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Goggia: “E stata un’incredibile sofferenza, ma alla fine è andata bene”
Le parole di Sofia Goggia al traguardo della discesa femminile di Are che le ha regalato la Coppa del mondo di discesa femminile. “E’ stata molto più difficile della gara olimpica perchè in quella gara secca non sai se arriva, qui invece l’avevo dichiarata alla vigilia. Sono stati tre giorni difficile, non si capiva da quale zona si partiva con continui spostamenti, ieri sono anche uscita, oggi è stata un’attesa lunghissima ed estenuante anche perchè hanno annullato pure la prova in programma, però alla fine ho compiuto la missione anche se ho dovuto aspettare fino alla fine perchè è uscito pure il sole che poteva velocizzare il tracciato. La mia amicizia con Lindsy Vonn esula dalla competizione che c’è in pista, mi sentivo abbastanza sotto pressione, ho cercato di connettermi con questo posto, anche la gara era abbastastanza corta ma i più forti vincono ugualmente. Sono uscita dal cancelletto pensando che avevo i piedi giusti, gli sci giusti e la velocità giusta per portare a casa il risultato”.
Goggia: “E stata un’incredibile sofferenza, ma alla fine è andata bene”
Le parole di Sofia Goggia al traguardo della discesa femminile di Are che le ha regalato la Coppa del mondo di discesa femminile. “E’ stata molto più difficile della gara olimpica perchè in quella gara secca non sai se arriva, qui invece l’avevo dichiarata alla vigilia. Sono stati tre giorni difficile, non si capiva da quale zona si partiva con continui spostamenti, ieri sono anche uscita, oggi è stata un’attesa lunghissima ed estenuante anche perchè hanno annullato pure la prova in programma, però alla fine ho compiuto la missione anche se ho dovuto aspettare fino alla fine perchè è uscito pure il sole che poteva velocizzare il tracciato. La mia amicizia con Lindsy Vonn esula dalla competizione che c’è in pista, mi sentivo abbastanza sotto pressione, ho cercato di connettermi con questo posto, anche la gara era abbastastanza corta ma i più forti vincono ugualmente. Sono uscita dal cancelletto pensando che avevo i piedi giusti, gli sci giusti e la velocità giusta per portare a casa il risultato”.