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La Streif è di Crawford: il canadese sorprende Monney. Gli azzurri inseguono, Paris è 12/o ma Franzoni cresce ed è 14/o
La discesa di Kitzbühel è di James Crawford: mai meglio di sesto sulla Streif, com il pettorale numero 20 il ventisettenne canadese ha rivoluzionato la propria carriera smorzando il sogno dello svizzero Alexis Monney, sino a quel momento convinto o quasi di aver completato il capolavoro.
Ed invece il nordamericano ha scelto proprio Kitzbühel per regalarsi il primo successo nel massimo circuito, una vittoria che fa il paio con il titolo mondiale in superG del 2003. Crawford ha completato la Streif in 1’53″64, precedendo di soli otto centesimi di secondo un Monney che sognava di abbinare al successo di Bormio anche il trofeo dell’Hahnenkhamm, ma oggi era evidentemente la giornata giusta per il Canada che conquista anche il terzo posto grazie a Cameron Alexander, staccato di 0″22 dal compagno di squadra.
Ai piedi del podio è quarto l’austriaco Daniel Hemetsberger (+0″43), con lo sloveno Miha Hrobat che si conferma uomo da alte quote quinto a 0″51 seguito da Marco Odermatt (0″55), vincitore ieri del superG.
Gli azzurri si devono accontentare di piazzamenti a ridosso della top ten: Dominik Paris è il migliore, dodicesimo a 0″80 ma alle sue spalle si affaccia un ottimo Giovanni Franzoni, capace con il pettorale 53 di farsi largo in 14esima piazza a 1″01, lanciando nuovi segnali di un evidente talento. Florian Schieder fino all’Hausbergkante era in linea per un piazzamento importante, ma una spigolata sulla traversa l’ha costretto a cedere strada per chiudere 15esimo a 1″08. Segue Mattia Casse che è 20esimo a 1″42, con Christof Innerhofer 24esimo a 1″48; Benjamin Alliod manca per udi poco l’ingresso in zona punti ed è 31esimo a 2″08, distacco di 3″32 invece per Nicolò Molteni e di 4″06 per Matteo Franzoso.
Ecco le impressioni degli azzurri al termine della gara:
Franzoni: “E’ la prima volta che gareggio a Kitzbühel e sembra davvero di fare uno step ulteriore rispetto alle alrte gare di Coppa del Mondo. Non mi sono mai agitato, la pista mi è sempre piaciuta. Sono andato un po’ lungo alla Steilang e pensavo che la gara fosse già buttata, invece è andata bene e ho centrato il doppio obiettivo di raccogliere un bel risultato e di abbassare i punti FIS. L’attesa in partenza può essere snervante ma sono riuscito a gestire bene i tempi: sono riuscito a sciare bene e sto dimostrando di avere un livello da Coppa del Mondo dopo l’infortunio. Un evento così da davvero la carica”.
Schieder: “Peccato per quell’errore nella traversa finale. Fin lì era una discesa abbastanza buona: ho fatto un errore grave ma la sciata c’è e posso essere contento di questo, perchè non è sempre stato così quest’anno. Prendo il positivo per puntare a Garmisch”
Paris: “Non ho fatto troppo bene. Non sono riuscito ad interpretare al meglio la parte centrale, nel finale ho recuperato un po’ ma non è bastato”.
Casse: “Sono sempre lì: oggi ho provato a spingere, non ho grandi rimorsi. Forse nel tratto centrale ho fatto un errorino, ma non è lì la differenza: devo fare ancora qualche step con calma e poi le cose arrivano.
Innehofer: “Non è stata una discesa facile, il ginocchio mi ha dato fastidio dopo la gara di ieri e quindi ho fatto fatica. Non sono troppo lontano, ma so che in condizioni migliori avrei potuto fare meglio”.
Domani la tappa di Kitzbühel si completa con lo slalom: prima manche alle 10:15, seconda frazione tre ore più tardi.
