Blardone: “Volevo ritirami al top, ci sono riuscito. Il mio fisico dice basta, grazie a tutti”

19 Marzo 2016

E’ un Max Blardone visibilmente emozionato quello che si presenta a fine gara per commentare la sua ultima prestazione della carriera dopo 7 vittorie e 25 podi complessivi in 153 apparizioni in Coppa del mondo, un ottavo posto come miglior piazzamento (su tre partecipazioni) alle Olimpiadi a Salt Lake City nel 2002 e due quinti posti nei Mondiali di St. Anton 2001 e Val d’Isère 2009, che lo promuovono fra i più forti gigantisti nella storia dello sci azzurro. “Non sembra possibile dopo 16 anni che sia giunto questo momento – sono le sue prime parole -. Dopo una lunga carriera è arrivato il momento di abbandonare pure per me, certamente non è facile ma il mio fisico mi dice che è giusto anche se sono ancora competitivo come dimostra il podio di febbraio a Naeba. Sono contento di avere coonquistato il terzo posto in Giappione perchè sono riuscito a dedicarlo alla mia famiglia, credo sia stato il podio più importante della carriera. Ho avuto la fortuna di gareggiare al fianco di campioni assouti come Von Gruenigen, Raich, Pinturault, Hirscher e i norvegesi, penso di avere dato il mio contributo alla causa. Sul mio casco ho scritto in inglese “never give up”, ossia non mollare mai, che è semrpe stato il mio credo sportivo. Mi sono sempre presentato al cancelletto con l’idea di provare a vincere, forse questo ha fatto la differenza. Nel corso degli anni ho commesso probabilmente qualche errore, probabilmente a causa di qualche spigolosità nel mio carattere, ma l’ho fatto perchè sono sempre stato scrupoloso. Per il futuro ci sono tanti progetti, potrei creare una scuola di sci in cui gli allievi che vanno bene a scuola possono andare avanti anche a sciare, oppure rimanere ancora in questo mondo per dare qualche consiglio ai giovani. Ho annunciato l’addio in Alta Badia perchè è la pista che mi ha regalato le più grandi gioie, non volevo farlo all’ultima gara. Mi sono goduto la stagione, oggi parte una nuova vita, mi godrò mia moglie Simona e i miei figli Alessandro e Ginvera. Grazie a tutti”.

Anche il Presidente Flavio Roda non ha fatto mancare il suo saluto a Blardone: “Devo fare tantissimi compolimenti a Max per tutto quello che ha fatto. Ho avuto la fortuna di essere presente alla sua prima e anche all’ultima riunione della squara, lui cominciò in un momento difficile per lo sci italiano che seguiva al ritiro di Alberto Tomba, il suo contributo ha permesso alla nostra nazionale di tornare subito al vertice pure in questa disciplina, gli auguro il migliore futuro possibile”.

Blardone: “Volevo ritirami al top, ci sono riuscito. Il mio fisico dice basta, grazie a tutti”

19 Marzo 2016

E’ un Max Blardone visibilmente emozionato quello che si presenta a fine gara per commentare la sua ultima prestazione della carriera dopo 7 vittorie e 25 podi complessivi in 153 apparizioni in Coppa del mondo, un ottavo posto come miglior piazzamento (su tre partecipazioni) alle Olimpiadi a Salt Lake City nel 2002 e due quinti posti nei Mondiali di St. Anton 2001 e Val d’Isère 2009, che lo promuovono fra i più forti gigantisti nella storia dello sci azzurro. “Non sembra possibile dopo 16 anni che sia giunto questo momento – sono le sue prime parole -. Dopo una lunga carriera è arrivato il momento di abbandonare pure per me, certamente non è facile ma il mio fisico mi dice che è giusto anche se sono ancora competitivo come dimostra il podio di febbraio a Naeba. Sono contento di avere coonquistato il terzo posto in Giappione perchè sono riuscito a dedicarlo alla mia famiglia, credo sia stato il podio più importante della carriera. Ho avuto la fortuna di gareggiare al fianco di campioni assouti come Von Gruenigen, Raich, Pinturault, Hirscher e i norvegesi, penso di avere dato il mio contributo alla causa. Sul mio casco ho scritto in inglese “never give up”, ossia non mollare mai, che è semrpe stato il mio credo sportivo. Mi sono sempre presentato al cancelletto con l’idea di provare a vincere, forse questo ha fatto la differenza. Nel corso degli anni ho commesso probabilmente qualche errore, probabilmente a causa di qualche spigolosità nel mio carattere, ma l’ho fatto perchè sono sempre stato scrupoloso. Per il futuro ci sono tanti progetti, potrei creare una scuola di sci in cui gli allievi che vanno bene a scuola possono andare avanti anche a sciare, oppure rimanere ancora in questo mondo per dare qualche consiglio ai giovani. Ho annunciato l’addio in Alta Badia perchè è la pista che mi ha regalato le più grandi gioie, non volevo farlo all’ultima gara. Mi sono goduto la stagione, oggi parte una nuova vita, mi godrò mia moglie Simona e i miei figli Alessandro e Ginvera. Grazie a tutti”.

Anche il Presidente Flavio Roda non ha fatto mancare il suo saluto a Blardone: “Devo fare tantissimi compolimenti a Max per tutto quello che ha fatto. Ho avuto la fortuna di essere presente alla sua prima e anche all’ultima riunione della squara, lui cominciò in un momento difficile per lo sci italiano che seguiva al ritiro di Alberto Tomba, il suo contributo ha permesso alla nostra nazionale di tornare subito al vertice pure in questa disciplina, gli auguro il migliore futuro possibile”.