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Windisch: “Non ci credo ancora, è assurdo!”. Hofer: “Testa all’inseguimento”
Le dichiarazioni degli azzurri dopo la sprint di PyeongChang.
Dominik Windisch: “Non ci credo ancora, è assurdo! Quando ho sbagliato l’ultimo tiro ho avuto paura di non riuscire ad arrivare sul podio, ma quando c’è in palio una medaglia bisogna dare tutto e così ho fatto. C’era vento e poteva succedere di tutto, per questo anche i più forti hanno sbagliato. Inseguimento? Ora mi godo questo sogno, non ho neanche nemmeno più freddo. Ho lavorato molto per raggiungere questo obiettivo. Prendo come esempio Dorothea Wierer perché è una superstar che dà visibilità al nostro sport eppure riesce a gestire la situazione intorno a lei. Inoltre è un buono spot anche per i giovani che possono ispirarsi e avvicinarsi al biathlon grazie a lei. Io invece dopo la medaglia di Sochi mi sono dovuto abituare ai nuovi riflettori, che fanno comunque molto piacere e aiutano a crescere. Ho pensato di fondere la medaglia per fare un anello per la mia fidanzata Julia, ma meglio che sia d’oro. Io mi sento italiano, quando all’estero mi chiedono da dove vengo rispondo “Italia”, non Alto Adige: faccio parte dell’Esercito Italiano e sono altoatesino. E’ veramente bello festeggiare le medaglie con i miei allenatori, sono sicuro che si sentono parte di questo risultato. Spero di continuare così, siamo su un ottimo livello e la squadra sta andando molto bene”.
Lukas Hofer: “Peccato, ho fatto un errore all’ultimo poligono che non doveva esserci. Complimenti a Windisch. Ora penso all’inseguimento”.
Dorothea Wierer: “Conosco Dominik Windisch da quando abbiamo 10-11 anni e ci alleniamo sempre insieme. Mi ha sorpreso il suo risultato, ma ha sciato e sparato bene, quindi se lo merita e ha fatto una gara quasi perfetta”.
Windisch: “Non ci credo ancora, è assurdo!”. Hofer: “Testa all’inseguimento”
Le dichiarazioni degli azzurri dopo la sprint di PyeongChang.
Dominik Windisch: “Non ci credo ancora, è assurdo! Quando ho sbagliato l’ultimo tiro ho avuto paura di non riuscire ad arrivare sul podio, ma quando c’è in palio una medaglia bisogna dare tutto e così ho fatto. C’era vento e poteva succedere di tutto, per questo anche i più forti hanno sbagliato. Inseguimento? Ora mi godo questo sogno, non ho neanche nemmeno più freddo. Ho lavorato molto per raggiungere questo obiettivo. Prendo come esempio Dorothea Wierer perché è una superstar che dà visibilità al nostro sport eppure riesce a gestire la situazione intorno a lei. Inoltre è un buono spot anche per i giovani che possono ispirarsi e avvicinarsi al biathlon grazie a lei. Io invece dopo la medaglia di Sochi mi sono dovuto abituare ai nuovi riflettori, che fanno comunque molto piacere e aiutano a crescere. Ho pensato di fondere la medaglia per fare un anello per la mia fidanzata Julia, ma meglio che sia d’oro. Io mi sento italiano, quando all’estero mi chiedono da dove vengo rispondo “Italia”, non Alto Adige: faccio parte dell’Esercito Italiano e sono altoatesino. E’ veramente bello festeggiare le medaglie con i miei allenatori, sono sicuro che si sentono parte di questo risultato. Spero di continuare così, siamo su un ottimo livello e la squadra sta andando molto bene”.
Lukas Hofer: “Peccato, ho fatto un errore all’ultimo poligono che non doveva esserci. Complimenti a Windisch. Ora penso all’inseguimento”.
Dorothea Wierer: “Conosco Dominik Windisch da quando abbiamo 10-11 anni e ci alleniamo sempre insieme. Mi ha sorpreso il suo risultato, ma ha sciato e sparato bene, quindi se lo merita e ha fatto una gara quasi perfetta”.