Grande accoglienza per gli azzurri a Milano. Roda: “I risultati di quest’anno rappresentano la base per preparare al meglio l’appuntamento olimpico”

22 Marzo 2017

Ha destato grande interesse e una folta partecipazione di giornalisti l’incontro con la stampa tenutosi a Milano alla presenza del Presidente Flavio Roda e di Sofia Goggia, Peter Fill, Federico Pellegrino e Michela Moioli, in rappresentanza di tutti gli atleti che hanno contribuito a rendere la stagione degli sport invernali fra le più floride di sempre, con 128 podi sinora conquistati (mancano ancora le ultime gare di snowboard, sci velocità, sci alpinismo e l’intera stagione di sci d’erba e skiroll) e piazzamenti che hanno aggiornato il libro dei record di numerose specialità.

A fare gli onori di casa è stato il presidente Roda, il quale ha aperto l’incontro riassumendo i conti sempre più positivi della Federazione. “Negli ultimi anni registriamo un grande incremento nei ricavi (su www.fisi.org è stato pubblicato il grafico relativo agli ultimi tre bilanci, ndr) che si traduce in un grande incremento delle risorse per l’attività sportiva, con altrettanto calo dei costi per la gestione pura. La Federazione investe il possibile sull’attività corrispondente, circa l’80%, anche quest’anno chiuderemo con circa 1 milione di rimanenza attiva che destineremo agli atleti. Si è chiusa una stagione che ricorderemo a lungo, abbiamo vissuto momenti esaltanti e momenti difficili, ma bisogna essere bravi a superarli. La Federazione ha sempre avuto la massima fiducia nei tecnici che hanno lavorato tutti benissimo in funzione di un futuro che l’anno prossimo si chiama Olimpiadi. Le cose non vanno sempre nel modo in cui si vorrebbe, ma bisogna avere la forza per andare avanti, accettare le critiche e farne buon uso e allo stesso tempo avere la capacità di credere in chi lavora, ossia i tecnici e gli atleti che rappresentano il tesoretto della Federazione, i quali hanno fatto cose bellissime in questa stagione. Lo sci si è superato, Federico Pellegrino e lo snowboard hanno lavorato benissimo, lo slittino ha ottenuto risultati ottimi sia ai Mondiali che sulla pista olimpica, per il biathlon qualcuno pensava che facesse qualcosa in più ma non dobbiamo dimenticare ciò che hanno fatto negli ultimi due anni, anche perchè è difficile mantenere il livello competitivo, tuttavia sono sicuro che continuerà a rimanere ad alto livello. Il settore giovanile ci ha regalato molte medaglie nei Mondiali di categoria, senza alcuna eccezione. La Federazione manterrà un occhio di riguardo su tutte le discipline, anche se in certe specialità i numeri della base sono veramente ristretti, per cui è ancora più difficile essere competitivi ad alto livello. L’anno olimpico praticamente è già partito, le prospettive sono ottime perchè con una base del genere non si può che far bene, abbiamo bisogno di incrementare qualche figura di tecnico perchè aumentando la qualità dei nostri atleti deve aumentare anche l’assistenza fornita loro, stiamo lavorando già in questa direzione e nelle prossime settimane faremo il punto della situazione. I quadri tecnici sono confermati, dobbiamo solamente incrementare le figure che ogni gruppo necessita: quando un atleta arriva a un certo livello ha bisogno di attenzioni particolari, fare magari gruppi più selettivi, senza trascurare i settori giovanili, sostenendo i comitati regionali e incrementando i gruppi stessi”.   

Appena rientrata dalla lunga trasferta americana, Sofia Goggia ha espresso tutta la propria soddisfazione: “Sono contentissima di questa stagione, sono partita dal nulla e ho iniziato a salire sul podio a Killington, con tanta continuità lungo tutta la stagione, distribuita su tutte le discipline. Sono contenta della costanza, non potevo chiedere di meglio, adesso sono un po’ esausta perchè è stata dura rimanere sul “pezzo”, partecipando a quasi tutte le discipline. Le finali di aspen sono state difficili dal punto di vista fisico, però ho tenuto duro e anche nel gigante ho gareggiato solamente di cuore e orgoglio. Goggiona era un termine che usavo da piccola e che adesso vorrei che non si utlizzasse più, adesso esistono le goggiate ma sto cercando di limitare pure quelle, ho lavorato tutta una vita per ottenere tutti questi risultati, avere un ritorno mediatico di questo tipo ben venga, rimango però concentrata sul mio lavoro che è sciare”.  

