Media day FISI a Milano con le stelle degli sport invernali. Roda: “Atleti dalla faccia pulita che onorano l’Italia”. Nasce il progetto Talent Team

28 Marzo 2019

Trentuno medaglie mondiali, dieci ori, dodici argenti e nove bronzi. Tre Coppe del mondo generali che possono presto diventare cinque, tre coppe di specialità, 134 podi in Coppa del mondo con 54 primi posti. È stato un anno straordinario per gli sport invernali italiani ed è stato celebrato al Media Day FISI che si è tenuto alla Terrazza Martini, a Milano. Presenti Dominik Paris, Simon Maurberger, Sofia Goggia, Irene Curtoni, Lara Della Mea, Federico Pellegrino, Francesco De Fabiani, Emanuel Perathoner, Omar Visintin, Michela Moioli, Lukas Hofer, Dominik Windisch, Lisa Vittozzi e Dorothea Wierer.

“Ringrazio soprattutto gli atleti – ha detto il Presidente Flavio Roda – Se la Federazione è cresciuta tanto negli ultimi anni, è merito dei loro successi, del loro impegno e della loro serietà. La cosa pù importante è proprio questa: tanti risultati importanti arrivano con atleti dalla faccia pulita che lavorano per onorare la Federazione, l’Italia e lo sport e sono anche il frutto di investimenti mirati da parte della Federazione. Credo dall’inizio che l’Italia meriti le Olimpiadi, la candidatura Milano-Cortina ha tutti i requisiti”.

A proposito di Cortina, Valerio Giacobbi, amministratore delegato di Fondazione Cortina 2021, ha consegnato un riconoscimento agli atleti dello sci alpino: “Sento la responsabilità di questo evento importante per l’Italia, Cortina è già sulla strada dell’organizzazione dei Mondiali”.

In chiusura Giorgio Foresti, a.d. di Techdow Pharma Italy, ha presentato la nascita del progetto Talent Team: “Abbiamo ripreso la logica del Progetto Giovani del 2007 in vista di Pechino 2022. Il nome dell’azienda che rappresento, in cinese, significa ‘senza sacrificio nessuna ricompensa’. Questi ragazzi sono l’emblema di questo sacrificio: rinunciano a tanto, ma hanno il piacere della ricompensa”.

Ecco gli interventi degli atleti.

Dominik Paris (SCI ALPINO – Oro mondiale in superG, vincitore della Coppa del mondo di specialità in superG, 7 vittorie in Coppa del mondo): “Si può fare sempre meglio perché un atleta non si accontenta mai, ma se ripenso al superG, ho realizzato il sogno di vincere una medaglia d’oro ai Mondiali. È stato molto emozionante. Per la coppa di specialità in discesa mi è mancato qualche punto di troppo, ho sbagliato tre gare. A Kitz e sulla Stelvio ci vuole più coraggio, ma quando sono in forma riesco ad andare bene anche sulle piste più facili, conta tanto se capisci dov’è il punto chiave. Come faccio? Esperienza”.

Sofia Goggia (SCI ALPINO – Argento mondiale in superG, una vittoria in Coppa del mondo): “È stata una stagione anomala e particolare. Infortunarsi a una settimana dall’esordio è stato difficile. Ero a un bivio: mi hanno detto che ci volevano tre mesi, ho corso il rischio di mettermi gli sci quando non ero guarita completamente per arrivare in condizione ai Mondiali. Così ci ho provato dal 10 gennaio in poi e sono rientrata a Garmisch. Ho cercato di giocarmi al meglio le mie carte, ci sono stati tantissimi dubbi anche sul disputare la seconda parte della stagione, ma se avessi fatto dei calcoli, anche sul ranking, non avrebbero rispecchiato quella che sono. Il gigante? Devo lavorarci per forza, partirò un po’ indietro, dal 40 al 45: non voglio abbandonarlo, ma allo stesso tempo non voglio che abbandoni la mia ossessione. Valuterò pian piano. I miei obiettivi sono soprattutto su discesa e superG”.

