è stata dura arrivare sino a qui e stasera mi sono commosso perchè chiudo vent’anni di una carriera che mi ha portato via ben oltre metà della mia vita e mi piace ancora, tuttavia è giunto il momento di dire basta. Stavo facendo fatica negli ultimi mesi, quando prendi quella strada che ti porta verso il basso è difficile tirarsi fuori. Non pensavo fosse così difficile accettarlo, ma è la vita. Il ricordo più bello è quel podio di Kitzbuehel di quattro anni fa, quando mio figlio è salito sul podio insieme a me. Adesso comincia un’altra vita, farò l’impreditore, non ho voglia in questo momento di rimanere nel mondo dello sci e sostenere gli stessi sacrifici che ho compiuto in questi anni, anche se non sai mai cosa ti riserva la vita. Ringrazio gli allenatori con cui ho avuto modo di lavorare in questo tempo e la Federazione che mi ha sempre sostenuto”.
Thaler: “E’ duro dire basta dopo vent’anni di carriera, ma è giunto di momento di chiudere questa meravigliosa avventura”
Una caduta nel corso della prima manche e la voglia di arrivare comunque al traguardo per salutare idealmente il suo pubblico che in ventuno anni di onorata militanza in Coppa del mondo lo ha sempre sostenuto. Patrick Thaler saluta i circo bianco a 40 anni e lo fa con un pizzico di emozione, chiude una carriera cominciata a Shigakogen nel marzo 1997 e terminata sulla Planai di Schladming in una serata del gennaio 2018, in mezzo tre terzi posti (due volte a Kitzbuehel nel 2009 e 2014 e una volta a Val d’Isère nel 2013), tre partecipazioni olimpiche e un settimo posto nei Mondiali di Val d’Isère del 2009.
“Avevo comunicato agli allenatori che sarei andato avanti se fossi rimasto nei trenta ma è andata diversamente – racconta il carabiniere di Sarentino -. E’ finita nella gara più bella dell’anno e sono felice così, è stata dura arrivare sino a qui e stasera mi sono commosso perchè chiudo vent’anni di una carriera che mi ha portato via ben oltre metà della mia vita e mi piace ancora, tuttavia è giunto il momento di dire basta. Stavo facendo fatica negli ultimi mesi, quando prendi quella strada che ti porta verso il basso è difficile tirarsi fuori. Non pensavo fosse così difficile accettarlo, ma è la vita. Il ricordo più bello è quel podio di Kitzbuehel di quattro anni fa, quando mio figlio è salito sul podio insieme a me. Adesso comincia un’altra vita, farò l’impreditore, non ho voglia in questo momento di rimanere nel mondo dello sci e sostenere gli stessi sacrifici che ho compiuto in questi anni, anche se non sai mai cosa ti riserva la vita. Ringrazio gli allenatori con cui ho avuto modo di lavorare in questo tempo e la Federazione che mi ha sempre sostenuto”.