Wierer di nuovo sul tetto del mondo: il biathlon italiano è più che mai in grande salute

23 Marzo 2020

Vincere è difficile, ripetersi lo è ancor di più. Lo sa bene Dorothea Wierer, che dopo un 2019 da record, è riuscita a fare ancora meglio in questa stagione entrando così di diritto tra le più forti di sempre nella storia del biathlon. Le imprese della regina di Rasun certificano la crescita del movimento italiano, divenuto ormai uno dei migliori al mondo: la conferma è arrivata anche nella recente rassegna iridata di Anterselva, dove tutti gli Azzurri hanno mostrato il loro spessore. Certo, la copertina se l’è conquistata a forza di vittorie Wierer, capace di fare ancora meglio rispetto ai Mondiali di Oestersund di un anno fa. Questa volta l’altoatesina si è messa al collo la bellezza di tre medaglie individuali (oro nell’individuale e nella pursuit, argento nella Mass Start) oltre all’argento nella staffetta mista, un alloro condiviso con Lisa Vittozzi, Dominik Windisch e Lukas Hofer. I risultati parlano da soli, ma il segreto di una vera campionessa è quello di non perdere mai la fame. E così, nonostante la stanchezza e lo stress dovuti ai mondiali casalinghi, Dorothea ha completato l’opera vincendo la seconda coppa del mondo consecutiva. Un percorso lungo nove tappe, dove la 29enne delle Fiamme Gialle ha costantemente seminato (sette podi in gare singole) per poi raccogliere tutto nella prova d’inseguimento finale a Kontiolahti. Una gara al cardiopalma, con Wierer bravissima nel cambiare le sorti nell’ultimo poligono contro una Tiril Eckhoff combattiva ed in forma. Alla fine tutto è andato come doveva, con l’azzurra in testa anche nella graduatoria Mass Start.

La campionessa di Anterselva ci ha messo tanto del suo, ma i dodici podi totali ottenuti dal team azzurro in Cdm, attestano anche il lavoro certosino compiuto dallo staff guidato dal direttore tecnico Fabrizio Curtaz. Un progetto che nasce da lontano, con Lisa Vittozzi, Lukas Hofer e Dominik Windisch dimostratisi compagni di viaggio perfetti per ribadire la forza dell’Italia nella staffetta mista, un format che ha regalato ben tre podi in questa stagione. Una particolare menzione la merita Vittozzi, quest’anno in difficoltà soprattutto nella parte iniziale: la sappadina, seconda nella Cdm 2018-2019, ha avuto la forza di non abbattersi mai e di rialzare la testa specialmente nei mesi finali. Il terzo posto conquistato nella pursuit conclusiva di Kontiolahti rappresenta il viatico migliore in vista della prossima stagione, dove la 25enne è intenzionata a tornare tra le migliori dei circuito.

In un progetto vincente non può mancare l’attenzione per i giovani, chiamati nei prossimi anni a dare seguito ai grandi successi odierni: Tommaso Giacomel e Didier Bionaz, accorpati alla squadra elite negli ultimi due appuntamenti di Cdm, hanno dimostrato la loro stoffa andando a punti, mentre tra le donne si sono messe in particolare evidenza Linda Zingerle e Rebecca Passler. La prima, figlia d’arte, ha conquistato un oro ed un bronzo ai Mondiali Youth di Lenzerheide rispettivamente in una sprint ed in una pursuit, mentre la seconda si è vestita d’argento nell’individuale disputata in terra svizzera.

Wierer di nuovo sul tetto del mondo: il biathlon italiano è più che mai in grande salute

23 Marzo 2020

Vincere è difficile, ripetersi lo è ancor di più. Lo sa bene Dorothea Wierer, che dopo un 2019 da record, è riuscita a fare ancora meglio in questa stagione entrando così di diritto tra le più forti di sempre nella storia del biathlon. Le imprese della regina di Rasun certificano la crescita del movimento italiano, divenuto ormai uno dei migliori al mondo: la conferma è arrivata anche nella recente rassegna iridata di Anterselva, dove tutti gli Azzurri hanno mostrato il loro spessore. Certo, la copertina se l’è conquistata a forza di vittorie Wierer, capace di fare ancora meglio rispetto ai Mondiali di Oestersund di un anno fa. Questa volta l’altoatesina si è messa al collo la bellezza di tre medaglie individuali (oro nell’individuale e nella pursuit, argento nella Mass Start) oltre all’argento nella staffetta mista, un alloro condiviso con Lisa Vittozzi, Dominik Windisch e Lukas Hofer. I risultati parlano da soli, ma il segreto di una vera campionessa è quello di non perdere mai la fame. E così, nonostante la stanchezza e lo stress dovuti ai mondiali casalinghi, Dorothea ha completato l’opera vincendo la seconda coppa del mondo consecutiva. Un percorso lungo nove tappe, dove la 29enne delle Fiamme Gialle ha costantemente seminato (sette podi in gare singole) per poi raccogliere tutto nella prova d’inseguimento finale a Kontiolahti. Una gara al cardiopalma, con Wierer bravissima nel cambiare le sorti nell’ultimo poligono contro una Tiril Eckhoff combattiva ed in forma. Alla fine tutto è andato come doveva, con l’azzurra in testa anche nella graduatoria Mass Start.

La campionessa di Anterselva ci ha messo tanto del suo, ma i dodici podi totali ottenuti dal team azzurro in Cdm, attestano anche il lavoro certosino compiuto dallo staff guidato dal direttore tecnico Fabrizio Curtaz. Un progetto che nasce da lontano, con Lisa Vittozzi, Lukas Hofer e Dominik Windisch dimostratisi compagni di viaggio perfetti per ribadire la forza dell’Italia nella staffetta mista, un format che ha regalato ben tre podi in questa stagione. Una particolare menzione la merita Vittozzi, quest’anno in difficoltà soprattutto nella parte iniziale: la sappadina, seconda nella Cdm 2018-2019, ha avuto la forza di non abbattersi mai e di rialzare la testa specialmente nei mesi finali. Il terzo posto conquistato nella pursuit conclusiva di Kontiolahti rappresenta il viatico migliore in vista della prossima stagione, dove la 25enne è intenzionata a tornare tra le migliori dei circuito.

In un progetto vincente non può mancare l’attenzione per i giovani, chiamati nei prossimi anni a dare seguito ai grandi successi odierni: Tommaso Giacomel e Didier Bionaz, accorpati alla squadra elite negli ultimi due appuntamenti di Cdm, hanno dimostrato la loro stoffa andando a punti, mentre tra le donne si sono messe in particolare evidenza Linda Zingerle e Rebecca Passler. La prima, figlia d’arte, ha conquistato un oro ed un bronzo ai Mondiali Youth di Lenzerheide rispettivamente in una sprint ed in una pursuit, mentre la seconda si è vestita d’argento nell’individuale disputata in terra svizzera.