Federico Pellegrino (SCI DI FONDO – Argento mondiale nella sprint, due vittorie in Coppa del mondo): “Se pensassi che sia impossibile battere Klaebo, allora lascerei perdere. Ci ho sempre provato, ci proverò ancora l’anno prossimo. Nelle gare distance ho dimostrato di poter valere un posto nella top ten, ma il calendario è molto fitto e continuerò a impostare la stagione sulle sprint. Più il livello medio si alza, più subentrano dinamiche tattiche, è successo ai Mondiali e in altre gare di Coppa del mondo.. Lo sci di fondo storicamente è testa bassa e andare, ma non ora è più questione solo di fisico, ma anche di testa e io sono a mio agio. La componente tattica ha sempre più un’importanza maggiore. Quando hai sci e gambe performanti, poi subentra la testa”.

Michela Moioli (SNOWBOARD – Bronzo mondiale nello snowboardcross): “L’oro delle Olimpiadi era un po’ più pesante, ma va bene anche così e sono contenta di come sia andata la stagione. Ho cercato di impegnarmi sapendo che la Samkova e le altre sarebbero state agguerrite, ma ho avuto un intervento al menisco prima dell’inizio della stagione. Non sono arrivate vittorie, ma ho vinto con me stessa, perché ero piena di aspettative, soprattutto da parte mia, e sono riuscita a far fronte a questa situazione. La sfida nel parallelo agli Assoluti? Siamo snowboarder e mi piacerebbe essere completa, anche per migliorare. E per migliorare sulle curve serve l’alpino. Mi piace, per ora resta un divertimento e un modo per crescere nello snowboardcross”.

Dorothea Wierer (BIATHLON – Oro mondiale nella mass start, vincitrice della Coppa del mondo generale e della coppa di specialità nell’inseguimento, 3 vitttorie in Coppa del mondo): “Ho cominciato bene la stagione, poi se parti col pettorale giallo la pressione c’è, perché hai tutti gli occhi puntati su di te, ma non devi inseguire nessuno e va bene così. Sono migliorata molto sugli sci, ho faticato un po’ di più sul tiro, da gennaio in poi le percentuali non sono state altissime. Durante l’anno dobbiamo allenarci tante ore al poligono, facciamo più o meno 200 ore di tiro, 15mila colpi all’anno. Il nostro punto di forza è che siamo una bella squadra, conosciamo i nostri pregi e i difetti, siamo quasi come una famiglia, il nostro staff sa benissimo come gestirci, anche quando le gare vanno meno bene. Mi è dispiaciuto non poter partecipare alla staffetta, avremmo potuto vincere una medaglia”.

Media day FISI a Milano con le stelle degli sport invernali. Roda: “Atleti dalla faccia pulita che onorano l’Italia”. Nasce il progetto Talent Team

28 Marzo 2019

Trentuno medaglie mondiali, dieci ori, dodici argenti e nove bronzi. Tre Coppe del mondo generali che possono presto diventare cinque, tre coppe di specialità, 134 podi in Coppa del mondo con 54 primi posti. È stato un anno straordinario per gli sport invernali italiani ed è stato celebrato al Media Day FISI che si è tenuto alla Terrazza Martini, a Milano. Presenti Dominik Paris, Simon Maurberger, Sofia Goggia, Irene Curtoni, Lara Della Mea, Federico Pellegrino, Francesco De Fabiani, Emanuel Perathoner, Omar Visintin, Michela Moioli, Lukas Hofer, Dominik Windisch, Lisa Vittozzi e Dorothea Wierer.

“Ringrazio soprattutto gli atleti – ha detto il Presidente Flavio Roda – Se la Federazione è cresciuta tanto negli ultimi anni, è merito dei loro successi, del loro impegno e della loro serietà. La cosa pù importante è proprio questa: tanti risultati importanti arrivano con atleti dalla faccia pulita che lavorano per onorare la Federazione, l’Italia e lo sport e sono anche il frutto di investimenti mirati da parte della Federazione. Credo dall’inizio che l’Italia meriti le Olimpiadi, la candidatura Milano-Cortina ha tutti i requisiti”.

A proposito di Cortina, Valerio Giacobbi, amministratore delegato di Fondazione Cortina 2021, ha consegnato un riconoscimento agli atleti dello sci alpino: “Sento la responsabilità di questo evento importante per l’Italia, Cortina è già sulla strada dell’organizzazione dei Mondiali”.

In chiusura Giorgio Foresti, a.d. di Techdow Pharma Italy, ha presentato la nascita del progetto Talent Team: “Abbiamo ripreso la logica del Progetto Giovani del 2007 in vista di Pechino 2022. Il nome dell’azienda che rappresento, in cinese, significa ‘senza sacrificio nessuna ricompensa’. Questi ragazzi sono l’emblema di questo sacrificio: rinunciano a tanto, ma hanno il piacere della ricompensa”.