La Streif è di Crawford: il canadese sorprende Monney. Gli azzurri inseguono, Paris è 12/o ma Franzoni cresce ed è 14/o
La discesa di Kitzbühel è di James Crawford: mai meglio di sesto sulla Streif, com il pettorale numero 20 il ventisettenne canadese ha rivoluzionato la propria carriera smorzando il sogno dello svizzero Alexis Monney, sino a quel momento convinto o quasi di aver completato il capolavoro.
Ed invece il nordamericano ha scelto proprio Kitzbühel per regalarsi il primo successo nel massimo circuito, una vittoria che fa il paio con il titolo mondiale in superG del 2003. Crawford ha completato la Streif in 1’53″64, precedendo di soli otto centesimi di secondo un Monney che sognava di abbinare al successo di Bormio anche il trofeo dell’Hahnenkhamm, ma oggi era evidentemente la giornata giusta per il Canada che conquista anche il terzo posto grazie a Cameron Alexander, staccato di 0″22 dal compagno di squadra.
Ai piedi del podio è quarto l’austriaco Daniel Hemetsberger (+0″43), con lo sloveno Miha Hrobat che si conferma uomo da alte quote quinto a 0″51 seguito da Marco Odermatt (0″55), vincitore ieri del superG.
Gli azzurri si devono accontentare di piazzamenti a ridosso della top ten: Dominik Paris è il migliore, dodicesimo a 0″80 ma alle sue spalle si affaccia un ottimo Giovanni Franzoni, capace con il pettorale 53 di farsi largo in 14esima piazza a 1″01, lanciando nuovi segnali di un evidente talento. Florian Schieder fino all’Hausbergkante era in linea per un piazzamento importante, ma una spigolata sulla traversa l’ha costretto a cedere strada per chiudere 15esimo a 1″08. Segue Mattia Casse che è 20esimo a 1″42, con Christof Innerhofer 24esimo a 1″48; Benjamin Alliod manca per udi poco l’ingresso in zona punti ed è 31esimo a 2″08, distacco di 3″32 invece per Nicolò Molteni e di 4″06 per Matteo Franzoso.
Ecco le impressioni degli azzurri al termine della gara:
Franzoni: “E’ la prima volta che gareggio a Kitzbühel e sembra davvero di fare uno step ulteriore rispetto alle alrte gare di Coppa del Mondo. Non mi sono mai agitato, la pista mi è sempre piaciuta. Sono andato un po’ lungo alla Steilang e pensavo che la gara fosse già buttata, invece è andata bene e ho centrato il doppio obiettivo di raccogliere un bel risultato e di abbassare i punti FIS. L’attesa in partenza può essere snervante ma sono riuscito a gestire bene i tempi: sono riuscito a sciare bene e sto dimostrando di avere un livello da Coppa del Mondo dopo l’infortunio. Un evento così da davvero la carica”.
Schieder: “Peccato per quell’errore nella traversa finale. Fin lì era una discesa abbastanza buona: ho fatto un errore grave ma la sciata c’è e posso essere contento di questo, perchè non è sempre stato così quest’anno. Prendo il positivo per puntare a Garmisch”
Paris: “Non ho fatto troppo bene. Non sono riuscito ad interpretare al meglio la parte centrale, nel finale ho recuperato un po’ ma non è bastato”.
Casse: “Sono sempre lì: oggi ho provato a spingere, non ho grandi rimorsi. Forse nel tratto centrale ho fatto un errorino, ma non è lì la differenza: devo fare ancora qualche step con calma e poi le cose arrivano.
Innehofer: “Non è stata una discesa facile, il ginocchio mi ha dato fastidio dopo la gara di ieri e quindi ho fatto fatica. Non sono troppo lontano, ma so che in condizioni migliori avrei potuto fare meglio”.
Domani la tappa di Kitzbühel si completa con lo slalom: prima manche alle 10:15, seconda frazione tre ore più tardi.