Particolarmente soddisfatto anche Peter Fill: “Anche quest’anno ho vissuto momenti molto belli, riconfermare quanto fatto l’anno scorso mi ha emozionato, quasi non ci credevo. Mi è partita anche una lacrima perchè so quanto lavoro c’è dietro e l’emozione nell’ottenere un piazzamento di questo tipo. Ero molto contento, devo dire grazie a tante persone perchè certi risultati arrivano solo con un lavoro di squadra. Per me una coppa di disciplina vale come cinque Mondiali, a St. Moritz ci abbiamo messo grande impegno ma non è bastato, purtroppo la scelta dei pettorali non è stata azzeccata ma le gare secche possono andare in questo modo, fa parte dello sport. La coppa premia invece la continuità di rendimento messa in pista per tutto l’arco della stagione”.    

Federico Pellegrino ha esibito con orgoglio l’oro mondiale conquistato nella sprint individuale e l’argento della team sprint: “Nonostante un inizio di stagione molto difficile, siamo riusciti a lavorare bene arrivando al Mondiale conscio che pezzo del puzzle era andato a posto, tutti hanno lavorato nel modo migliore, e quando sono arrivato alle gare mondiale sapevo che sarebbe stata la mia occasione. La prossima sfida sarà olimpica e sarà difficilissima, perchè in tecnica classica sono leggermente meno competitivo che in tecnica libera e la concorrenza è molto qualificata e pericolosa. Lavoreremo con grande serenità per colmare il gap, consci della nostra forza e del fatto che un appuntamento del genere va vissuto e affrontato con la massima preparazione e concentrazione”.    

Ha chiuso Michela Moioli, in trasferimento verso le finali di Coppa del mondo a Veysonnaz: “La medaglia nello snowboardcross dei Mondiali di Sierra Nevada era l’obiettivo che mi ero prefissata e l’ho raggiunto – spiega la bergamasca -. Adesso mi concentro sull’ultimo weekend di Coppa del mondo a Veysonnaz, dove posso ancora conquistare la classifica generale. Sono staccata di 480 punti dal primo posto (la vittoria ne assegna 1000, ndr), ma vivo questa esperienza senza ansia, piuttosto con la voglia di divertirmi. Le pressioni saranno tutte sulle spalle delle mie avversarie perchè io la coppa l’ho già vinta l’anno passato, la pista svizzera è la mia preferita, ci ho vinto due volte di fila e sono pronta a giocarmi le mie carte. Non dovessi farcela nessun problema, ci riproveremmo l’anno prossimo”.

Grande accoglienza per gli azzurri a Milano. Roda: “I risultati di quest’anno rappresentano la base per preparare al meglio l’appuntamento olimpico”

22 Marzo 2017

Ha destato grande interesse e una folta partecipazione di giornalisti l’incontro con la stampa tenutosi a Milano alla presenza del Presidente Flavio Roda e di Sofia Goggia, Peter Fill, Federico Pellegrino e Michela Moioli, in rappresentanza di tutti gli atleti che hanno contribuito a rendere la stagione degli sport invernali fra le più floride di sempre, con 128 podi sinora conquistati (mancano ancora le ultime gare di snowboard, sci velocità, sci alpinismo e l’intera stagione di sci d’erba e skiroll) e piazzamenti che hanno aggiornato il libro dei record di numerose specialità.

A fare gli onori di casa è stato il presidente Roda, il quale ha aperto l’incontro riassumendo i conti sempre più positivi della Federazione. “Negli ultimi anni registriamo un grande incremento nei ricavi (su www.fisi.org è stato pubblicato il grafico relativo agli ultimi tre bilanci, ndr) che si traduce in un grande incremento delle risorse per l’attività sportiva, con altrettanto calo dei costi per la gestione pura. La Federazione investe il possibile sull’attività corrispondente, circa l’80%, anche quest’anno chiuderemo con circa 1 milione di rimanenza attiva che destineremo agli atleti. Si è chiusa una stagione che ricorderemo a lungo, abbiamo vissuto momenti esaltanti e momenti difficili, ma bisogna essere bravi a superarli. La Federazione ha sempre avuto la massima fiducia nei tecnici che hanno lavorato tutti benissimo in funzione di un futuro che l’anno prossimo si chiama Olimpiadi. Le cose non vanno sempre nel modo in cui si vorrebbe, ma bisogna avere la forza per andare avanti, accettare le critiche e farne buon uso e allo stesso tempo avere la capacità di credere in chi lavora, ossia i tecnici e gli atleti che rappresentano il tesoretto della Federazione, i quali hanno fatto cose bellissime in questa stagione. Lo sci si è superato, Federico Pellegrino e lo snowboard hanno lavorato benissimo, lo slittino ha ottenuto risultati ottimi sia ai Mondiali che sulla pista olimpica, per il biathlon qualcuno pensava che facesse qualcosa in più ma non dobbiamo dimenticare ciò che hanno fatto negli ultimi due anni, anche perchè è difficile mantenere il livello competitivo, tuttavia sono sicuro che continuerà a rimanere ad alto livello. Il settore giovanile ci ha regalato molte medaglie nei Mondiali di categoria, senza alcuna eccezione. La Federazione manterrà un occhio di riguardo su tutte le discipline, anche se in certe specialità i numeri della base sono veramente ristretti, per cui è ancora più difficile essere competitivi ad alto livello. L’anno olimpico praticamente è già partito, le prospettive sono ottime perchè con una base del genere non si può che far bene, abbiamo bisogno di incrementare qualche figura di tecnico perchè aumentando la qualità dei nostri atleti deve aumentare anche l’assistenza fornita loro, stiamo lavorando già in questa direzione e nelle prossime settimane faremo il punto della situazione. I quadri tecnici sono confermati, dobbiamo solamente incrementare le figure che ogni gruppo necessita: quando un atleta arriva a un certo livello ha bisogno di attenzioni particolari, fare magari gruppi più selettivi, senza trascurare i settori giovanili, sostenendo i comitati regionali e incrementando i gruppi stessi”.   