Ecco gli interventi degli atleti.

Dominik Paris (SCI ALPINO – Oro mondiale in superG, vincitore della Coppa del mondo di specialità in superG, 7 vittorie in Coppa del mondo): “Si può fare sempre meglio perché un atleta non si accontenta mai, ma se ripenso al superG, ho realizzato il sogno di vincere una medaglia d’oro ai Mondiali. È stato molto emozionante. Per la coppa di specialità in discesa mi è mancato qualche punto di troppo, ho sbagliato tre gare. A Kitz e sulla Stelvio ci vuole più coraggio, ma quando sono in forma riesco ad andare bene anche sulle piste più facili, conta tanto se capisci dov’è il punto chiave. Come faccio? Esperienza”.

Sofia Goggia (SCI ALPINO – Argento mondiale in superG, una vittoria in Coppa del mondo): “È stata una stagione anomala e particolare. Infortunarsi a una settimana dall’esordio è stato difficile. Ero a un bivio: mi hanno detto che ci volevano tre mesi, ho corso il rischio di mettermi gli sci quando non ero guarita completamente per arrivare in condizione ai Mondiali. Così ci ho provato dal 10 gennaio in poi e sono rientrata a Garmisch. Ho cercato di giocarmi al meglio le mie carte, ci sono stati tantissimi dubbi anche sul disputare la seconda parte della stagione, ma se avessi fatto dei calcoli, anche sul ranking, non avrebbero rispecchiato quella che sono. Il gigante? Devo lavorarci per forza, partirò un po’ indietro, dal 40 al 45: non voglio abbandonarlo, ma allo stesso tempo non voglio che abbandoni la mia ossessione. Valuterò pian piano. I miei obiettivi sono soprattutto su discesa e superG”.

Federico Pellegrino (SCI DI FONDO – Argento mondiale nella sprint, due vittorie in Coppa del mondo): “Se pensassi che sia impossibile battere Klaebo, allora lascerei perdere. Ci ho sempre provato, ci proverò ancora l’anno prossimo. Nelle gare distance ho dimostrato di poter valere un posto nella top ten, ma il calendario è molto fitto e continuerò a impostare la stagione sulle sprint. Più il livello medio si alza, più subentrano dinamiche tattiche, è successo ai Mondiali e in altre gare di Coppa del mondo.. Lo sci di fondo storicamente è testa bassa e andare, ma non ora è più questione solo di fisico, ma anche di testa e io sono a mio agio. La componente tattica ha sempre più un’importanza maggiore. Quando hai sci e gambe performanti, poi subentra la testa”.

Michela Moioli (SNOWBOARD – Bronzo mondiale nello snowboardcross): “L’oro delle Olimpiadi era un po’ più pesante, ma va bene anche così e sono contenta di come sia andata la stagione. Ho cercato di impegnarmi sapendo che la Samkova e le altre sarebbero state agguerrite, ma ho avuto un intervento al menisco prima dell’inizio della stagione. Non sono arrivate vittorie, ma ho vinto con me stessa, perché ero piena di aspettative, soprattutto da parte mia, e sono riuscita a far fronte a questa situazione. La sfida nel parallelo agli Assoluti? Siamo snowboarder e mi piacerebbe essere completa, anche per migliorare. E per migliorare sulle curve serve l’alpino. Mi piace, per ora resta un divertimento e un modo per crescere nello snowboardcross”.

Dorothea Wierer (BIATHLON – Oro mondiale nella mass start, vincitrice della Coppa del mondo generale e della coppa di specialità nell’inseguimento, 3 vitttorie in Coppa del mondo): “Ho cominciato bene la stagione, poi se parti col pettorale giallo la pressione c’è, perché hai tutti gli occhi puntati su di te, ma non devi inseguire nessuno e va bene così. Sono migliorata molto sugli sci, ho faticato un po’ di più sul tiro, da gennaio in poi le percentuali non sono state altissime. Durante l’anno dobbiamo allenarci tante ore al poligono, facciamo più o meno 200 ore di tiro, 15mila colpi all’anno. Il nostro punto di forza è che siamo una bella squadra, conosciamo i nostri pregi e i difetti, siamo quasi come una famiglia, il nostro staff sa benissimo come gestirci, anche quando le gare vanno meno bene. Mi è dispiaciuto non poter partecipare alla staffetta, avremmo potuto vincere una medaglia”.