Kastlunger: “Ho rischiato e ce l’ho fatta: dedico la medaglia a me e alla mia famiglia. Sciavo già a 3 anni: ora voglio arrivare in Coppa del mondo”

25 Febbraio 2019

Le dichiarazioni di Tobias Kastlunger che traccia anche un ritratto di sé dopo l’argento in gigante ai Mondiali juniores in Val di Fassa.

“Gara fantastica. Nella prima manche ho sbagliato un po’ sul muro e in fondo ho perso un po’, ma sapevo di poter fare ancora bene. Nella seconda ho attaccato a tutta, ci ho provato e ho anche rischiato, alla fine è arrivato questo secondo posto. Sono partito sicuramente con l’obiettivo di entrare nei dieci che era già incredibile, portare a casa la medaglia è una sensazione indescrivibile”.

“Sono un atleta molto preciso, cerco di non lasciare niente al caso, mi alleno anche tanto, cosa che a volte è uno svantaggio e a volte è un vantaggio. A volte penso troppo e devo combattere un po’ con questo, ma ognuno è come è e deve saper lavorare su se stesso”

“Sono marebbano, vivo tra San Martino e San Vigilio. Ho iniziato a sciare a tre anni sulla Miara con mia mamma Gertrud e mio papà Klaus, invece di andare all’asilio andavo a sciare, perché non volevo stare fermo e da lì è cominciato tutto. Mio padre mi allena da quando ero piccolo e mi allena ancora lui”.

“La prima vittoria non me la ricordo di preciso, credo sia nella categoria Ragazzi. Da grande? Provo ancora con lo sci e l’obiettivo è arrivare in Coppa del mondo. Sono single, questa medaglia la dedico in primis a me, poi sicuramente alla mia famiglia e a tutti quelli che mi hanno aiutato e sono intorno a me ogni giorno”.

“Ora farò anche lo slalom qui ai Mondiali, ma me la cavo meno bene che in gigante, partirò con un pettorale più alto, ma proverò a fare due belle manche. Poi andrò a casa e dopo prepareremo le gare Fis, i campionati italiani e gli Assoluti”.

Kastlunger: “Ho rischiato e ce l’ho fatta: dedico la medaglia a me e alla mia famiglia. Sciavo già a 3 anni: ora voglio arrivare in Coppa del mondo”

25 Febbraio 2019

Le dichiarazioni di Tobias Kastlunger che traccia anche un ritratto di sé dopo l’argento in gigante ai Mondiali juniores in Val di Fassa.

“Gara fantastica. Nella prima manche ho sbagliato un po’ sul muro e in fondo ho perso un po’, ma sapevo di poter fare ancora bene. Nella seconda ho attaccato a tutta, ci ho provato e ho anche rischiato, alla fine è arrivato questo secondo posto. Sono partito sicuramente con l’obiettivo di entrare nei dieci che era già incredibile, portare a casa la medaglia è una sensazione indescrivibile”.

“Sono un atleta molto preciso, cerco di non lasciare niente al caso, mi alleno anche tanto, cosa che a volte è uno svantaggio e a volte è un vantaggio. A volte penso troppo e devo combattere un po’ con questo, ma ognuno è come è e deve saper lavorare su se stesso”

“Sono marebbano, vivo tra San Martino e San Vigilio. Ho iniziato a sciare a tre anni sulla Miara con mia mamma Gertrud e mio papà Klaus, invece di andare all’asilio andavo a sciare, perché non volevo stare fermo e da lì è cominciato tutto. Mio padre mi allena da quando ero piccolo e mi allena ancora lui”.

“La prima vittoria non me la ricordo di preciso, credo sia nella categoria Ragazzi. Da grande? Provo ancora con lo sci e l’obiettivo è arrivare in Coppa del mondo. Sono single, questa medaglia la dedico in primis a me, poi sicuramente alla mia famiglia e a tutti quelli che mi hanno aiutato e sono intorno a me ogni giorno”.

“Ora farò anche lo slalom qui ai Mondiali, ma me la cavo meno bene che in gigante, partirò con un pettorale più alto, ma proverò a fare due belle manche. Poi andrò a casa e dopo prepareremo le gare Fis, i campionati italiani e gli Assoluti”.