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Roda: “Sconfitta non indolore: penalizzato lo sport italiano”
“La sconfitta di Cortina non è indolore – queste le prime parole del Presidente della Fisi, Flavio Roda – perché rappresenta la vittoria del business nei confronti dello sport”.
La svedese Are organizzarà i Mondiali di sci alpino nel 2019 mentre all’Italia restano solo i buoni propositi. “Cortina, questa volta non poteva fare di più – prosegue Roda – e ha lavorato bene sia sul territorio che coinvolgendo tutte le istituzioni e il mondo dell’imprenditoria. La presenza del Governo, della Regione Veneto, del Coni, degli imprenditori cortinesi rappresentati da Montezemolo a Barcellona, la dicono lunga su come il Comitato organizzatore sarebbe riuscito, in collaborazione con la Fisi, a trasformare il Mondiale italiano in un’occasione per il rilancio dello sport in montagna. L’Italia ne ha bisogno e ne ha bisogno tutto il mondo sportivo italiano”.
“Il verdetto che assegna i Mondiali ad Are però non premia tutto questo impegno a vantaggio dello sport – dice ancora Roda – ma piuttosto una candidatura maggiormente orientata al business. Tutto ciò non sprona certo ad impegnarsi credendo negli ideali puri dell’agonismo perché si corre il rischio di buttare energie al vento e ricavare solo amarezze. E’ una sconfitta per lo sport del nostro Paese”.
Roda: “Sconfitta non indolore: penalizzato lo sport italiano”
“La sconfitta di Cortina non è indolore – queste le prime parole del Presidente della Fisi, Flavio Roda – perché rappresenta la vittoria del business nei confronti dello sport”.
La svedese Are organizzarà i Mondiali di sci alpino nel 2019 mentre all’Italia restano solo i buoni propositi. “Cortina, questa volta non poteva fare di più – prosegue Roda – e ha lavorato bene sia sul territorio che coinvolgendo tutte le istituzioni e il mondo dell’imprenditoria. La presenza del Governo, della Regione Veneto, del Coni, degli imprenditori cortinesi rappresentati da Montezemolo a Barcellona, la dicono lunga su come il Comitato organizzatore sarebbe riuscito, in collaborazione con la Fisi, a trasformare il Mondiale italiano in un’occasione per il rilancio dello sport in montagna. L’Italia ne ha bisogno e ne ha bisogno tutto il mondo sportivo italiano”.
“Il verdetto che assegna i Mondiali ad Are però non premia tutto questo impegno a vantaggio dello sport – dice ancora Roda – ma piuttosto una candidatura maggiormente orientata al business. Tutto ciò non sprona certo ad impegnarsi credendo negli ideali puri dell’agonismo perché si corre il rischio di buttare energie al vento e ricavare solo amarezze. E’ una sconfitta per lo sport del nostro Paese”.