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Tre azzurri pronti per la skiathlon maschile di domenica. De Fabiani: “Voglio giocarmela al massimo delle mie possibilità”
Saranno Francesco De Fabiani, Giandomenico Salvadori e Paolo Ventura ad aprire le danze del fondo maschile ai Giochi di Pechino, con la skiathlon programmata sull’anello di Zhangjiakou, che si svolgerà domenica 6 febbraio alle ore 15:00 (le 8:00 italiane).
“La pista è dura di per sé, con tante salite e i tratti pianeggianti sono pochi” – ha raccontato Francesco De Fabiani – “A rendere tutto più duro però è l’altitudine, perché corriamo a 1700 metri; quindi, è una gara un po’ particolare rispetto a quelle di Coppa del mondo, visto che la più “alta” è Davos dove siamo sui 1500/1600 metri. Un altro fattore da non sottovalutare saranno le condizioni meteo e della neve, che si presenta lenta e influenzata dal vento e dal freddo che sono due componenti che in una gara, soprattutto in una lunga 30 km, di cui dovremo tenere conto. Sarà una gara molto dura, molto diversa, soprattutto nei ritmi, e sarà interessante vedere come si svolgerà. Penso non ci saranno troppi indugi, soprattutto nel classico, dove qualcuno cercherà di fare la differenza. Ci son tante variabili, ognuno dovrà saggiare le proprie forze, però credo anche che non si starà molto ad aspettare. Soprattutto chi è forte in classico, come Niskanen e Bolshunov, proverà a fare selezione, visto che la pista lo permette. La seconda parte in skating sarà dura da gestire ma le mie ambizioni sono quelle di stare attaccato col gruppo di testa fino alla fine e giocarmela al massimo delle mie possibilità. Io starò dietro a chi farà il ritmo, non imporrò il mio. Inizierò con la skiathlon, poi ci sarà la sprint in tecnica libera, su di un’altra pista selettiva, ma siccome sarà a soli due giorni dalla 15 km in tecnica classica, gara su cui punto, valuterò. Vediamo come sarà il recupero dopo la skiathlon e valuterò le sensazioni ed il recupero, condizionato anche dall’altitudine, e a quel punto vedrò se fare o meno la sprint, valutando il proseguo dell’Olimpiade in cui ci saranno sei gare, dure e faticose, e bisognerà pensare di focalizzarsi su alcuni obiettivi anziché cercare di farle tutte: dipenderà molto dalle sensazioni”
Tre azzurri pronti per la skiathlon maschile di domenica. De Fabiani: “Voglio giocarmela al massimo delle mie possibilità”
Saranno Francesco De Fabiani, Giandomenico Salvadori e Paolo Ventura ad aprire le danze del fondo maschile ai Giochi di Pechino, con la skiathlon programmata sull’anello di Zhangjiakou, che si svolgerà domenica 6 febbraio alle ore 15:00 (le 8:00 italiane).
“La pista è dura di per sé, con tante salite e i tratti pianeggianti sono pochi” – ha raccontato Francesco De Fabiani – “A rendere tutto più duro però è l’altitudine, perché corriamo a 1700 metri; quindi, è una gara un po’ particolare rispetto a quelle di Coppa del mondo, visto che la più “alta” è Davos dove siamo sui 1500/1600 metri. Un altro fattore da non sottovalutare saranno le condizioni meteo e della neve, che si presenta lenta e influenzata dal vento e dal freddo che sono due componenti che in una gara, soprattutto in una lunga 30 km, di cui dovremo tenere conto. Sarà una gara molto dura, molto diversa, soprattutto nei ritmi, e sarà interessante vedere come si svolgerà. Penso non ci saranno troppi indugi, soprattutto nel classico, dove qualcuno cercherà di fare la differenza. Ci son tante variabili, ognuno dovrà saggiare le proprie forze, però credo anche che non si starà molto ad aspettare. Soprattutto chi è forte in classico, come Niskanen e Bolshunov, proverà a fare selezione, visto che la pista lo permette. La seconda parte in skating sarà dura da gestire ma le mie ambizioni sono quelle di stare attaccato col gruppo di testa fino alla fine e giocarmela al massimo delle mie possibilità. Io starò dietro a chi farà il ritmo, non imporrò il mio. Inizierò con la skiathlon, poi ci sarà la sprint in tecnica libera, su di un’altra pista selettiva, ma siccome sarà a soli due giorni dalla 15 km in tecnica classica, gara su cui punto, valuterò. Vediamo come sarà il recupero dopo la skiathlon e valuterò le sensazioni ed il recupero, condizionato anche dall’altitudine, e a quel punto vedrò se fare o meno la sprint, valutando il proseguo dell’Olimpiade in cui ci saranno sei gare, dure e faticose, e bisognerà pensare di focalizzarsi su alcuni obiettivi anziché cercare di farle tutte: dipenderà molto dalle sensazioni”