Appena rientrata dalla lunga trasferta americana, Sofia Goggia ha espresso tutta la propria soddisfazione: “Sono contentissima di questa stagione, sono partita dal nulla e ho iniziato a salire sul podio a Killington, con tanta continuità lungo tutta la stagione, distribuita su tutte le discipline. Sono contenta della costanza, non potevo chiedere di meglio, adesso sono un po’ esausta perchè è stata dura rimanere sul “pezzo”, partecipando a quasi tutte le discipline. Le finali di aspen sono state difficili dal punto di vista fisico, però ho tenuto duro e anche nel gigante ho gareggiato solamente di cuore e orgoglio. Goggiona era un termine che usavo da piccola e che adesso vorrei che non si utlizzasse più, adesso esistono le goggiate ma sto cercando di limitare pure quelle, ho lavorato tutta una vita per ottenere tutti questi risultati, avere un ritorno mediatico di questo tipo ben venga, rimango però concentrata sul mio lavoro che è sciare”.  

Particolarmente soddisfatto anche Peter Fill: “Anche quest’anno ho vissuto momenti molto belli, riconfermare quanto fatto l’anno scorso mi ha emozionato, quasi non ci credevo. Mi è partita anche una lacrima perchè so quanto lavoro c’è dietro e l’emozione nell’ottenere un piazzamento di questo tipo. Ero molto contento, devo dire grazie a tante persone perchè certi risultati arrivano solo con un lavoro di squadra. Per me una coppa di disciplina vale come cinque Mondiali, a St. Moritz ci abbiamo messo grande impegno ma non è bastato, purtroppo la scelta dei pettorali non è stata azzeccata ma le gare secche possono andare in questo modo, fa parte dello sport. La coppa premia invece la continuità di rendimento messa in pista per tutto l’arco della stagione”.    

Federico Pellegrino ha esibito con orgoglio l’oro mondiale conquistato nella sprint individuale e l’argento della team sprint: “Nonostante un inizio di stagione molto difficile, siamo riusciti a lavorare bene arrivando al Mondiale conscio che pezzo del puzzle era andato a posto, tutti hanno lavorato nel modo migliore, e quando sono arrivato alle gare mondiale sapevo che sarebbe stata la mia occasione. La prossima sfida sarà olimpica e sarà difficilissima, perchè in tecnica classica sono leggermente meno competitivo che in tecnica libera e la concorrenza è molto qualificata e pericolosa. Lavoreremo con grande serenità per colmare il gap, consci della nostra forza e del fatto che un appuntamento del genere va vissuto e affrontato con la massima preparazione e concentrazione”.    

Ha chiuso Michela Moioli, in trasferimento verso le finali di Coppa del mondo a Veysonnaz: “La medaglia nello snowboardcross dei Mondiali di Sierra Nevada era l’obiettivo che mi ero prefissata e l’ho raggiunto – spiega la bergamasca -. Adesso mi concentro sull’ultimo weekend di Coppa del mondo a Veysonnaz, dove posso ancora conquistare la classifica generale. Sono staccata di 480 punti dal primo posto (la vittoria ne assegna 1000, ndr), ma vivo questa esperienza senza ansia, piuttosto con la voglia di divertirmi. Le pressioni saranno tutte sulle spalle delle mie avversarie perchè io la coppa l’ho già vinta l’anno passato, la pista svizzera è la mia preferita, ci ho vinto due volte di fila e sono pronta a giocarmi le mie carte. Non dovessi farcela nessun problema, ci riproveremmo l’anno prossimo”.