Moioli: “Questa volta non mi sono commossa, volevo chiudere forte per tutta l’Italia e ce l’ho fatta”

13 Marzo 2020

Michela Moioli ha chiuso alla maniera delle campionesse la Coppa del mondo dominata dalla prima al’ultima gara, con sei piazzamenti fra il primo e secondo posto equamente divisi e sulla pista di Veysonnaz, nelle condizioni più difficili dal punto di vista emotivo, si è confermata con il trionfo numero 13 della carriera e la terza sfera di cristallo in carriera. “Non potevo concludere meglio – spiega la bergamasca del Centro Sportivo Esercito -. Sapevo di avere la coppa in mano, ma ci tenevo a finire in crescendo, e vincere per tutta la mia gente. E’ stata una finale molto dura e spettacolare, sono dispiaciuta che molte atlete non fossero presenti, questa Coppa del mondo la considero come la mia terza figlia, sognata nell’intera stagione, ad ogni gara. L’intero team ha sempre lavorato al massimo, sapevo che ormai il risultato era cosa fatta ma ho voluto finire con una vittoria per legittimare la mia superiorità contro avversarie forti come Samkova, Brockhoff e Trespeuch. In finale ho fatto la differenza nella curva conclusiva verso sinistra, perchè ero un po’ in ritardo in terza posizione. E’ un trionfo dedicato all’Italia, un bel momento da regalare al mio Paese che sta vivendo un momento di difficoltà, spero di avere portato un pizzico di serenità. Complimenti anche ai miei compagni di squadra che se la sono giocata fino alla fine in campo maschile. Il miglior momento dell’anno è stato a Cervnia, quando ho vinto davanti ai miei familiari e ai miei tifosi e amici. I giorni più difficili sono stati quelli in cui sono stata costretta a rimanere lontana i miei affetti a causa di quanto sta succedendo e quando ho rischiato di non correre settimana scorsa a Sierra Nevada. Invito i miei connazionali a tenere duro, stavolta non mi commuovo perchè noi siamo più forti”.

Moioli: “Questa volta non mi sono commossa, volevo chiudere forte per tutta l’Italia e ce l’ho fatta”

13 Marzo 2020

Michela Moioli ha chiuso alla maniera delle campionesse la Coppa del mondo dominata dalla prima al’ultima gara, con sei piazzamenti fra il primo e secondo posto equamente divisi e sulla pista di Veysonnaz, nelle condizioni più difficili dal punto di vista emotivo, si è confermata con il trionfo numero 13 della carriera e la terza sfera di cristallo in carriera. “Non potevo concludere meglio – spiega la bergamasca del Centro Sportivo Esercito -. Sapevo di avere la coppa in mano, ma ci tenevo a finire in crescendo, e vincere per tutta la mia gente. E’ stata una finale molto dura e spettacolare, sono dispiaciuta che molte atlete non fossero presenti, questa Coppa del mondo la considero come la mia terza figlia, sognata nell’intera stagione, ad ogni gara. L’intero team ha sempre lavorato al massimo, sapevo che ormai il risultato era cosa fatta ma ho voluto finire con una vittoria per legittimare la mia superiorità contro avversarie forti come Samkova, Brockhoff e Trespeuch. In finale ho fatto la differenza nella curva conclusiva verso sinistra, perchè ero un po’ in ritardo in terza posizione. E’ un trionfo dedicato all’Italia, un bel momento da regalare al mio Paese che sta vivendo un momento di difficoltà, spero di avere portato un pizzico di serenità. Complimenti anche ai miei compagni di squadra che se la sono giocata fino alla fine in campo maschile. Il miglior momento dell’anno è stato a Cervnia, quando ho vinto davanti ai miei familiari e ai miei tifosi e amici. I giorni più difficili sono stati quelli in cui sono stata costretta a rimanere lontana i miei affetti a causa di quanto sta succedendo e quando ho rischiato di non correre settimana scorsa a Sierra Nevada. Invito i miei connazionali a tenere duro, stavolta non mi commuovo perchè noi siamo più forti”.